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Cultura: Zanin a mostra Gemona, "prendere esempio da storia di Brollo"

29.05.2021
17:10
(ACON) Gemona, 29 mag - Non si può portare il Vangelo in Cina senza capire e farsi capire. La pensava così Basilio Brollo, il missionario gemonese che nel 1680 sbarcò in Estremo Oriente assieme ai suoi confratelli francescani e non poteva certo immaginare che quell'incrocio di culture sarebbe entrato nella storia. Il suo desiderio di condividere le conoscenze e la sua tenacia di studioso lo portarono infatti a realizzare il più completo e accurato dizionario cinese-latino dell'epoca. Un testo fondamentale ma dalla storia travagliata: requisito da Napoleone, poi plagiato, finalmente riscoperto nella sua grandezza in tempi relativamente recenti.

La storia affascinante di questo friulano in Cina - tratteggiata dal curatore e scrittore Giuseppe Marini che a Brollo ha dedicato un libro uscito di recente - rivive da oggi fino al 24 ottobre nella mostra "Serenissima Porta d'Oriente", presentata nel municipio di Gemona e ospitata in Castello, dove ha avuto luogo il simbolico taglio del nastro.

Accanto al sindaco Roberto Revelant e all'assessore alla Cultura Flavia Virilli, hanno partecipato alla giornata inaugurale il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, assieme agli assessori Tiziana Gibelli, titolare delle deleghe alla Cultura, e Barbara Zilli. L'iniziativa culturale - è stato rimarcato - è di ampio respiro in quanto allarga il suo sguardo su tre secoli, dal Quattrocento alla fine del Seicento, per raccontare il rapporto tra il Friuli e le terre del lontano Oriente.

Proprio su questo confronto si è aperta la riflessione di Zanin. "La mostra - ha osservato il presidente del Consiglio regionale - unisce due date importanti: il 1420, la fine della Patria del Friuli, e il 1680, il momento del viaggio di padre Brollo verso la Cina. La conclusione di un'esperienza straordinaria sbocca in un percorso importante di confronto con l'altro, come a dire che a ogni fine c'è un inizio".

"E questo - ha aggiunto Zanin - va preso come un augurio: per molti mesi abbiamo avuto contatti con la gente solo in modo indiretto, tanto che oggi vedere la sala piena è un balsamo per l'anima. Speriamo di trovarci anche ora in un punto di passaggio tra la fine di un periodo difficile per la nostra comunità e la ricostruzione, non solo sanitaria ma anche economico-sociale".

Quanto ai contenuti dell'esposizione, il presidente ha definito la cultura "un potente motore di rilancio, perché competenze e conoscenze servono sempre e a tutti i livelli". "La storia di Basilio Brollo - ha detto ancora Zanin - ci insegna anche l'importanza delle lingue come strumento di comunicazione e dunque di dialogo, e ci spinge a metterci nei panni dell'altro".

Il presidente dell'Aula ha quindi ribadito che "fondamento della nostra specialità è la lingua: abbiamo un'autonomia perché c'è una lingua che va tutelata e che è il frutto di una patria, di un comune sentire. Da qui dobbiamo ripartire perché dentro la lingua, come spiegano i filosofi, ci sono i valori di ogni comunità. Dirlo qui a Gemona ha un peso particolare perché questa terra diede un grande esempio di ripartenza dopo la tragedia del terremoto. Tradizione, radici e innovazione: sono questi gli ingredienti che ci consentiranno quella che in Consiglio abbiamo chiamato la terza ripartenza". ACON/FA



Il taglio del nastro con il presidente Piero Mauro Zanin (primo da destra)
Il momento della benedizione in Castello con Piero Mauro Zanin (primo da sinistra)
L'intervento di Piero Mauro Zanin alla presentazione della mostra
Le autorità regionali e comunali all'interno degli spazi espositivi