SLOVENO. CONFERENZA FVG: MIGLIORARE GARANZIE APPLICAZIONE NORME TUTELA
(ACON) Trieste, 19 nov - Una consolidata operatività che va
abbinata sempre alla massima concretezza, una maggiore frequenza
delle riunioni degli organismi di rappresentanza ai fini di
un'incisività più spiccata sulla reale e completa applicazione
delle leggi di tutela e istanze da consolidare ulteriormente, sia
a livello nazionale che regionale. Ma anche personale realmente
qualificato da implementare e confermare nel tempo all'insegna
della continuità, nonché un'azione particolarmente forte da
intensificare a tutti i livelli del bacino dell'istruzione e nel
mondo dei mass media.
Senza dimenticare una penetrazione sempre più completa e
professionale nell'ambito della Pubblica amministrazione,
garanzie di reale bilinguismo anche sotto l'aspetto
toponomastico, la creazione di tavoli e manuali. Evitando di
chiudersi in sé stessi ma, anzi, aprendosi a solide
collaborazioni con le comunità tedesca e friulana, senza
limitarsi ai tradizionali e solidi legami con la vicina
Repubblica di Slovenia.
Attraverso gli auspici, i rimproveri anche aspri compensati però
da passaggi autocritici e le istanze a livello politico da
portare fino a Roma, espressi tramite le parole di relatori e
ospiti, sono stati posti i sigilli conclusivi sulla seconda e
ultima giornata della III Conferenza regionale sulla tutela della
minoranza linguistica slovena / Tretja deelna konferenca o
varstvu slovenske jezikovne manjine, ospitata a Trieste
nell'aula consiliare di piazza Oberdan.
È stata così archiviata anche l'intera sessione di lavori
dedicata dal Consiglio del Friuli Venezia Giulia alle tre lingue
minoritarie regionali che aveva preso il via il 29 ottobre, a
Cima Sappada, con l'appuntamento dedicato al tedesco, per poi
evolversi il 5 novembre a Udine con il pomeriggio riservato al
friulano.
Lo sloveno, dunque, è tornato a risuonare nell'emiciclo di piazza
Oberdan sette giorni dopo l'avvio delle attività che avevano
visto l'esposizione delle cinque relazioni bilingui capaci di
portare cifre, indicazioni e idee innovative come quella legata
alla creazione di una sorta di Agenzia regionale per la lingua
friulana (Arlef) anche per lo sloveno. L'evento, moderato dal
consigliere delegato dall'Ufficio di presidenza, Igor Gabrovec, è
stato caratterizzato da una nutrita partecipazione in presenza,
facendo registrare anche un'ampia adesione in collegamento
telematico.
Helena Jaklitsch, ministro per gli Sloveni nel mondo, ha portato
il suo saluto in modalità on line, manifestando particolare
interesse "riguardo l'attuazione delle norme di salvaguardia per
la minoranza slovena, compresa l'evoluzione dell'esperimento
nella Val Canale che ho potuto verificare in prima persona. Sono
certa - ha aggiunto - che le conclusioni saranno utili per
raggiungere gli obiettivi strategici, anche con il supporto della
Repubblica di Slovenia".
Salvatore Campo, direttore del Servizio lingue minoritarie e
corregionali all'estero, ha evidenziato "la massima attenzione
sul tema da parte degli uffici regionali. Il trittico linguistico
costituisce una grande ricchezza per il Fvg. La missione del
Servizio è quella di governare questo trittico, rendendo efficaci
le misure. Al fine di un costante miglioramento, i canali da
seguire possono essere due: camminare insieme (sinergia tra
pubblico e privato) e guardare al dopodomani (pensare al futuro,
progettandolo).
Tra gli ospiti anche il console della Repubblica di Slovenia a
Trieste, Peter Golob, e la senatrice Tatjana Rojc che ha definito
"l'ampiezza dei punti affrontati come un punto di partenza
fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Le esigenze
necessitano tuttavia di maggiore supporto finanziario da parte
dello Stato e serve personale qualificato. La formazione dei
giovani, inoltre, deve essere garantita in Italia".
La Conferenza si è quindi sviluppata attraverso l'esposizione
delle relazioni conclusive da parte dei quattro gruppi di lavoro
che, guidati da due coordinatori ciascuno, erano chiamati ad
approfondire le tematiche lanciate dalle 5 relazioni tematiche
tecnico-scientifiche realizzate dall'Istituto Sloveno di ricerche
/ Slovenski raziskovalni intitut (Slori).
Sull'applicazione delle norme di salvaguardia della legge di
tutela ha preso la parola Marco Jarc, che ricordando la necessità
di approfondire l'aspetto demografico per definire meglio
destinatari e singole misure. Fondamentale è stata indicata la
collaborazione tra comunità linguistiche regionali, insieme
all'istituzione di un tavolo sulle comunità linguistiche. Da
confermare, rinforzandole, le attività della Commissione
consultiva per la minoranza linguistica slovena e della
Commissione scolastica per l'istruzione in lingua slovena, senza
dimenticare il Comitato istituzionale paritetico per i problemi
della minoranza e, soprattutto, le Assemblee dei sindaci dei 32
Comuni e degli eletti di lingua slovena.
Igor Jelen ha invece relazionato in merito all'istruzione
plurilingue nella Val Canale, confermando la prosecuzione
dell'iniziativa per il triennio entrante, mentre in merito
all'attuazione delle disposizioni in materia di insegne pubbliche
e toponomastica Jacob Leopoli ha spiegato che "la norma è
applicata solo in parte. Tra esempi virtuosi e situazioni ancora
deficitarie, sarebbe utile la compilazione di un manuale sul
posizionamento delle scritte bilingui, insieme a un monitoraggio
quinquennale sull'applicazione della legge".
L'attività dell'Ufficio centrale per la lingua slovena presso la
Regione è stata analizzata da Fulvia Premolin, mentre Martin
Lissiach si è soffermato sul modello di politica linguistica
regionale per la lingua slovena, rimarcando che "per risultare
efficace, deve essere elaborata garantendo sviluppo e
conservazione in tutte le situazioni, altrimenti inizia a
spegnersi".
La seconda parte della conferenza è stata aperta dai vertici
delle due organizzazioni apicali della minoranza slovena: Ksenija
Dobrila (Unione Culturale ed Economica Slovena) e Walter Bandelj
(Confederazione Organizzazioni slovene). Quindi il dibattito,
seguito dalla votazione finale di conclusioni e proposte,
approvate per acclamazione, "che - come assicurato da Gabrovec -
diventeranno atti veri e propri per evitare che cadano
nell'oblio".
"Anch'io evidenzio il tema scolastico - ha aggiunto il
consigliere delegato - e auspico una repentina convocazione degli
Stati generali della scuola slovena, ma aggiungo anche quello
legato ai simboli della minoranza, come la bandiera, da poter
utilizzare liberamente come fa la comunità italiana in Slovenia".
Nel suo intervento conclusivo, Gabrovec ha ricordato ai
partecipanti la presenza nella giornata di apertura lavori del
presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, oggi
impegnato a Roma, e anche dell'assessore regionale alle Lingue
minoritarie, Pierpaolo Roberti.
ACON/DB-fc