Enti locali: Roberti in V Comm, ampio confronto su riforma tributi
(ACON) Trieste, 12 apr - La Regione vuole scrivere una legge
sui tributi locali immobiliari, ed è una mezza rivoluzione. Una
sfida che richiede visione strategica, capacità di confronto e
una lunga gestazione organizzativa. Lo ha spiegato oggi Pierpaolo
Roberti, assessore alle Autonomie locali, ai consiglieri della V
Commissione, radunati in Aula dal presidente leghista Diego
Bernardis, annunciando fin da subito l'intenzione di coinvolgere
l'organismo del Consiglio nell'elaborazione delle strategie.
"A eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano - ha
ricordato Roberti - nessun'altra regione ha questa competenza.
Potremo stabilire come fare entrare i soldi nelle nostre casse e
nelle casse dei nostri Comuni, una potestà che comporta una
delicata mediazione tra interessi diversi: quello degli enti che
hanno bisogno di fondi e quello delle categorie economiche che
vorrebbero pagare il meno possibile, ad esempio".
La grande novità discende dall'accordo Stato-Regione del febbraio
2019 e dalla successiva legge regionale 20 del 2020. Se è vero
infatti che fin dallo Statuto era prevista la possibilità di
istituire nuovi tributi locali, lo Stato si è sempre tenuto
gelosamente per sé la disciplina di quelli già esistenti. Ora
invece il Friuli Venezia Giulia sarà del tutto autonomo, con
l'unico limite di non uscire dal campo dei tributi di natura
immobiliare. "La Regione - ha spiegato ancora l'assessore - deve
garantire allo Stato un certo introito, i 92 milioni che oggi
derivano dai tributi sui capannoni industriali. In sostanza
diciamo: tu Roma dimmi quanto, e sul come decidiamo noi".
Roberti ha affidato agli Uffici l'esposizione dettagliata della
generalità di Giunta che disegna il Programma per i tributi
locali in Fvg. La prima fase è quella dell'organizzazione: è
prevista l'istituzione di un Comitato tecnico e di un Tavolo di
concertazione che affronti i nodi politici con i vari portatori
di interesse, senza trascurare il confronto con l'esperienza sul
campo delle due province autonome del Trentino Alto Adige.
Seguirà poi la fase della definizione delle linee guida e del
dibattito, prima dell'elaborazione del disegno di legge. Entro la
fine dell'estate dovrebbe esaurirsi la fase organizzativa, mentre
il testo della norma potrebbe arrivare già nella prossima
primavera.
Il percorso proposto è stato apprezzato dai consiglieri. Mauro Di
Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, ha parlato di "specialità
davvero esercitata dopo molti anni", ricordando che "fare gli
amministratori significa autonomia e assunzione di
responsabilità. Questa è una scommessa interessante, ed è
opportuno il coinvolgimento preventivo del Consiglio".
Proprio sul ruolo dei consiglieri si è soffermato Francesco Russo
(Pd), che ha auspicato "un coinvolgimento pieno e reale della V
Commissione". Russo ritiene poi che si debba partire "dalla
centralità del ruolo dei Comuni: finalmente possiamo mettere
nelle mani dei sindaci uno strumento inedito e straordinario, ma
attenti a non farlo diventare qualcos'altro, che porti al rischio
di neocentralismo". Una preoccupazione che secondo Roberti non ha
ragion d'essere: "Ricordiamoci che agiamo come sistema, e
dobbiamo trovare una mediazione su interessi diversi. E'
improprio parlare di centralità dei Comuni: io ad esempio da
sindaco chiederei alla Regione di darmi più risorse possibili per
i servizi ma non domanderei certo di poter alzare le tasse
locali, piuttosto di azzerarle".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ritiene che occorra fissare
subito gli obiettivi della riforma fiscale, e richiama la
necessità "di risolvere il problema dell'area vasta, visto che
gli Edr non possono dare una risposta". Mauro Capozzella (M5S)
ha posto invece il tema della riforma del Catasto. "Ma prima di
arrivarci - gli ha risposto Roberti - c'è molta strada da fare:
fino a una settimana fa non c'era neppure un ufficio fisico in
Regione che si occupasse di tributi immobiliari, il percorso sarà
lungo".
ACON/FA