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Salute: Tonutti e Riccardi in III Comm, De Monte in Sores scelta ok

03.06.2021
19:23
(ACON) Trieste, 3 giu - "Alla Sores non è sufficiente mettere un direttore, bisogna metterne uno che sappia coordinare le strutture di emergenza sul territorio e garantirne l'unitarietà. A febbraio non c'era prospettiva diversa dal concorso per scegliere il successore di Vincenzo Mione, ma poi ho saputo che Amato De Monte era interessato a quel ruolo e così ho scelto di affidargli l'incarico con la formula del comando, possibilità prevista dalla legge del 2018".

Così Giuseppe Tonutti, direttore generale dell'Arcs (Azienda regionale di coordinamento per la salute) ha spiegato la scelta contestata da tutte le forze di Opposizione, nel corso dell'audizione di oggi davanti ai consiglieri della III Commissione e al vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, riuniti in aula dal presidente Ivo Moras (Lega).

Una spiegazione che non ha convinto le minoranze. "De Monte potrebbe presentarsi candidato al concorso: se è il migliore vincerà lui", ha detto Roberto Cosolini (Pd). Mentre Simona Liguori (Cittadini) è convinta "che Tonutti avrebbe dovuto spiegare queste esigenze organizzative prima e non dopo la scelta di sospendere il concorso". "Già a febbraio interrogai l'assessore sulla Sores - ha ricordato Mariagrazia Santoro (Pd) - e mi venne detto che non era in atto una revisione della struttura".

"La prassi è il concorso per titoli ed esami - ha ribadito Andrea Ussai del M5S - e il comando andrebbe usato solo per eventi imprevedibili: tra questi non rientra certo un pensionamento ampiamente previsto". Walter Zalukar (Misto) ha fatto invece riferimento "ai tempi di soccorso che si sono allungati negli ultimi anni". "Ho preferito - ha controreplicato Tonutti - il comando di una persona certa piuttosto che l'incertezza di un concorso con 4 candidati, e ripeto che la procedura è regolare: la legge 27 del 2018 è stata votata in quest'Aula". Rispondendo a Liguori, il direttore dell'Arcs ha assicurato che De Monte continuerà a percepire il compenso attuale, mentre a Ussai Tonutti ha ribadito che non sarebbe partito col concorso se avesse saputo prima dell'interesse di De Monte. "Il concorso è sospeso e non revocato - ha poi spiegato - per prudenza, in quanto non possiamo restare scoperti". "E non è vero - ha risposto a Zalukar - che il sistema funzionava meglio quando c'erano 4 centrali".

La discussione si è poi accesa sul convitato di pietra dell'ordine del giorno della commissione, ovvero le polemiche dei giorni scorsi sulla mancata vaccinazione dello stesso dottor De Monte. "Un fatto che ha creato sconcerto - ha detto Cosolini, aprendo il fuoco di fila delle Opposizioni, compatte sul punto - e se è vero che i problemi di salute del professionista rientrano nella sua sfera personale, non è mancanza di privacy chiedere se esista un protocollo che stabilisce quando i vaccini sono sconsigliati in relazione allo stato di salute".

"Mi sarei aspettato - ha aggiunto Furio Honsell di Open Sinistra Fvg - che i massimi responsabili dicessero: è gravissimo non vaccinarsi, chi non si vaccina è un folle. Altrimenti si insinuano dubbi ingiustificati e non scientifici". "Anche i sindacati medici hanno espresso il loro sdegno", ha sottolineato Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, che ha ricordato di aver chiesto alcune settimane fa i dati sul numero di sanitari ancora non vaccinati ("Cinquemila operatori, troppi").

Ussai ha invece definito "semplicemente inaccettabile la mancata vaccinazione di De Monte", mentre Massimo Moretuzzo (Patto) è convinto che "bisognasse smentire subito le parole attribuite a Tonutti, e cioè che De Monte stesse aspettando un nuovo vaccino".

Prima Tonutti e poi il vicegovernatore Riccardi hanno risposto anche a questa contestazione. "De Monte - ha detto il direttore dell'Arcs - non è un no vax e non lo è mai stato. Sta semplicemente differendo il vaccino per motivi di salute, non è dunque un rifiuto che gli costerebbe, in base al decreto legge 44, la sospensione dal lavoro. Lavorando alla Sores, non avrà comunque un contatto diretto con i pazienti come accadeva in Rianimazione".

Netta la posizione di Riccardi sulla scelta di De Monte come responsabile Sores: "Stiamo discutendo di cose che non ci riguardano: concorsi e sospensione dei concorsi non li facciamo noi, sono scelte organizzative che spettano alle Aziende. Il dottor Mione venne scelto con la stessa procedura e nessuno aprì bocca". Il vicegovernatore è infastidito dalle accuse di fiancheggiamento piovute sul professionista: "Se De Monte difende il lavoro delle Aziende non è perché è contiguo a questa maggioranza: sul piano politico noi e lui siamo distanti anni luce. Ricordo che l'ex sindaco Honsell lo osannava anni fa e credo che oggi sia sbagliato metterne in discussione l'adeguatezza professionale". Quanto alle vaccinazioni, Riccardi è convinto di non dover dimostrare niente a nessuno: "Se fosse per me, vaccinarsi sarebbe obbligatorio, e ricordo che per le mie posizioni sono stato minacciato e sono sotto sorveglianza delle forze dell'ordine".

Riccardi ha infine rassicurato Claudio Giacomelli (FdI) sulla volontà politica di portare avanti il progetto della sede del 118 in Porto Vecchio. Tra i consiglieri di maggioranza è intervenuto anche Alfonso Singh (Lega), che ha ricordato alle Opposizioni il valore della recente riforma: "Se avessimo avuto 5 Aziende sanitarie come prima, saremmo stati in grave difficoltà nella gestione della pandemia". ACON/FA



  • Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione
    Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione
  • Giuseppe Tonutti, direttore Arcs (primo da sinistra) durante l'audizione
    Giuseppe Tonutti, direttore Arcs (primo da sinistra) durante l'audizione
  • Roberto Cosolini (Pd)
    Roberto Cosolini (Pd)
  • Andrea Ussai (M5S)
    Andrea Ussai (M5S)