Tutela donne: comitato ristretto III Comm lavorerà su pdl M5S e FI
(ACON) Trieste, 8 apr - Un comitato ristretto con
rappresentanti di tutti i gruppi politici lavorerà a una proposta
di legge contro la violenza sulle donne, sulla base dei testi già
presentati da Movimento Cinque Stelle e Forza Italia.
Lo ha deciso la III Commissione, convocata dal presidente Ivo
Moras (Lega) nell'aula di piazza Oberdan. Del comitato faranno
parte lo stesso Moras, Ilaria Dal Zovo (M5S), Mara Piccin (FI),
Mariagrazia Santoro (Pd), Simona Liguori (Cittadini), Furio
Honsell (Misto), Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar), Alfonso Singh
(Lega) e gli esponenti che verranno indicati da Fratelli d'Italia
e Patto per l'Autonomia.
Oggi, intanto, le due proposte di legge sono state illustrate dai
loro primi firmatari. "La pdl numero 6 - ha ricordato la
pentastellata Ilaria Dal Zovo - risale al luglio 2018 ed è uno
dei primi atti depositati in questa legislatura. Vuole promuovere
la cultura dell'inviolabilità e contrastare ogni forma di
violenza e discriminazione, non solo quella contro le donne". Un
concetto, quest'ultimo, sottolineato anche dal collega di partito
Mauro Capozzella. Il testo di legge prevede, tra le altre misure,
processi di formazione e informazione rivolti a studenti,
insegnanti e a chi lavora nella comunicazione, sostegno e
supporto alle vittime, il finanziamento di centri antiviolenza e
case rifugio.
E' stata invece Mara Piccin a illustrare, da remoto, la pdl 127.
"Si tratta di un testo unico sugli interventi a tutela delle
donne vittime di violenza - ha spiegato la consigliera di Forza
Italia - che aggiorna la legge del 2000 e riordina la materia,
per evitare doppioni". Nei 23 articoli della pdl si istituiscono
un tavolo di coordinamento permanente, l'albo regionale delle
associazioni contro la violenza di genere e il piano triennale
degli interventi. Si parla anche di formazione degli operatori e
del recupero dei responsabili di atti violenti. A livello
finanziario, sono previsti tre fondi: per il patrocinio legale
alle donne vittime di violenza, la prevenzione e il contrasto
della violenza di genere, la solidarietà agli orfani.
Proprio quest'ultimo aspetto, il sostegno ai figli delle vittime
di femminicidio, era al centro della pdl presentata a marzo dal
gruppo dei Cittadini e bocciata a maggioranza dall'Aula. Ora
anche quei temi, ha assicurato il presidente Moras, potranno
essere ripresi dal gruppo di lavoro chiamato a fare sintesi tra
le diverse proposte sullo stesso argomento. "Non ci guardiamo
indietro e vogliamo dare un contributo leale a questa causa - ha
assicurato Simona Liguori, prima firmataria di quel testo - ,
mettendo in primo piano il fondo di solidarietà destinato ai
figli delle vittime".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha auspicato che le proposte di
Liguori possano far parte del dossier, mentre Mariagrazia Santoro
(Pd) ha posto una questione giuridica e formale sul rispetto del
regolamento consiliare, facendo notare che "un oggetto su cui
l'Aula si è espressa con un voto contrario non può essere
riproposto nei suoi contenuti nemmeno sotto forma di altra
deliberazione, prima che siano trascorsi sei mesi. E questo vale
- ha continuato Santoro - anche per la parte della pdl Piccin in
cui si parla di un fondo per le vittime di femminicidio".
"La Maggioranza chiese a Liguori di ritirare la sua pdl - le ha
ricordato Piccin - e, se questo fosse avvenuto, avremmo avuto la
possibilità di confrontare i tre testi. Ora, se sarà necessario,
attenderemo sei mesi". Dal canto suo Moras, preso atto
dell'osservazione di Santoro, ha invitato i consiglieri "a
guardare al futuro senza recriminazioni su quel che è stato",
ribadendo che tutti contenuti sul tema della violenza di genere
saranno esaminati dal comitato ristretto. Antonio Lippolis (Lega)
ne ha anticipato uno, e cioè "la necessità di mettere in
sicurezza le persone che denunciano le violenze".
ACON/FA-db