SALUTE. III COMM: RICCARDI RISPONDE SU ALBERI CATTINARA E UTILE ASFO
(ACON) Trieste, 14 ott - La Giunta regionale ha espresso la
piena disponibilità, qualora si riveli operativamente possibile,
a trovare delle alternative all'abbattimento degli alberi della
pineta di Cattinara in vista della ripresa dei lavori nel
comprensorio ospedaliero di Trieste (ristrutturazione e
ampliamento del nosocomio e nuova sede dell'Irccs Burlo
Garofolo), ma anche il proposito di riprendere quanto prima il
monitoraggio ambientale nella pedemontana pordenonese.
In merito al passaggio, per l'Azienda sanitaria Friuli
Occidentale (Asfo), da una perdita pari a 5 milioni a un bilancio
di esercizio 2020 in attivo di 9 milioni, sono state invece
dettagliate le circostanze che hanno portato a tale utile che
resterà comunque disponibile. Infine, è stato fatto il punto
anche sul tema dell'impiego del personale del Punto di primo
intervento (Ppi) di Gemona nella campagna vaccinale.
Protagonista il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, nel corso dei lavori della III Commissione
consiliare presieduta da Ivo Moras (Lega), riunita a Trieste
nell'aula consiliare, nel contesto di un ordine del giorno che,
esaurita l'espressione del parere per le parti di competenza sul
disegno di legge 147 "Misure finanziarie intersettoriali"
(Assestamento Bis), prevedeva al secondo punto le risposte da
parte della Giunta a 4 interrogazioni dei consiglieri in materia
di salute.
La prima istanza, depositata da Walter Zalukar (Gruppo Misto) ma
assai cara anche al pentastellato Andrea Ussai, suggeriva di
"studiare delle alternative all'abbattimento di circa 400-500
alberi tra l'attuale parcheggio dipendenti e la strada che
conduce al polo Cardiologico di Cattinara, una delle poche zone
verdi di vicinato ancora presenti a Trieste accessibili per
soggetti a bassa mobilità come anziani, bambini e disabili. Un
valore storico, simbolico e funzionale per la velocità di
recupero dei pazienti".
A tale proposito, il vicegovernatore ha assicurato "un'attenta
valutazione nel contesto del procedimento in corso, facendo anche
un esame dei costi-benefici di un progetto che ho trovato già in
stato avanzato, anche per non incorrere in procedimenti della
Corte dei Conti legati alle risorse spese".
Il dem Nicola Conficoni chiedeva invece ragguagli riguardo lo
stato di attuazione dello studio epidemiologico per il
monitoraggio ambientale nella zona pedemontana pordenonese, "dove
ci sono numerosi insediamenti produttivi insalubri che suscitano
la preoccupazione della popolazione, al punto che anche
l'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro, aveva
riconosciuto la necessità di procedere a ulteriori
approfondimenti sulle contaminazioni. Asfo si era inoltre fatta
carico di progettare uno specifico studio".
Riccardi, anche in questo caso, ha anticipato che "l'Azienda
conta di riavviare a breve le attività di monitoraggio, benché
nel Maniaghese i dati non abbiano evidenziato elementi
statisticamente significativi in merito alla maggior incidenza
delle patologie, condizionati anche dalla scarsa numerosità della
popolazione di riferimento. A partire dal gennaio 2020 era stato
necessario concentrarsi sull'emergenza da Covid e quindi si è
proceduto per priorità, compresa quella sopravvenuta legata alla
Vispa della procedura di impatto ambientale della Kronospan".
L'assessore, coinvolto dal civico Tiziano Centis sul tema dei
dati di bilancio 2020 dell'Asfo, ha quindi dettagliato riguardo
le circostanze che hanno concorso a modificare il quadro
previsionale da una situazione di negatività fino a un utile
d'esercizio da 9 milioni.
Riguardo il personale del Ppi di Gemona impiegato nella campagna
vaccinale, su iniziativa della consigliera Simona Liguori
(Cittadini) che chiedeva di sapere "quante unità tra medici,
infermieri e operatori socio sanitari fossero state trasferite
verso i centri vaccinali", Riccardi ha evidenziato l'impiego
degli operatori in questione nei Pronto soccorso della regione
nell'ambito del doppio percorso pazienti Covid positivi-Covid
negativi: 5 unità di personale infermieristico a Tolmezzo, San
Daniele e Udine (nessuno in orario di servizio, ma solo su base
volontaria); 5 di personale medico nel Ps di Latisana fino a metà
settembre; 2 a Gemona. Due medici a contratto, invece, si sono
dimessi. Liguori, a fine lavori, ha suggerito di "riaprire i due
Ppi locali per garantire una risposta al Cividalese, al Gemonese
e alle Valli del Natisone".
ACON/DB-fa