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Ripartenza: lavoro e impresa a confronto sulle nuove politiche europee

16.06.2021
14:40
(ACON) Udine, 16 giu - Anche sindacati e associazioni dei datori di lavoro hanno fornito le loro ricette sui rapporti con l'Europa durante l'audizione ospitata dall'auditorium Comelli di Udine e organizzata congiuntamente dal Tavolo per la terza ripartenza del Friuli Venezia Giulia e dalla V Commissione permanente. Insieme a loro, già archiviata in precedenza la prima fase della sessione sui temi europei dedicata al panorama scientifico, si sono espressi anche i rappresentanti delle principali realtà nei comparti dell'industria, dell'artigianato, delle cooperative, dell'agricoltura e del commercio.

La sede friulana della Regione Fvg ha dunque proseguito i lavori inerenti la Sessione europea 2021 con ulteriori audizioni riservate ai portatori di interesse in merito ai temi europei maggiormente significativi per il territorio regionale.

Gli interventi tematici, coordinati dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, affiancato dal presidente della V Commissione, Diego Bernardis, sono stati aperti da Michele Berti che, esprimendosi a nome della Uil, ha richiamato l'attenzione generale sul problema dei lavoratori frontalieri che operano sul territorio. "Bisognerebbe far capire a Governo e Ue questa nostra specificità - ha auspicato - creando un quadro normativo che consenta anche di far emergere un sommerso che, purtroppo, è frequente in questo settore. La nostra regione ha un ruolo strategico, perché forte di una posizione geografica unica, ma vanno risolte le criticità che generano situazioni discriminatorie".

"Un punto centrale è costituito dalla direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici. La Regione - ha evidenziato Massimo Masotti, responsabile logistica e trasporti di Confindustria - ha una compartecipazione su accise e Iva, ma si perdono ingenti risorse a causa dei carburanti acquistati in Austria e Slovenia. L'argomento compete allo Stato, ma deve essere seguito dalla Regione e anche dal nostro ufficio di Bruxelles. Il tema tocca anche la competitività delle imprese dei trasporti, che favorisce le imprese dei Paesi dell'est".

Luca Ceccarelli, rappresentante dei giovani imprenditori di Confapi Fvg, ha richiamato il concetto di "sostenibilità che costituisce una sfida epocale e non certo una moda. Deve essere un nuovo obiettivo anche per le aziende e solo unificando gli standard sarà possibile uscirne vittoriosi. Per creare una soddisfacente sostenibilità di filiera è necessario ovviare anche alla mancanza di personale e di talenti. Le imprese sono pronte ad assumere se il Pil riuscirà a crescere mediamente del 5 per cento, mentre la logistica diventa elemento di vitale importanza nella fase di ripartenza, dopo esserlo già stato durante il lockdown. Dobbiamo però rendere attrattivi alcuni mestieri e investire sulla formazione".

Luca Bulfone, direttore della Confederazione italiana agricoltori (Cia), ha rimarcato la validità "del documento preparato dagli uffici regionali. Tuttavia, bisogna aggiungere due elementi non citati, ma importanti, in epoca di Green deal. L'imprenditore agricolo, infatti, deve svolgere un ruolo ulteriore e occuparsi di tanti aspetti diversi: ecco perché serve un grosso sforzo in termini di sburocratizzazione. Inoltre, sono necessarie risorse per la formazione di questi stessi operatori".

Cristina Micheloni, presidente regionale dell'Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab), ha stigmatizzato il fatto che "sull'agricoltura biologica girino numerose fake news. Il documento ricevuto ci assegna una funzione di laboratorio con sistema di certificazione e tracciamento. In merito al problema legato a formazione e conoscenza, inoltre, collaboriamo con le università perché la ricerca è importante. La burocrazia, infine, provoca un carico esagerato a livello nazionale e regionale".

Federdistribuzione è stata rappresentata da Helene Hotellier che ha riscontrato "un notevole calo del commercio durante la crisi da Covid-19. Tuttavia, è stato avviato un processo di trasformazione verso nuovi modelli. La necessità di lavorare sulle reti di vendita e le nuove localizzazioni commerciali orientate verso i centri cittadini necessiteranno di sviluppi urbanistici ed economico-sociali, mentre un altro passo importante sarà costituito dalla digitalizzazione. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) mancano purtroppo misure per il settore del commercio. L'Europa dice di investire sul digitale e di rivitalizzare i centri urbani: vorremmo vedere queste sfide anche a livello nazionale e investire sui prodotti sostenibili fin dalla loro progettazione, magari con un passaporto digitale e un codice di condotta".

La sburocratizzazione, insieme alla formazione, sono infine i cavalli di battaglia di Confagricoltura che, attraverso Umberto Daneluzzi, ha chiesto "di mettere in risalto il tema della sostenibilità dei prodotti. Il pericolo è quello della delocalizzazione e va posta attenzione al problema del corretto utilizzo dei terreni". ACON/DB-FA



L'intervento di Luca Ceccarelli (Confapi Fvg)
Luca Bulfone (Cia), interviene davanti al presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, e a quello della V Commissione, Diego Bernardis