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FAMIGLIA. DDL FAGIOPO, OK III COMM A PARTI COMPETENZA LEGGE QUADRO

16.11.2021
13:45
(ACON) Trieste, 16 nov - La III Commissione consiliare, presieduta da Ivo Moras (Lega) e riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan, ha espresso parere favorevole a maggioranza (nessun voto negativo, astenute le Opposizioni) sulle parti di competenza del disegno di legge 148 relativo alle disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari opportunità (FaGioPo).

L'espressione di voto da parte della III Commissione è stata preceduta dall'illustrazione dell'articolo 8 (contenuto nel capo Secondo) da parte dall'assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen, mentre su quelli dal 28 al 34 (l'intero capo Quinto) si è soffermato in modalità telematica il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.

Il ddl 148 FaGioPo (caratterizzato dai 42 articoli suddivisi in 6 capi) era stato assegnato alla VI Commissione permanente con parere ulteriore sulle rispettive sezioni tematiche anche della IV e della V. Il documento, presentato il 18 ottobre scorso e trasmesso per la formulazione di eventuali osservazioni e pareri anche alla Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg) e al Garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro, mira a fornire un quadro di riferimento legislativo unitario di azioni strutturali sul tema della natalità e della genitorialità nonché, più in generale, della famiglia, superando nell'ottica della semplificazione e dell'armonizzazione normativa le attuali leggi regionali di settore.

Prima della spiegazione dello specifico passaggio in esame, Rosolen ha fatto riferimento al fatto che "si tratta di una legge quadro e che, pertanto, i provvedimenti di settore vengono qui solo tracciati, giacché trovano posto nelle norme di settore. In merito al capo Quinto, ricordo che si tratta della partita che regola tutti gli interventi di politica sociale e sociosanitaria a tutela della famiglia che coinvolge una platea ampia (dai Comuni fino a consultori e soggetti del Terzo settore) attraverso i quali vengono messe in atto svariate iniziative".

L'assessore alla Famiglia ha inoltre anticipato che "alla luce delle osservazioni emerse durante le audizioni e segnalate dalle organizzazioni sindacali, interverremo con un emendamento sull'articolo 32 per dare una rilevanza diversa e un nuovo filo logico riguardo le adozioni". Inoltre, riguardo l'articolo 8, Rosolen ha aggiunto che "esiste una legge del 2012, mai applicata, per istituire un soggetto che regoli la previdenza complementare a livello regionale che prendeva spunto da quanto avviene in altre Regioni. La scelta fatta è quella di semplificare senza costruire nuovi sistemi e contenitori per accompagnare le famiglie in una scelta autonoma e responsabile, ma di indirizzo rispetto la sostanza, verso cui si stanno orientando tutte le politiche nazionali. Un affiancamento che inizia dall'inizio della vita con un contributo annuo una tantum che sarà definito dalla Giunta regionale attraverso un regolamento e i parametri del possessore di Carta Famiglia per definire l'ammontare da corrispondere".

Riccardi, anticipando che si è trattato di un lavoro trasversale tra le due direzioni, ha dettagliato i contenuti dei 7 articoli di competenza in materia di politiche sociali e socio sanitarie integrate. Nel capo Quinto si inizia infatti con "gli interventi a sostegno delle famiglie nelle diverse fasi del ciclo della vita nell'ambito del sistema integrato dei servizi socio-assistenziali, socioeducativi e sociosanitari. Si prosegue poi con il sostegno a maternità e paternità responsabili, assicurando percorsi prenatali con tutela e presa in carico delle gravidanze a rischio mediante assistenza sanitaria, psicologica e sociale. L'articolo 30 promuove invece azioni di contrasto alla povertà infantile e il sostegno alle famiglie in condizioni di vulnerabilità attraverso i servizi sociali dei Comuni e quelli di consultorio familiare".

Riccardi ha proseguito completando la descrizione degli ultimi 4 articoli, dove si parla di "sostegno alle famiglie monoparentali in condizioni di disagio socioeconomico, abitativo e lavorativo attraverso il sistema integrato di interventi e servizi sociali, in sinergia con gli enti del Terzo settore. Seguono azioni per la tutela dei minori stranieri in situazione di abbandono e a tutela del loro diritto alla famiglia con il sostegno alla permanenza del minore in difficoltà nel nucleo di origine. Quindi, azioni mirate di assistenza e sostegno alle famiglie che intendono adottare un bambino di cittadinanza non italiana e residente all'estero".

Inoltre, previsti interventi di supporto al genitore affidatario del minore nei casi di mancata corresponsione, da parte del genitore obbligato, delle somme destinate al mantenimento, mediante una prestazione monetaria gestita dal Servizio sociale dei Comuni.

Oggetto di particolare interesse di sede di discussione generale è stato l'articolo 34, legato alle attività di cura non professionale svolte dal caregiver familiare e l'attività assistenziale svolta dagli assistenti familiari, al fine di promuovere la domiciliarità delle persone anziane o con disabilità in situazione di non autosufficienza. Su questo tema hanno preso la parola, chiedendo specificazioni, i consiglieri Chiara Da Giau (Pd) e Andrea Ussai (M5S), seguiti dalle istanze di ulteriori chiarimenti su altri temi da parte di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). ACON/DB-fc



La III Commissione riunita in aula durante l'intervento del vicegovernatore Fvg, Riccardo Riccardi
Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione permanente
L'assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen
Il presidente Ivo Moras e l'assessore Alessia Rosolen durante i lavori della III Commissione