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Consiglio: Comitato lcv esamina relazioni su commercio e Rilancimpresa

22.07.2021
19:30
(ACON) Trieste, 22 lug - Due le relazioni sull'attività 2018-2020 previste da altrettante clausole valutative e che la Giunta regionale ha incaricato l'assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, di presentare al Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione presieduto da Roberto Cosolini (Pd) e che ne ha preso atto. Sono riferite, rispettivamente, ai risultati programmati e raggiunti dalla legge regionale 29/2005 sulle attività commerciali e dalla Lr 3/2015 RilancimpresaFvg.

Le due relazioni saranno illustrate anche all'Aula: la prima da parte dei consiglieri Antonio Lippolis (Lega) e Franco Iacop (Pd), la seconda da Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) e ancora Iacop.

Per quanto attiene la prima analisi, l'assessore Bini è partito dal considerare la Lr 29/2005 e le sue evoluzioni legislativa e giurisprudenziale, dettate dall'esigenza di avere un assetto ordinato del territorio oltre che di adeguamento ai dettami nazionali ed europei. Quindi è analizzato lo sviluppo del settore della grande distribuzione nei tre anni: Piani di settore del commercio; dati di dettaglio comunale della rete distributiva regionale e sintesi a livello ex provinciale dei dati di consistenza numerica e di superficie; monitoraggio della grande distribuzione (centri e complessi commerciali, nonché esercizi singoli di grande struttura).

Sull'evoluzione della disciplina in materia di aperture e orari degli esercizi, si è appreso che è confermata la liberalizzazione del settore, sancita dalla Corte Costituzionale, e sono state illustrate le posizioni (favorevoli al mantenimento di tale liberalizzazione) da parte dell'Antitrsut e della Conferenza Stato/Regioni in ordine alle proposte di regolamentazione.

Bini ha poi sintetizzato i contributi per lo sviluppo del commercio elettronico, la certificazione di qualità, l'ammodernamento di immobili e impianti, l'acquisto di beni strumentali e l'introduzione di sistemi di sicurezza, nonché quelli alle imprese commerciali, turistiche e di servizio di piccolissime dimensioni. E ha detto dei servizi prestati alle imprese e dell'incidenza su competitività e stabilizzazione dell'attività commerciale.

Guardando maggiormente all'aspetto finanziamenti, dal 2017 è operativo il Centro di assistenza tecnica alle imprese del terziario (Catt Fvg) con attività di assistenza tecnica, formazione e aggiornamento a favore delle imprese del comparto terziario e ruolo di referente unico dell'Amministrazione regionale per la concessione degli incentivi.

Il Catt Fvg ha fissato dal 10 ottobre al 15 novembre 2019 i termini di presentazione delle domande di contributo, ricevendone 587 ammissibili, di cui 13 per spese correnti e 574 per spese d'investimento. Il totale della spesa ammissibile a contributo ammonta a 27.832.608,08 euro, cui corrispondono contributi potenzialmente concedibili pari a 11.651.997,63 euro; le domande archiviate sono state 132.

I fondi complessivamente destinati alle domande di contributo sono stati così distribuiti: 1.437.968,97 euro ambito provinciale di Gorizia; 2.049.085,72 euro ambito provinciale di Pordenone; 1.833.523,90 euro ambito provinciale di Trieste; 2.952.947,24 euro ambito provinciale di Udine.

Prima di passare alla seconda relazione, l'assessore ha avuto modo di affermare, rispondendo così a un rilievo di Lippolis che sottolineava la crisi dettata dall'utilizzo del web, che la Regione è con gli edicolanti ma si tratta di una trasformazione in atto destinata ad aumentare, mentre a Cristian Sergo (M5S), che tra l'altro gli ha chiesto del rapporto tra cessazioni di attività e nuove aperture, ha detto di essere favorevole al portare avanti una riforma regionale organica sul commercio.

Dettagliato anche il rapporto sugli effetti di RilancimpresaFvg, in cui si trovano le eventuali criticità emerse in sede di attuazione della legge; il numero di domande presentate e accolte; l'ammontare degli incentivi concessi; le tempistiche dei procedimenti contributivi; i livelli occupazionali delle imprese insediate nell'ambito degli agglomerati industriali di competenza dei consorzi.

I dati di sintesi in circa 4 anni di attivazione del regolamento (dal 2017 al 2020) vedono 51 progetti finanziati; 22.563.137,20 euro l'importo finanziato, 114 milioni il volume complessivo degli investimenti attivati, 376 le assunzioni, 6.869.052,22 euro le anticipazioni, 2 le iniziative completate (entrambe nel 2017/2018) e altrettante le rinunce.

Sulle criticità in sede di attuazione, nella relazione si legge che è emerso che le domande per ottenere gli incentivi molto spesso rivelano carenze documentali ma anche di risorse umane (anche conseguenti a fuoriuscite per pensionamenti) per la gestione della misura, a fronte della complessità delle procedure da attuare per la concessione e la liquidazione dei contributi. In termini di tempistiche dei procedimenti, poi, nell'annualità 2020 ha avuto un ruolo determinante la crisi pandemica che ha generato dilatazione delle tempistiche (anche nella fase istruttoria) con proroghe automatiche disposte con legge.

Inoltre, in base all'articolo 8 di Rilancimpresa, la promozione delle aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) in Friuli Venezia Giulia vede il suo primo passo procedurale nell'approvazione (non ancora avvenuta) di un regolamento per la definizione dei criteri generali e dei parametri tecnici di riferimento.

Per la definizione della proposta regolamentare, si prevede il coinvolgimento diretto dei Consorzi, dei quali RilancimpresaFVg dispone il riordino mediante la loro trasformazione nei Consorzi di sviluppo economico locale. Per quanto attiene alle operazioni di riordino, tutti i Consorzi hanno completato le pertinenti iniziative mediante fusioni o semplici adeguamenti.

Sebbene l'Amministrazione regionale sia autorizzata a concedere alle Pmi che si insediano negli agglomerati industriali dei consorzi che hanno concluso il processo di riordino, contributi a fondo perduto a titolo di 'de minimis' a copertura parziale dei costi per la fruizione delle opere e degli impianti a servizio dell'agglomerato industriale, dopo i primi stanziamenti previsti per il 2017 lo scarso interesse dimostrato dalle imprese, anche condizionato dalla mancata approvazione del Regolamento di attuazione in materia di Apea, ha visto il progressivo de-finanziamento del capitolo di riferimento. Perciò la misura, nella annualità 2018-2020, non è stata attivata.

Bini ha detto anche dei cluster: i finanziamenti disponibili per il 2018 erano pari a 615.000 euro, 495.650 quelli erogati; l'anno dopo, le risorse stanziate erano pari a 524.300 euro, utilizzate al 100%; nel 2020 sono scese a 375.000, tutte utilizzate anche in questo caso. Come criticità, è stata riscontrata scarsa collaborazione con le università e i Parchi scientifici e tecnologici nell'intraprendere azioni concrete finalizzate a miglioramenti della competitività delle imprese, oltre a una certa ripetitività delle azioni proposte, in parte dovuta alle caratteristiche proprie della tipologia di finanziamento.

Nella relazione non mancano attenzioni rivolte al por Fesr 2014-2020, in particolare all'Asse I a sostegno della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione e all'Asse II finalizzato a favorire la competitività delle Pmi.

Così come sono riportate le cifre per tre aree di crisi: relativamente al Bando area di crisi diffusa del mobile, al 16 dicembre 2020, al netto delle revoche e delle rinunce, sono stati finanziati 47 progetti per un contributo concesso di 3.232.571,30 euro e sono stati adottati 46 decreti di liquidazione per un importo totale erogato pari a 2.537.860,13 euro. Tutti i procedimenti contributivi relativi al Bando area di crisi diffusa della sedia al 16 dicembre 2020 sono conclusi; al netto delle revoche e delle rinunce, sono stati finanziati 27 progetti per un contributo concesso di 1.912.356,63 euro e un contributo erogato di 1.450.693,87 euro. Tutti i procedimenti contributivi relativi al primo Bando area di crisi diffusa dell'Isontino sono conclusi; sono stati finanziati tutti i 4 progetti ammessi in graduatoria per un contributo concesso di 111.050,75 euro e un contributo erogato di 99.740,25 euro. Il secondo bando dell'Isontino ha visto finanziate 13 domande delle 19 presentate; al 16 dicembre 2020, al netto delle revoche e delle rinunce, sono stati finanziati 9 progetti per un contributo concesso di euro 846.021,59 e sono stati adottati 3 decreti di liquidazione per un importo totale di contributo erogato pari a 325.711,60 euro. ACON/RCM



L'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, e il presidente del Comitato di controllo, Roberto Cosolini (Pd)
Antonio Lippolis (Lega)
Franco Iacop (Pd)
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