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Ambiente: Gruppo M5S, cambiare modalità inchiesta pubblica Kronospan

05.06.2021
14:28
(ACON) Trieste, 5 giu - "Il Movimento 5 Stelle è attento da sempre alla partecipazione del pubblico nella realizzazione di grandi opere o impianti. Ne è la dimostrazione la proposta di legge regionale depositata l'autunno scorso, in tempi non sospetti, per regolamentare il dibattito pubblico nelle procedure di Via con l'obiettivo di dare tempistiche certe agli imprenditori, ma anche ai cittadini che devono essere informati sui potenziali impatti economici, ambientali o sulla salute pubblica".

Lo rimarcano in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, intervenendo sulla questione dell'inchiesta pubblica relativa al progetto Kronospan a San Vito al Tagliamento.

"Ecco perché, fin dal primo momento, abbiamo posto la massima attenzione su quanto proponeva Kronospan, partecipando a un incontro con l'azienda, dove da subito - ricordano i consiglieri Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai - abbiamo segnalato quelle che erano, per noi, le maggiori problematiche inerenti l'ampliamento proposto. Tutto ciò è stato già formalizzato nelle osservazioni depositate nella procedura autorizzativa regionale". "Adesso, però, ci sentiamo in dovere di intervenire - continuano gli esponenti del M5S - per chiedere al sindaco Di Bisceglie di rivedere le modalità di convocazione di un'assemblea pubblica. Il solo fatto che si tenga in una sede privata stona con il termine inchiesta pubblica e rischia di limitare la reale partecipazione dei cittadini. Ma ciò che lascia perplessi sono le tempistiche. Una riunione convocata il mercoledì alle 17, orario in cui i cittadini ancora lavorano, in cui si vuole dare spazio sia alla ditta proponente, sia a chi ha depositato le osservazioni e sia a chi, non più di 18 cittadini, voglia esprimere la propria opinione e dovrà farlo in meno di 7 minuti, riteniamo non possa essere ritenuta adeguata". "Il nostro concetto - prosegue la nota - prevedrebbe la convocazione di almeno tre sedute: una per dar modo al proponente e alle Istituzioni di presentare il progetto ai cittadini, una per dare spazio alle osservazioni del pubblico e l'ultima per rispondere alle osservazioni presentate, traendo le conclusioni. Il sindaco scarica le responsabilità sulla Regione, ma la stessa lo ha invitato a convocare l'inchiesta pubblica lo scorso 21 maggio, senza indicare i paletti inseriti dal Comune di cui il primo cittadino dovrebbe assumersi tutta la responsabilità. Da quella data al 9 giugno si sarebbero potuti tranquillamente convocare i tre passaggi".

"Auspichiamo che quanto sta succedendo a San Vito - concludono i portavoce pentastellati - sia l'occasione per la Giunta regionale e la Maggioranza di prendere in considerazione la nostra proposta di legge e di regolamentare queste occasioni di confronto pubblico, senza rimandare a un regolamento del 1996 che non poteva di certo tener conto degli adeguamenti normativi europei e nazionali sul dibattito pubblico". ACON/COM/db



  • Cristian Sergo (M5S)
    Cristian Sergo (M5S)