Ripartenza: eccellenze ricerca al Tavolo, fare rete per leggi migliori
(ACON) Trieste, 23 lug - Piena disponibilità alla costituzione
di una rete stabile sulla qualità legislativa, ma anche la
necessità di competenze multidisciplinari e trasversali, nonché
di sviluppare strumenti informatici ad hoc per la taratura e il
monitoraggio dei provvedimenti. Il tutto ai fini di semplificare
e sburocratizzare, rendendo sempre più trasparente ed efficace
l'attività di produzione normativa.
Questi alcuni degli spunti principali emersi nella prima parte
dei lavori del Tavolo per la Terza ripartenza del Fvg, dedicati
al tema "Legiferare meglio: unire le forze per produrre leggi
migliori", attraverso una serie di audizioni in modalità
telematica che hanno coinvolto gli stakholders dei bacini della
formazione, dell'innovazione e della ricerca.
L'incontro, coordinato dal presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin, ha impegnato anche i componenti della V
Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (Lega).
Andrea Crismani (Università degli studi di Trieste) ha confermato
la necessità di "studiare le norme oscure e la specifica
casistica. Serve una prospettiva multidisciplinare, affiancata da
strumenti informatici in grado di introdurre sistemi di taratura
e correzione dei testi che possono essere imperfetti o incerti.
L'esigenza di semplificazione, inoltre, si sviluppa nel senso
della riduzione dei testi normativi, ma anche dell'introduzione
di strumenti legislativi, applicativi e amministrativi per
sveltire la macchina burocratica".
Paola Del Negro, direttore generale dell'Istituto nazionale di
Oceanografia e Geofisica sperimentale (Ogs), ha espresso
l'auspicio che "possa essere sviluppata l'informatizzazione per
coinvolgere l'alto numero di enti di ricerca presenti sul
territorio da mettere a sistema per risparmiare tempo, energie e
risorse". Pienamente concorde Stephen Taylor, vice direttore di
Area Science Park, che ha aggiunto la considerazione che "è
opportuno utilizzare tale collettività di prestigio verso
approcci innovativi, sfruttando le singole competenze per
migliorare il processo. È necessario renderlo più trasparente e
chiaro, ma serve anche un feedback che consenta eventuali
correzioni strada facendo e un meccanismo per gestire in maniera
open i dati raccolti scientificamente con un monitoraggio
continuo".
Daniela Beltrame, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, ha
segnalato "gli aspetti di forte connessione tra il diritto allo
studio e il sistema del trasporto pubblico locale", evidenziando
tra le principali problematiche "il decentramento dei poli
scolastici, la sicurezza degli edifici e i limiti delle
infrastrutture telematiche, anche in relazione alla didattica
digitale integrata. È anche necessario ripensare completamente
l'orientamento scuola-lavoro, ovviando alla mancanza di
collegamento e di comunicazione tra scuola e università".
Dimitri Girotto, a nome dell'Università degli studi di Udine, ha
confermato una piena adesione "per contribuire a un processo
legislativo più efficace. I piani strategici dei progetti di
ricerca sono già orientati sul Pnrr e sugli obiettivi europei
legati al 2030, ma per un vero cambio di passo serve più
attenzione alla fase ascendente. Bisogna eliminare le ambiguità
linguistiche presenti nei testi normativi e prestare più
attenzione alla tecnica".
Maggiore omogeneità nei sistemi è anche l'auspicio di Erika
Maran, vice segretario generale della Scuola internazionale
superiore di Studi avanzati (Sissa), mentre Paola Stuparich
(direttrice generale dell'Enaip Fvg) ha garantito "il massimo
supporto da parte del sistema della formazione che può rivelarsi
un player importante, perché abbiamo gli strumenti per aiutare il
processo".
Collaborazione, trasversalità e lavoro sinergico sono stati
manifestati anche da parte di tutti i consiglieri intervenuti nel
corso del successivo dibattito. Il capogruppo forzista Giuseppe
Nicoli ha premesso, però, che "la strada è ancora lunga e
complessa, soprattutto per il rispetto dei tempi sulle opere
pubbliche o la rendicontazione delle stesse. Bisogna giungere
velocemente a una modernizzazione che passa per la
digitalizzazione, perché la sburocratizzazione impone una
semplificazione del quadro normativo. La scienza nella sua
totalità può dare un grande contributo"
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è concentrato sugli aspetti
qualitativi della legislazione. "Un concetto, però, tutto da
definire, perché mancano parametri precisi. Serve un'omogeneità
di contenuti, difficile da raggiungere con le leggi omnibus. Le
migliori, infatti, sono quelle che rispondono a un problema".
Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) ha accennato "alla
disarticolazione nello scrivere e all'assenza di tecnica
legislativa. Una fortissima accelerazione si rivela perciò
necessaria, anche con la politica dei piccoli passi. La
burocrazia non è la causa, ma l'effetto di un modo superato di
legiferare".
Sul fronte pentastellato, Cristian Sergo ha portato alcuni esempi
relativi "a un modo di operare che incide sulla qualità
legislativa" e ai disagi legati alle diverse interpretazioni
della stessa norma. "Se vogliamo una legislazione di qualità,
dobbiamo evitare che ciò avvenga. Un dibattito pubblico - ha
detto - è sempre importante per giungere a decisioni non divisive
con l'obiettivo della semplicità e dell'efficacia". Le parole del
collega di partito Mauro Capozzella, particolarmente apprezzate
dal presidente Zanin, hanno evidenziato "un Paese ancora
ingessato, farraginoso e lento nel dare risposto a imprese e
cittadini. Il 1992 era stato uno spartiacque, dando il via a un
eccesso compulsivo nel legiferare e creare burocrazia. La
Costituzione dà ai partiti politici un ruolo fondamentale per la
costruzione di una classe dirigente in grado di produrre uomini e
donne capaci di legiferare, guardando alle generazioni future e
non alle successive elezioni".
Il dem Roberto Cosolini, presidente del Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione (Clcv), ha suggerito
di "sfuggire alla tentazione di fare da soli, chiudendosi dentro
le aule. Esiste la necessità di coinvolgere, ascoltare e
dialogare, fornendo opportunità e trovando strumenti per un
confronto reale che incida nei procedimenti legislativi con leggi
in grado di resistere nel tempo. Il metodo di lavoro richiede
fatica e tanto lavoro verso risultati migliori, più semplici,
efficaci e aderenti ai bisogni della comunità, superando la
tentazione degli spot legislativi".
ACON/DB-fc