Covid: Ussai-Dal Zovo (M5S), anestesisti confermano situazione grave
(ACON) Trieste, 9 apr - "L'obiettivo di tutti, come affermato
anche dal presidente Draghi, è ripartire in sicurezza. Ma per
farlo è necessario avere la situazione reale, non solo dei nuovi
contagi, ma anche della pressione sul sistema sanitario regionale
attraverso un corretto monitoraggio".
Lo rimarca, in una nota, il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Andrea Ussai, nel commentare la lettera di Aaroi Emac in
cui viene descritta una "drammatica situazione sanitaria
regionale", con "grossissime criticità" nella gestione della
pandemia. "Un intervento che, purtroppo, conferma le
preoccupazioni che avevamo espresso recentemente".
"Nei giorni scorsi, abbiamo chiesto chiarimenti sui dati relativi
all'occupazione di posti letto negli ospedali ma oggi, alla luce
dell'accorata lettera dell'Associazione Anestesisti Rianimatori
Ospedalieri del Friuli Venezia Giulia, capiamo perché non ci è
stata data risposta", dichiara Ussai, riportando come Aaroi Emac
parli di "reparti di semintensiva che in realtà sono a tutti gli
effetti vere terapie intensive" e affermi che "i pazienti Covid
gravi di terapia intensiva in Fvg sono ben più di quanti
dichiarati, superando decisamente il valore di cutoff di 50% di
posti letto intensivi totali occupati da pazienti Covid".
"Una situazione che mina la credibilità delle istituzioni:
chiediamo quindi al presidente Fedriga di rimuovere chi non ha
fornito correttamente i dati, per errore o colpa - attacca il
consigliere M5S - altrimenti si assume la responsabilità di
quanto sta accadendo. Non vorremmo che invece gli unici a pagare
fossero quelli che hanno avuto il coraggio di dire la verità.
Sono tristi ma vere le parole, contenute nella lettera degli
anestesisti, sul mancato ascolto e sulla non convocazione della
Commissione salute regionale per "paura di sentire i veri
problemi", ma è ancora più grave che i vertici della sanità
regionale non diano udienza ai professionisti per ascoltare, da
chi è in prima linea, le principali criticità".
"Oltre al fatto che, a quanto pare, i pazienti in semintensiva
Covid di Gorizia non vengono contati nel computo delle terapie
intensive - aggiunge la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo -,
il fatto che Gorizia venga ancora considerata terapia
sub-intensiva quando invece, avendo pazienti intubati e ventilati
meccanicamente, dovrebbe essere considerata una vera e propria
intensiva Covid, come segnalato dal consigliere Ussai, comporta
due problemi. Il primo è che vengono utilizzati meno infermieri,
il secondo è il riconoscimento di un'indennità più bassa. Senza
dimenticare, inoltre, che gli infermieri dell'ospedale goriziano
vengono ancora chiamati per coprire turni a Trieste".
"Durante l'ultima audizione sulla gestione dell'emergenza -
ricorda l'esponente pentastellata - ci era stato assicurato che
non c'erano liste d'attesa per i pazienti più gravi. La lettera
degli anestesisti però, smentisce questo scenario, parlando in
maniera inequivocabile di "pochi posti letto liberi, con altri
pazienti che sono già gravi e sono in lista d'attesa per un
letto, un monitor, un ventilatore e un infermiere, forse di
terapia intensiva", arrivando anche ad invocare il supporto di
altre Regioni, in primis il Veneto, per liberare posti letto,
come fatto dal Friuli Venezia Giulia durante la prima ondata".
ACON/COM/fa