Cultura: Zanin a mostra Gemona, "prendere esempio da storia di Brollo"
(ACON) Gemona, 29 mag - Non si può portare il Vangelo in Cina
senza capire e farsi capire. La pensava così Basilio Brollo, il
missionario gemonese che nel 1680 sbarcò in Estremo Oriente
assieme ai suoi confratelli francescani e non poteva certo
immaginare che quell'incrocio di culture sarebbe entrato nella
storia. Il suo desiderio di condividere le conoscenze e la sua
tenacia di studioso lo portarono infatti a realizzare il più
completo e accurato dizionario cinese-latino dell'epoca. Un testo
fondamentale ma dalla storia travagliata: requisito da Napoleone,
poi plagiato, finalmente riscoperto nella sua grandezza in tempi
relativamente recenti.
La storia affascinante di questo friulano in Cina - tratteggiata
dal curatore e scrittore Giuseppe Marini che a Brollo ha dedicato
un libro uscito di recente - rivive da oggi fino al 24 ottobre
nella mostra "Serenissima Porta d'Oriente", presentata nel
municipio di Gemona e ospitata in Castello, dove ha avuto luogo
il simbolico taglio del nastro.
Accanto al sindaco Roberto Revelant e all'assessore alla Cultura
Flavia Virilli, hanno partecipato alla giornata inaugurale il
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, assieme
agli assessori Tiziana Gibelli, titolare delle deleghe alla
Cultura, e Barbara Zilli. L'iniziativa culturale - è stato
rimarcato - è di ampio respiro in quanto allarga il suo sguardo
su tre secoli, dal Quattrocento alla fine del Seicento, per
raccontare il rapporto tra il Friuli e le terre del lontano
Oriente.
Proprio su questo confronto si è aperta la riflessione di Zanin.
"La mostra - ha osservato il presidente del Consiglio regionale -
unisce due date importanti: il 1420, la fine della Patria del
Friuli, e il 1680, il momento del viaggio di padre Brollo verso
la Cina. La conclusione di un'esperienza straordinaria sbocca in
un percorso importante di confronto con l'altro, come a dire che
a ogni fine c'è un inizio".
"E questo - ha aggiunto Zanin - va preso come un augurio: per
molti mesi abbiamo avuto contatti con la gente solo in modo
indiretto, tanto che oggi vedere la sala piena è un balsamo per
l'anima. Speriamo di trovarci anche ora in un punto di passaggio
tra la fine di un periodo difficile per la nostra comunità e la
ricostruzione, non solo sanitaria ma anche economico-sociale".
Quanto ai contenuti dell'esposizione, il presidente ha definito
la cultura "un potente motore di rilancio, perché competenze e
conoscenze servono sempre e a tutti i livelli". "La storia di
Basilio Brollo - ha detto ancora Zanin - ci insegna anche
l'importanza delle lingue come strumento di comunicazione e
dunque di dialogo, e ci spinge a metterci nei panni dell'altro".
Il presidente dell'Aula ha quindi ribadito che "fondamento della
nostra specialità è la lingua: abbiamo un'autonomia perché c'è
una lingua che va tutelata e che è il frutto di una patria, di un
comune sentire. Da qui dobbiamo ripartire perché dentro la
lingua, come spiegano i filosofi, ci sono i valori di ogni
comunità. Dirlo qui a Gemona ha un peso particolare perché questa
terra diede un grande esempio di ripartenza dopo la tragedia del
terremoto. Tradizione, radici e innovazione: sono questi gli
ingredienti che ci consentiranno quella che in Consiglio abbiamo
chiamato la terza ripartenza".
ACON/FA
Il taglio del nastro con il presidente Piero Mauro Zanin (primo da destra)
Il momento della benedizione in Castello con Piero Mauro Zanin (primo da sinistra)
L'intervento di Piero Mauro Zanin alla presentazione della mostra
Le autorità regionali e comunali all'interno degli spazi espositivi