Festa Friuli: Zanin, dalla nostra identità la forza di ripartire
(ACON) Udine, 3 apr - L'aquila d'oro del Principato patriarcale
di Aquileia, nato il 3 aprile 1077 e durato sino al 1420, ancora
una volta ha spiccato il volo nell'azzurro del cielo del Friuli.
Il vessillo dello Stato friulano è stato innalzato a Udine, sul
pennone del castello.
Nel rispetto della distanza e di ogni altro accorgimento anti
Covid, il sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini, il
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin,
l'assessore reginale alle Finanze, Barbara Zilli, il presidente
dell'Assemblea della comunità linguistica friulana e sindaco di
Valvasone Arzene, Markus Maurmair, il presidente dell'Agenzia
regionale per la lingua friulana (Arlef), Eros Cisilino, si sono
poi ritrovate nell'ampio salone del Parlamento per celebrare la
Fieste de Patrie dal Friûl - Festa della Patria del Friuli.
Attraverso questa Festa - ha avuto modo di dire Zanin -, semplice
ma ricca di significato, si può guardare a quel Friuli che si è
risollevato già molte volte da devastazioni, terremoti e guerre.
E sono certo che si rialzerà anche da questa che è la guerra
della pandemia da Covid-19, recuperando le energie dai suoi
riferimenti principali. Devono ripartire la crescita demografica
e il benessere sociale, accanto alla ricchezza economica, in un
Friuli che riattivi quell'ascensore sociale necessario affinché
le future generazioni abbiano condizioni di vita migliori delle
nostre".
"Questa lingua va tutelata, essa ci unisce dentro il Friuli ma
anche in giro per il mondo perché è veicolo di identità, di
valori e di sentirsi una cosa sola. Non c'è Friuli senza
friulano", ha chiosato.
Dal sindaco Fontanini, la storia della nascita dello Stato
patriarcale e la sua importanza, ancora oggi, quale momento
identitario di un popolo, quella friulano, "che oggi ricorda la
nascita di uno Stato che è durato quasi 350 anni. I friulani sono
una delle minoranze linguistiche più numerose in Italia e io sono
onorato di farne parte. Certo sono anche uomo che vive in Italia,
che vive in Europa, ma non voglio mai dimenticare le mie radici e
la mia identità, che è quella friulana".
"Cerchiamo di superare assieme questo difficile momento e
facciamolo - ha detto l'assessore Zilli -, sotto questa bandiera
che è fatta di solidarietà, lavoro e impegno. Ed è con questo
spirito che dobbiamo dare insegnamento ai nostri ragazzi
continuando a parlare friulano e, come istituzioni pubbliche,
sostenendone la sua divulgazione e la sua conoscenza, a partire
dalle scuole".
ACON/RCM