Ambiente: M5S, no agli sport motoristici in zone naturali da tutelare
(ACON) Trieste, 7 giu - "Da quando siamo in Consiglio
regionale, non è mai mancata la nostra attenzione sulle
autorizzazioni di eventi motoristici in montagna o in zone
naturalistiche che meriterebbero maggiore tutela".
Così, in una nota, i consiglieri regionali del Movimento 5
Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, mettono in luce i
rischi della prossima gara di trial a Tolmezzo, in programma tra
sabato e domenica prossimi, e le conseguenze dell'insostenibile
incentivazione degli sport motoristici. I consiglieri ne hanno
parlato in una conferenza stampa a cui ha preso parte anche il
presidente del Circolo Legambiente della Carnia, Valcanale e
Canal del Ferro, Marco Lepre.
"Ciò che ci interessa è semplice: rivedere le norme che
autorizzano le manifestazioni e le norme che consentono il
transito di mezzi a motore su aree naturali e non, nonché
ristabilire l'ordine sulle normative legate al vincolo
idrogeologico che, di fatto, non sono d'aiuto a chi i controlli
li deve effettuare - aggiungono Sergo e Dal Zovo -. Rimane la
perplessità sulla scelta del percorso per la manifestazione che
al momento non ci risulta essere stato ancora autorizzato.
Leggendo la stessa ordinanza che prevede la chiusura di alcune
zone al traffico, si capisce che la gara si terrà in una zona
considerata ad alta pericolosità per l'incolumità dei pedoni e
dei veicoli che vi transiteranno".
"Oltre a questo aspetto particolare che riguarda la gara di
sabato, riteniamo che manifestazioni di questo tipo possano
rappresentare il volano per motociclisti che, spenti i riflettori
internazionali, imperverseranno nei nostri boschi e sui nostri
pendii senza possibilità di controlli o sanzioni che tengano,
vista la loro irrisorietà, che però non riduce i rischi per
l'ambiente", aggiungono gli esponenti M5S.
"Un mese fa abbiamo chiesto alla Regione di rivedere i criteri
con cui si autorizzano queste manifestazioni, soprattutto quando
interessano aree protette o da tutelare. Purtroppo finora ci
siamo scontrati con chi ha una visione della natura e della
montagna diametralmente opposta - concludono Dal Zovo e Sergo -.
Speriamo che, anche alla luce delle ultime sentenze della Corte
Costituzionale già sottoposte all'attenzione dell'Aula, ci sia un
cambio di registro a livello regionale che possa coniugare sport
e tutela dell'ambiente".
ACON/COM/fa