BILANCIO. OK AULA ART 11: CANONE MINIMO DEMANIALE E DIFESA DA HACKER
(ACON) Trieste, 18 dic - La proroga per un anno del canone
minimo agevolato per le concessioni di competenza demaniale e un
importante progetto per la protezione dei dati sensibili. Sono le
novità emerse dagli emendamenti agli articoli 11 dei due ddl di
bilancio, approvati dall'Aula a maggioranza con il no del Pd e di
Open e l'astensione degli altri gruppi di Opposizione nel caso
della Collegata, con il no del solo Pd e l'astensione delle altre
minoranze nel caso della Stabilità.
La richiesta di proroga del canone minimo - a 360 euro e non a
2500 come stabilito dalla normativa statale - è stata presentata
dal capogruppo della Lega, Mauro Bordin, e ha incontrato il
favore unanime di tutti i gruppi politici. È stato invece
l'assessore Sebastiano Callari, titolare delle deleghe al
Demanio, Patrimonio e Servizi generali, a spiegare i 2 milioni di
euro inseriti a bilancio "per un grande progetto che la Regione,
tramite Insiel, sta portando avanti con l'Università di Udine e
che riguarda la sicurezza informatica dagli attacchi hacker:
dobbiamo difendere i nostri cittadini e le nostre imprese".
Sono stati approvati anche due emendamenti presentati da Roberto
Cosolini ed Enzo Marsilio (Pd), che ampliano la possibilità di
utilizzo dei terreni demaniali acquisiti dai Comuni nelle zone
montane. Sono stati invece ritirati - ma saranno trasformati in
ordini del giorno dopo l'impegno in tal senso dell'assessore -
gli emendamenti di Giuseppe Nicoli, capogruppo di Forza Italia,
che prevedevano la revoca della concessione per l'occupazione
senza titolo di beni del demanio marittimo e, in generale, un
inasprimento di sanzioni e regole. Callari ha ricordato che "le
concessioni demaniali le decide il Governo" e che per la Regione
in questi anni era importante trovare una soluzione al di fuori
dei contenziosi legali, per incassare i canoni mai versati.
Diventerà un ordine del giorno anche l'auspicio di Cristian Sergo
(M5S) sul pieno adeguamento dell'auditorium Comelli alle esigenze
delle persone disabili, mentre è stato bocciato l'emendamento di
Mauro Capozzella (M5S) su interventi nei Centri per l'impiego di
Udine, Trieste e Pordenone.
Cosolini ha infine riproposto il tema del trasferimento degli
uffici regionali nell'area di Porto Vecchio, ricordando che il
Comune di Trieste ha da poco depennato dal Piano alienazioni il
magazzino deputato a ospitare la nuova sede. "Resto convinto - ha
risposto Callari - che una sede della Regione con mille
dipendenti in Porto Vecchio potrebbe trasformarsi in un grande
volano e spingere i privati ad aprire svariate attività. So che
ci sono delle difficoltà, ma non abbiamo abbandonato l'idea".
ACON/FA-fc