Ripartenza: Moretuzzo (Patto), serve nuovo modello di sviluppo
(ACON) Trieste, 25 mar - "L'importante quantità di risorse
europee che arriverà nei prossimi anni in Friuli Venezia Giulia,
offre un'occasione imperdibile per delineare un nuovo modello di
sviluppo per la nostra regione. È evidente che c'è una partita in
atto con il Governo, nell'ambito della quale la Giunta regionale
deve cercare di negoziare quante più risorse possibile per il
nostro territorio, ma è altrettanto evidente che dietro a questi
possibili investimenti ci deve essere una visione globale e
lungimirante".
Questa l'osservazione del capogruppo del Patto per l'Autonomia,
Massimo Moretuzzo, al termine della prima riunione del Tavolo per
la terza ripartenza, svoltosi a Trieste nella sede del Consiglio
regionale.
"Dalle notizie che abbiamo appreso, prima dalla stampa e poi
dall'assessore alle Finanze, Barbara Zilli, pare che nelle
ipotesi formulate dalla Giunta Fedriga una parte molto
significativa delle risorse sia già destinata al tema della
portualità e delle infrastrutture logistiche ad essa collegate,
peraltro in parte per iniziativa dello stesso Governo. Questo è
un dato positivo - sostiene Moretuzzo -, ma è chiaro che servono
delle idee-guida strategiche di altrettanto ampio respiro, anche
per immaginare e pianificare lo sviluppo degli altri territori
regionali e delle loro attività".
In questo senso, per il capogruppo del Patto per l'Autonomia "è
necessario tener conto di almeno due elementi: da una parte, la
visione di un Friuli Venezia Giulia prioritariamente piattaforma
logistica è superata, rischia di portare più esternalità negative
che benefici alla nostra terra; dall'altra, è indispensabile
mantenere un equilibrio fra i territori della regione, equilibrio
che rischia di essere compromesso".
"Sono necessari una visione e una politica chiara di investimenti
- conclude Moretuzzo - anche per quelle realtà e settori
economici che non sono collegati allo sviluppo della portualità e
che non necessariamente ne beneficeranno in modo indiretto.
Diversamente, quelle parti di regione che oggi stanno facendo più
fatica a fronteggiare la crisi economica e che hanno subito in
misura maggiore la perdita di ricchezza e di occupazione negli
ultimi anni, non riusciranno a recuperare il terreno perso".
ACON/COM/rcm