FVG-STATO. FEDRIGA: NUOVO PATTO DIMEZZA CONTRIBUTO, OK UNANIME AULA
(ACON) Trieste, 19 ott - La Regione è pronta a firmare un nuovo
patto di finanza pubblica con il Governo che consentirà, nei
prossimi cinque anni, di risparmiare 2 miliardi e 4 milioni di
euro, iniettando di fatto nuove e consistenti risorse nel
bilancio del Friuli Venezia Giulia.
È questo il risultato della lunga e complessa trattativa con lo
Stato che il governatore Massimiliano Fedriga ha voluto
anticipare al Consiglio regionale, durante la seduta
antimeridiana presieduta da Piero Mauro Zanin. Un'informativa che
è sfociata in un ordine del giorno, approvato all'unanimità
dall'Aula, che autorizza il presidente a stipulare l'accordo e
ribadisce la centralità dell'Assemblea legislativa, come hanno
sottolineato il presidente Zanin e numerosi altri consiglieri nel
corso del dibattito successivo all'intervento di Fedriga.
In premessa, il presidente della Regione ha ricordato il
progressivo lievitare della compartecipazione al saldo di finanza
pubblica negli ultimi dieci anni: se nel 2011 il Fvg aveva dovuto
versare 370 milioni, già nell'anno successivo la cifra era salita
a 686 milioni, per arrivare a 966 milioni nel 2014 e 945 nel
2015. E se è vero che nel 2019 la giunta Fedriga era riuscita a
contenere il saldo (686 milioni), la partita finanziaria restava
pericolosamente aperta.
"La posizione di partenza del Ministero dell'Economia e delle
Finanze - ha infatti riferito Fedriga ai consiglieri - prevedeva
che dovessimo versare allo Stato 836 milioni ogni anno, per dieci
anni". Una richiesta considerata inaccettabile non solo per la
tenuta dei conti pubblici, ma anche sul piano dello status
giuridico della Regione: "Quando il contributo straordinario è
troppo elevato - ha spiegato ancora il Governatore - non ci
rimette soltanto la capacità finanziaria dell'ente, ma anche la
possibilità di esercitare concretamente la nostra autonomia
garantendo ai nostri cittadini i servizi sulle materie di nostra
diretta competenza come sanità, trasporto pubblico ed enti
locali". "Senza contare - ha aggiunto Fedriga - che nel 2019 lo
Stato aveva stabilito con legge ordinaria quanto fossimo tenuti a
dare, e questo di fatto annientava l'autonomia della Regione".
È partito allora un confronto serrato con il Governo, che ha
fatto leva anche sulla disparità di trattamento rispetto alle
altre Regioni a statuto speciale: "C'è una duplice situazione di
squilibrio: da un lato noi abbiamo maggiori competenze rispetto
ad altri, dall'altro paghiamo di più: avremmo infatti dovuto
erogare ogni anno allo Stato il 13,3 per cento del nostro
bilancio, mentre tutte le altre Regioni autonome sono sotto il 10
per cento".
Mesi di trattativa hanno portato a un risultato che Fedriga ha
definito "superiore alle migliori aspettative": il Fvg è riuscito
a concordare un patto di durata quinquennale - respingendo la
richiesta dello Stato di fissare un contributo perenne - che
prevede di versare a Roma 432,70 milioni nel 2022 e nel 2026 e
una cifra leggermente superiore nei tre anni intermedi
dell'accordo, ovvero 436,70 milioni nel 2023, 2024 e 2025. Il
temporaneo rialzo, come ha spiegato il Governatore, è dovuto
all'ulteriore patto di finanza pubblica con il Governo che
prevede un contributo complessivo di 200 milioni da parte di
tutte le regioni italiane, ordinarie e speciali.
Il risultato finale, riassunto da Fedriga, è un versamento
annuale quasi dimezzato (nel 2022 ci saranno 403,30 milioni in
meno da versare rispetto alla proposta dello Stato) e un
risparmio in cinque anni di 2 miliardi, 4 milioni e 50 mila euro
per le casse regionali, con una percentuale di compartecipazione
del Fvg che scende dal 13,3 al 6,74 per cento.
Grande apprezzamento per l'impostazione scelta dal Governatore è
stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin, che ha parlato di "importanti risorse in più per il
sistema Regione". Sullo stesso tenore gli interventi degli altri
capigruppo. A Furio Honsell (Gruppo misto-Open) fa piacere che
"il Fvg abbia comunque mantenuto il principio di solidarietà nei
confronti del resto del Paese" mentre Tiziano Centis (Cittadini)
ha ringraziato esplicitamente "per la scelta di coinvolgere il
Consiglio regionale".
Un grazie a Fedriga e all'assessore alle Finanze, Barbara Zilli,
è giunto anche da Alessandro Basso (FdI), Mauro Di Bert (Progetto
Fvg/Ar) e Giuseppe Nicoli (Forza Italia). Cristian Sergo (M5S) ha
ribadito "la proposta di una clausola di salvaguardia che
impedisca al Governo di cambiare le carte in tavola", mentre il
capogruppo della Lega, Mauro Bordin, ha parlato di "risultato
straordinario, molto più che una boccata d'ossigeno per i conti
pubblici, che andrebbe riconosciuto in modo unanime e con
orgoglio da tutte le forze politiche. Ed è merito della nuova
centralità del Fvg nel Paese, grazie alla presidenza della
Conferenza Stato-Regioni assegnata al Governatore Fedriga".
Massimo Moretuzzo (Patto) e Diego Moretti (Pd) hanno posto i temi
paralleli della trattativa con lo Stato sulle compartecipazioni e
delle nuove competenze richieste dal Friuli Venezia Giulia. A
loro ha risposto Fedriga nella sua breve replica: "Non è questo
il momento per la revisione delle compartecipazioni - ha detto il
Governatore - perché siamo ancora in pieno periodo Covid e
dobbiamo prima stabilizzare il processo delle entrate. Quanto
alle nuove competenze, la Paritetica è al lavoro e ha dato l'ok
sulla scuola. È ovvio - ha detto ancora Fedriga, rispondendo al
dubbio di Moretti - che se arrivassero nuove competenze, come
auspichiamo, dovrebbe esserci un aumento delle compartecipazioni
per fare fronte alle spese".
ACON/FA-fc