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SLOVENO. CONFERENZA FVG: MIGLIORARE GARANZIE APPLICAZIONE NORME TUTELA

19.11.2021
19:35
(ACON) Trieste, 19 nov - Una consolidata operatività che va abbinata sempre alla massima concretezza, una maggiore frequenza delle riunioni degli organismi di rappresentanza ai fini di un'incisività più spiccata sulla reale e completa applicazione delle leggi di tutela e istanze da consolidare ulteriormente, sia a livello nazionale che regionale. Ma anche personale realmente qualificato da implementare e confermare nel tempo all'insegna della continuità, nonché un'azione particolarmente forte da intensificare a tutti i livelli del bacino dell'istruzione e nel mondo dei mass media.

Senza dimenticare una penetrazione sempre più completa e professionale nell'ambito della Pubblica amministrazione, garanzie di reale bilinguismo anche sotto l'aspetto toponomastico, la creazione di tavoli e manuali. Evitando di chiudersi in sé stessi ma, anzi, aprendosi a solide collaborazioni con le comunità tedesca e friulana, senza limitarsi ai tradizionali e solidi legami con la vicina Repubblica di Slovenia.

Attraverso gli auspici, i rimproveri anche aspri compensati però da passaggi autocritici e le istanze a livello politico da portare fino a Roma, espressi tramite le parole di relatori e ospiti, sono stati posti i sigilli conclusivi sulla seconda e ultima giornata della III Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena / Tretja deželna konferenca o varstvu slovenske jezikovne manjšine, ospitata a Trieste nell'aula consiliare di piazza Oberdan.

È stata così archiviata anche l'intera sessione di lavori dedicata dal Consiglio del Friuli Venezia Giulia alle tre lingue minoritarie regionali che aveva preso il via il 29 ottobre, a Cima Sappada, con l'appuntamento dedicato al tedesco, per poi evolversi il 5 novembre a Udine con il pomeriggio riservato al friulano.

Lo sloveno, dunque, è tornato a risuonare nell'emiciclo di piazza Oberdan sette giorni dopo l'avvio delle attività che avevano visto l'esposizione delle cinque relazioni bilingui capaci di portare cifre, indicazioni e idee innovative come quella legata alla creazione di una sorta di Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef) anche per lo sloveno. L'evento, moderato dal consigliere delegato dall'Ufficio di presidenza, Igor Gabrovec, è stato caratterizzato da una nutrita partecipazione in presenza, facendo registrare anche un'ampia adesione in collegamento telematico.

Helena Jaklitsch, ministro per gli Sloveni nel mondo, ha portato il suo saluto in modalità on line, manifestando particolare interesse "riguardo l'attuazione delle norme di salvaguardia per la minoranza slovena, compresa l'evoluzione dell'esperimento nella Val Canale che ho potuto verificare in prima persona. Sono certa - ha aggiunto - che le conclusioni saranno utili per raggiungere gli obiettivi strategici, anche con il supporto della Repubblica di Slovenia".

Salvatore Campo, direttore del Servizio lingue minoritarie e corregionali all'estero, ha evidenziato "la massima attenzione sul tema da parte degli uffici regionali. Il trittico linguistico costituisce una grande ricchezza per il Fvg. La missione del Servizio è quella di governare questo trittico, rendendo efficaci le misure. Al fine di un costante miglioramento, i canali da seguire possono essere due: camminare insieme (sinergia tra pubblico e privato) e guardare al dopodomani (pensare al futuro, progettandolo).

Tra gli ospiti anche il console della Repubblica di Slovenia a Trieste, Peter Golob, e la senatrice Tatjana Rojc che ha definito "l'ampiezza dei punti affrontati come un punto di partenza fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Le esigenze necessitano tuttavia di maggiore supporto finanziario da parte dello Stato e serve personale qualificato. La formazione dei giovani, inoltre, deve essere garantita in Italia".

La Conferenza si è quindi sviluppata attraverso l'esposizione delle relazioni conclusive da parte dei quattro gruppi di lavoro che, guidati da due coordinatori ciascuno, erano chiamati ad approfondire le tematiche lanciate dalle 5 relazioni tematiche tecnico-scientifiche realizzate dall'Istituto Sloveno di ricerche / Slovenski raziskovalni inštitut (Slori).

Sull'applicazione delle norme di salvaguardia della legge di tutela ha preso la parola Marco Jarc, che ricordando la necessità di approfondire l'aspetto demografico per definire meglio destinatari e singole misure. Fondamentale è stata indicata la collaborazione tra comunità linguistiche regionali, insieme all'istituzione di un tavolo sulle comunità linguistiche. Da confermare, rinforzandole, le attività della Commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena e della Commissione scolastica per l'istruzione in lingua slovena, senza dimenticare il Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza e, soprattutto, le Assemblee dei sindaci dei 32 Comuni e degli eletti di lingua slovena.

Igor Jelen ha invece relazionato in merito all'istruzione plurilingue nella Val Canale, confermando la prosecuzione dell'iniziativa per il triennio entrante, mentre in merito all'attuazione delle disposizioni in materia di insegne pubbliche e toponomastica Jacob Leopoli ha spiegato che "la norma è applicata solo in parte. Tra esempi virtuosi e situazioni ancora deficitarie, sarebbe utile la compilazione di un manuale sul posizionamento delle scritte bilingui, insieme a un monitoraggio quinquennale sull'applicazione della legge".

L'attività dell'Ufficio centrale per la lingua slovena presso la Regione è stata analizzata da Fulvia Premolin, mentre Martin Lissiach si è soffermato sul modello di politica linguistica regionale per la lingua slovena, rimarcando che "per risultare efficace, deve essere elaborata garantendo sviluppo e conservazione in tutte le situazioni, altrimenti inizia a spegnersi".

La seconda parte della conferenza è stata aperta dai vertici delle due organizzazioni apicali della minoranza slovena: Ksenija Dobrila (Unione Culturale ed Economica Slovena) e Walter Bandelj (Confederazione Organizzazioni slovene). Quindi il dibattito, seguito dalla votazione finale di conclusioni e proposte, approvate per acclamazione, "che - come assicurato da Gabrovec - diventeranno atti veri e propri per evitare che cadano nell'oblio".

"Anch'io evidenzio il tema scolastico - ha aggiunto il consigliere delegato - e auspico una repentina convocazione degli Stati generali della scuola slovena, ma aggiungo anche quello legato ai simboli della minoranza, come la bandiera, da poter utilizzare liberamente come fa la comunità italiana in Slovenia".

Nel suo intervento conclusivo, Gabrovec ha ricordato ai partecipanti la presenza nella giornata di apertura lavori del presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, oggi impegnato a Roma, e anche dell'assessore regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti. ACON/DB-fc



Igor Gabrovec, consigliere delegato dall'Ufficio di presidenza e moderatore della Conferenza
Un passaggio dei lavori conclusivi della Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena
Helena Jaklitsch, ministro per gli Sloveni nel mondo, interviene in modalità telematica
L'aula consiliare ha ospitato i lavori della Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena