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Fvg-Ue: ok unanime Aula a Risoluzione europea, ecco le priorità del Cr

23.06.2021
17:42
(ACON) Trieste, 23 giu - L'Unione Europea ha individuato da tempo sei grandi priorità. Temi di carattere generale che ricorrono da mesi, se non da anni, nel dibattito pubblico: l'ambiente, la rivoluzione digitale, un'economia che sia al servizio delle persone. E all'interno di questi contenitori - ognuno dei quali è formato da obiettivi, programmi, direttive e norme in divenire - il Friuli Venezia Giulia ha fissato i suoi punti fermi. Raccogliendo in un solo documento i suoi auspici e le sue richieste all'Europa.

È questo il significato della Risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, presieduto da Piero Mauro Zanin, nell'ambito di quella che viene chiamata la Sessione europea. Lo stesso Zanin ha ricordato il lungo e partecipato percorso che ha portato alla Risoluzione e, in particolare, l'audizione dei portatori di interesse dei diversi ambiti della società civile.

'Questo documento - ha spiegato il presidente - diventerà il secondo capitolo del Tavolo per la terza ripartenza, dopo la risoluzione che abbiamo approvato sul Pnrr. Sarà portato all'attenzione della Conferenza delle assemblee legislative italiane per un confronto con gli spunti forniti dalle altre Regioni, prima di confluire in un testo destinato alla XIV Commissione del Senato che si occupa proprio di rapporti con l'Europa'.

Diego Bernardis (Lega), presidente della V Commissione, ha poi sottolineato come in questo modo il Consiglio partecipi alla cosiddetta fase ascendente della formazione del diritto comunitario.

Ecco, in estrema sintesi, i contenuti del documento, a partire dalle sei priorità stabilite dall'Ue.

GREEN DEAL EUROPEO. Il Consiglio regionale guarda con interesse all'obiettivo di riduzione del 55 per cento delle emissioni di Co2. Raccomanda, tra gli altri spunti, di limitare l'utilizzo dei terreni potenzialmente agricoli per la produzione energetica, di sostenere l'efficientamento energetico di edifici e produzioni industriali. Evidenzia i buoni risultati in termini di raccolta differenziata (che ha raggiunto il 65%), ma chiede anche di invertire la tendenza all'aumento della produzione pro capite di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Ritiene che siano da potenziare le Aree produttive ecologicamente attrezzate e che l'intero sistema produttivo debba adeguarsi ai parametri della sostenibilità. Il Consiglio chiede poi all'Ue di promuovere una maggiore sostenibilità ambientale di tutta l'agricoltura con un passaggio graduale al sistema biologico. L'obiettivo di convertire al biologico il 25% della produzione totale agricola, posto dalla strategia europea - si legge nel documento - non è sostenibile soprattutto perché attualmente i prodotti biologici hanno quote di mercato ancora piuttosto limitate. Vengono poi richiesti contributi europei a sostegno delle attività volte alla produzione agroalimentare in area montana, con l'auspicio di potenziare la digitalizzazione del settore e la formazione degli agricoltori. Attenzione viene manifestata anche verso il Piano di azione europea per l'inquinamento zero di aria, acqua e suolo, sottolineando l'importante lavoro di Arpa Fvg che ha proposto il suo Programma di valutazione della qualità dell'aria e l'intenzione della Giunta di aggiornare il Piano regionale qualità dell'aria.

L'Aula condivide l'obiettivo di una mobilità sostenibile e intelligente, per arrivare a una riduzione delle emissioni del 90 per cento entro il 2050, e raccomanda all'Ue la definizione di un contesto normativo europeo che accompagni la valorizzazione dei collegamenti transfrontalieri, anche sotto il profilo turistico. Viene auspicata l'implementazione dei mezzi di trasporto pubblico locale e una serie di interventi puntuali di completamento che riguardano la ferrovia Sacile-Gemona, la ciclovia Trieste-Lignano-Venezia e la ciclovia Alpe Adria, per potenziare il turismo lento.

Sempre a livello di mobilità, viene auspicata l'inclusione del porto di Monfalcone, Porto Nogaro e degli interporti di Trieste, Gorizia e Pordenone nella rete centrale transeuropea dei trasporti. La mobilità interregionale andrebbe sostenuta anche attraverso lo sviluppo delle cosiddette autostrade del mare.

ERA DIGITALE. L'Assemblea legislativa sottoscrive gli obiettivi del decennio digitale europeo per arrivare a una popolazione digitalmente consapevole, infrastrutture digitali sostenibili, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi pubblici. L'auspicio è che entro il 2030 tutte le famiglie dell'Ue debbano disporre di connettività a 1 gigabit e tutte le aree popolate debbano essere coperte dal 5G.

Il Consiglio sottolinea però che ancora troppe aree sono scoperte e auspica l'estensione della banda larga e della rete in modo uniforme su tutto il territorio, per favorire anche in Fvg la connettività digitale. Viene espresso apprezzamento per la scelta della Regione di posare la fibra ottica su diverse aree remote. Raccomandata anche la necessità di promuovere la diffusione di sistemi di software libero Open source. Sempre a proposito di digitale, il Consiglio guarda con interesse all'iniziativa legislativa europea per arrivare a un sistema di identificazione elettronica affidabile e sicuro, e chiede che ci si curi delle condizioni di lavoro di chi opera nelle piattaforme digitali. Andranno monitorati anche diritti, doveri e tutele per i lavoratori impegnati nello smart working.

ECONOMIA E PERSONE. Nell'ambito della priorità europea Un'economia al servizio delle persone, l'Aula si impegna a sensibilizzare Governo e Ue sulla peculiare situazione dei lavoratori transfrontalieri i quali, pur essendo titolari di diritti riconosciuti dalla normativa dell'Ue, spesso non ne vedono l'attuazione a causa del fatto di non essere residenti nello Stato in cui svolgono attività lavorativa. Vista la posizione di confine del Fvg, il Consiglio è interessato agli esiti della revisione del pacchetto accise, e in particolare della revisione della tassazione sui prodotti del tabacco. Viene sottolineata, su suggerimento delle categorie produttive, anche la rilevanza del problema della scarsità delle materie prime.

EUROPA PIU' FORTE. La priorità Un'Europa più forte nel mondo si declina in una serie di iniziative per rafforzare il multilateralismo. L'Assemblea mette in luce il contributo e raccomanda di avvalersi del supporto della diplomazia scientifica, particolarmente forte in Fvg grazie a tanti istituti di ricerca quali Ictp, Twas, Icgeb, Ogs, Ince, Sissa, Area Science Park, Università, Cism, parchi tecnico-scientifici. Considerato fondamentale anche l'obiettivo di potenziare ricerca e innovazione e di sostenere la ricerca scientifica per lo studio dei fenomeni globali. Auspicata, inoltre, maggiore attenzione per lo studio del mare e degli oceani.

STILE DI VITA. Nell'ambito della promozione dello stile di vita europeo, auspicato da Bruxelles, il Consiglio chiede di considerare una città della regione, o un'altra città italiana, come sede dell'istituenda Autorità europea per la ricerca e lo sviluppo in campo biomedico. C'è interesse anche per lo spazio europeo dei dati sanitari e per le iniziative in materia di istruzione e aggiornamento dell'Agenda per le competenze. Sottolineata la necessità di rafforzare l'attività formativa, investire nel capitale umano, nei giovani e nel futuro, favorendo la mobilità di giovani ricercatori e l'attrazione di talenti.

Quanto alla migrazione, si vorrebbe che la sua gestione debba essere affrontata unitariamente dall'Europa e non dai singoli Paesi, creando canali di ingresso legale per evitare flussi irregolari massicci da parte di cittadini di Paesi terzi.

DEMOCRAZIA. La priorità Ue è un nuovo slancio per la democrazia europea e la Regione esprime particolare interesse per l'obiettivo Diritti dei minori, con riqualificazione dei percorsi di presa in carico e interventi socio-educativi mirati, potenziamento e diffusione dell'affido familiare e di forme di affido leggero. LE RICHIESTE. Il documento si chiude con due punti di vista rispetto a possibili controversie con l'Ue. Il primo riguarda il settore della pesca, con tutti i regolamenti europei vigenti adottati avendo primariamente a riferimento le caratteristiche e le esigenze della pesca praticata nei mari del nord Europa. La disciplina è dunque difficilmente applicabile al comparto della pesca nel Mar Mediterraneo e ancor meno nell'Adriatico. Ne consegue che le restrizioni previste dalle politiche europee possono avere un impatto estremamente negativo in termini di sopravvivenza delle imprese del settore. Si chiedono, perciò, regole equilibrate che contemperino le diverse esigenze. Il Consiglio, infine, punta ad avere la possibilità di intervenire per riqualificare rifugi alpini e percorsi escursionistici, adottando deroghe al regime vincolistico per sostenere interventi svolti da associazioni senza fini di lucro. Tutto questo per superare la disciplina in materia di aiuti di Stato. ACON/FA-fc



L'Aula durante i lavori della Sessione europea