Crpo: donne pagano prezzo più alto pandemia. Zanin, invertire rotta
(ACON) Trieste, 27 mag - La crisi provocata dalla pandemia
ridisegna il mercato del lavoro e a pagarne le conseguenze sono
soprattutto le donne. Tanto per cambiare, verrebbe da dire, visto
che le statistiche internazionali collocano l'Italia agli ultimi
posti in termini di partecipazione del mondo femminile alla vita
economica. E anche in Friuli Venezia Giulia sono state le donne
tra i 35 e i 44 anni le più penalizzate dal primo anno di
coronavirus, con una contrazione dell'occupazione pari al 4.4 per
cento.
A rendere noti i dati e sviluppare riflessioni è la Relazione
elaborata dalla Commissione regionale per le Pari opportunità
(Crpo), presieduta da Dusy Marcolin. Il documento, che analizza
"la condizione della donna e lo stato di attuazione degli
obiettivi delle pari opportunità" nel 2020, prende spunto dai
dati dell'Osservatorio regionale per tratteggiare una realtà che
oggi penalizza lavoro autonomo e indipendente, commercio
tradizionale e turismo, lavoro a tempo determinato. E impatta in
particolare sulla componente femminile, che durante la lunga
emergenza sanitaria ha dedicato al lavoro familiare più tempo
rispetto ai partner.
La crisi è stata più pesante nei territori della Bassa friulana e
della Bassa isontina che a Trieste. Dati preoccupanti che si
inseriscono in un contesto comunque particolare visto che il Fvg
- in controtendenza rispetto all'andamento nazionale - è la
regione del nord meno colpita in termini di disoccupazione e
registra anzi duemila occupati in più rispetto al 2019, a causa
del fenomeno peculiare dell'aumento della componente inattiva non
in età da lavoro (studenti, casalinghe e pensionati).
"Risolvere il problema dell'occupazione femminile - commenta
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale - è
fondamentale in vista della ripartenza post-pandemia. Le
difficoltà di accesso al mercato del lavoro in una fascia di età
molto attiva sono infatti in diretto rapporto con la crisi
demografica, che è in un certo senso il problema dei problemi in
Friuli Venezia Giulia. Il continuo calo delle nascite mette
infatti a serio rischio il futuro delle nostre comunità e c'è
pertanto bisogno di individuare misure e meccanismi che
consentano alle donne di conciliare tempi di vita e di lavoro.
Bene ha fatto la Giunta regionale a individuare questo tema tra
le sue priorità".
Di fronte al problema-lavoro, anche la Crpo torna a chiedere alla
Regione di "attivare tutte le misure idonee al contrasto della
disoccupazione", con nuovi servizi e un occhio di riguardo per le
politiche sociali. La presidente Marcolin ha peraltro apprezzato
le misure già messe in campo dall'ente, in particolare
dall'assessore che ha la delega sulla Famiglia e che sta
predisponendo una legge specifica su questo tema.
La relazione della commissione esamina altri due problemi. Il
primo è la violenza di genere, che ha visto durante il lockdown
un aumento esponenziale dei casi ma che può contare in Fvg su una
vasta rete di associazioni e soggetti pubblici e privati
impegnati nel lavoro di contrasto. In prospettiva, la Commissione
auspica la revisione della legge regionale 17 del 2000, sulla
base delle proposte già depositate in Consiglio.
Una soluzione legislativa viene sollecitata anche per l'ultimo
aspetto critico sottolineato dal documento, il problema della
disparità di accesso alle cariche elettive. Una revisione della
legge elettorale dovrebbe portare "all'applicazione della doppia
preferenza di genere o di qualsiasi altro strumento che favorisca
la partecipazione delle donne".
ACON/FA