GRANDI DERIVAZIONI. SCOCCIMARRO IN IV COMM: SOCIETÀ REGIONALE SI FARÀ
(ACON) Trieste, 13 gen - 'Questa delibera, reduce
dall'approvazione preliminare in sede di Giunta regionale e poi
anche di Consiglio delle Autonomie locali (Cal), va ad approvare
la cessione dell'energia elettrica che i concessionari sono
obbligati a fornire gratuitamente alla Regione Friuli Venezia
Giulia da destinarsi al 100% alle Comunità di montagna e ai
Comuni interessati dalle derivazioni. Inoltre, vengono stabilite
le tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti che
possono beneficiare di energia gratuita. In questo modo, andiamo
a ripartire circa un milione e mezzo di euro tra i Comuni, mentre
verrà suddivisa anche la quota delle concessioni per un totale di
poste da oltre 13 milioni per la montagna e maggiori servizi per
i cittadini'.
Lo ha reso noto l'assessore regionale a Difesa dell'ambiente,
Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, nel corso dei
lavori della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin
(Forza Italia) e riunita nell'emiciclo di piazza Oberdan a
Trieste, durante un'audizione dedicata al tema dello stato
dell'arte della legge regionale 21/2020 (Disciplina
dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua
a uso idroelettrico), con particolare riguardo al tema dei canoni
concessori, rivieraschi e aggiuntivi.
L'intervento di Scoccimarro è seguito alle audizioni di alcuni
dei principali portatori di interesse (intervenuti tutti in
modalità telematica) che hanno consentito all'assessore di
dettagliare in merito alla deliberazione della Giunta regionale
1872 del 2 dicembre 2021, legata ancora alla Lr 21/2020 e, in
particolare, all'articolo 25 comma 5. Nello specifico, il tema
era quello della cessione di energia a titolo gratuito da parte
dei concessionari di impianti di grande derivazione d'acqua a uso
idroelettrico. Sono quindi stati analizzati i criteri per il
riparto dell'energia ceduta tra le Amministrazioni interessate,
le tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti che
possono beneficiare dell'energia elettrica ceduta.
Prima Commissione regionale permanente a riunirsi nel 2022, le
attività della IV (moderate da Piccin collegata da remoto con il
vicepresidente Lorenzo Tosolini, Lega, a coordinare in aula) si
sono esaurite tuttavia a fine mattinata, per lasciare spazio come
previsto alla convocazione pomeridiana del Consiglio regionale
del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin. Per
questo motivo, l'espressione del parere sulla delibera da parte
dei commissari è stato rinviato a una prossima seduta della
Commissione.
Le istanze territoriali, in precedenza, erano state sottolineate
dai portatori di interesse (numerosi anche i contributi, i
documenti e le relazioni inoltrati on line), a partire da
Franceschino Barazzutti (Comitato per la tutela delle acque del
bacino montano del Tagliamento) che ha esordito citando 'due
emergenze: ridare acqua al Tagliamento e ripristinare la
naturalità del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, sconvolto dallo
scaricamento di acque gelide e spesso fangose'. Gianfranco
Osualdini (Comitato Valmeduna) ha invece manifestato il suo
stupore per il fatto che 'la Regione non sia riuscita a
rispettare i tempi che lei stessa si era imposta per la
costituzione della società pubblica. Siamo fortemente preoccupati
di poter rispettare i termini posti a livello nazionale e auspico
la presenza di tutti i sindaci nelle fasi decisionali'.
Gianfranco Osualdini (Comitato Valmeduna) ha espresso il suo
stupore per il fatto che 'la Regione non sia riuscita a
rispettare i tempi che lei stessa si era imposta per la
costituzione della società pubblica con perdita di risorse e
opportunità di crescita per i territori. Siamo fortemente
preoccupati di poter rispettare i termini posti a livello
nazionale e auspico la presenza di tutti i sindaci nelle fasi
decisionali con il supporto di un gruppo di legali esperti
nell'idroelettrico anche al fine di garantire la sicurezza per i
lavoratori del comparto'.
Il Comitato Valcellina, attraverso le parole di Fabia Tomasino
(presente anche Marco Casagrande) ha rivolto 'un accorato appello
al fine di provvedere quanto prima alla concretizzazione delle
opere, perché stiamo perdendo un'occasione unica. Chiediamo la
valorizzazione del demanio idrico che va tutelato con la nomina
di un commissario straordinario, vista la gravità dei nostri
problemi'. Il Comitato Sopravvissuti del Vajont è intervenuto con
una missiva di Michela Coletti, mentre il Movimento per la tutela
dell'Arzino, attraverso Dario Tosoni, ha rivendicato 'l'esigenza
di tutelare i torrenti ancora intatti, un patrimonio che non può
essere venduto con le concessioni per piccoli finanziamenti
oppure energia a titolo gratuito o agevolato'.
Il Coordinamento del Grande idroelettrico italiano è stato invece
rappresentato da Ezio Roppolo (Valle d'Aosta), Giovanni Curti
(Sondio) e Gianfranco Pederzolli (Trentino Alto Adige) che hanno
ricordato come 'l'idroelettrico sia la principale risorsa
economica e naturale delle montagne, sfruttata in maniera
scriteriata con una filosofia antica, portatrice di eventi
disastrosi. È necessario cambiare passo e ora, visto che molte
Regioni hanno potuto deliberare, si apre uno scenario nuovo.
Quello del Fvg è un esempio di rara sinergia che va ascoltato
attraverso il lavoro dei comitati locali'.
Ermes De Crignis (Comunità di montagna della Carnia) si è
raccomandato che 'la gestione dei canoni sia gestita dalle
comunità montane, lavorando in modo coeso per progetti mirati che
portino risultati importanti'. Il Gruppo di lavoro Grande
idroelettrico ha altresì coinvolto i sindaci Igor Alzetta (Comune
di Montereale Valcellina), Michele Benedetti (Ampezzo) e Marina
Crovatto (Meduno) che, prima di esporre un documento unitario,
hanno sottolineato 'il valore del ripristino ambientale legato a
queste opere, partendo anche da situazioni di sicurezza su un
territorio ampio e non omogeneo. Chiediamo di essere coinvolti
attraverso una consultazione periodica, ma anche di avere dei
cronoprogrammi'.
Particolarmente intensa la discussione generale che ha visto gli
esponenti del Partito democratico particolarmente attivi. La
consigliera Mariagrazia Santoro si è detta insoddisfatta per 'la
ripartizione dei proventi contenuta nella delibera: singoli
Comuni come beneficiari non rientrano in una visione che ha la
sostenibilità complessiva come tema importante: il tema dell'area
vasta è quindi cruciale'. Il collega Nicola Conficoni ha portato
il discorso anche sul sociale, mentre il capogruppo Diego Moretti
ha parlato di 'figli e figliastri. Ci sono infatti Comuni che non
avranno niente e resteranno esclusi da tutto: serve un
ripensamento, anche rispetto a quanto detto da alcuni colleghi
della Maggioranza. Ecco perché l'approvazione di questo
provvedimento va rinviata'. Ultimo dem a esprimersi, Enzo
Marsilio ha auspicato 'una visione e un ragionamento complessivi,
altrimenti si aprono fronti di guerriglia tra Comuni. Stiamo
mettendo in campo un'assurdità e rischiamo di generare un
meccanismo che non fermeremo più'.
Cristian Sergo (M5S) ha chiesto 'se il riparto sia stato
realmente condiviso da tutti i Comuni dell'arco montano', nonché
'se ci sia qualche contrarietà e perché', affiancato in questo da
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) e da Luca Boschetti
(Lega), interessato anche 'alle cifre presenti nelle tabelle.
Alcuni Comuni, purtroppo, restano fuori per mancanza di un bacino
che va verso il Tagliamento e non è corretto destinare l'80% ai
Comuni'.
Se Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è soffermato su due
questioni, 'lo stato dell'arte a un anno dall'approvazione della
legge e gli accordi tra assessorati ad Ambiente ed Enti locali
sulla ripartizione delle risorse legate alla concertazione',
Emanuele Zanon (Regione Futura) ha evidenziato 'le scadenze
imminenti, auspicando il coinvolgimento della Commissione insieme
a sindaci e territorio per un percorso comune'. Il pentastellato
Mauro Capozzella (M5S), infine, ha rimarcato i termini 'lentezza
e inerzia. La Regione Fvg è stata bravissima a cogliere
quest'opportunità all'unanimità, ma da allora poco o nulla è
successo'.
La replica dell'assessore Scoccimarro ha rispedito al mittente
'qualsiasi accusa di inerzia e lentezza. Anzi, i tempi per la
costituzione della società regionale - ha precisato - sono quelli
previsti e attendiamo le indicazioni degli studi legali e di
progettazione per il bando di gara per le grandi derivazioni
scadute e in scadenza, nonché per la definizione dei canoni. Sui
criteri di ripartizione dei canoni, abbiamo ascoltato territorio
e Cal, condividendo un percorso che ha portato all'80% a favore
dei Comuni interessati dalle derivazioni e il 20% alle Comunità
di montagna'.
Infine, riguardo ai dubbi manifestati da Santoro sulla
possibilità di costituire realmente l'auspicata società
regionale, Scoccimarro ha confermato in maniera categorica che
'si farà, senza sé e senza ma. Abbiamo svolto un lavoro molto
intenso: serviva un accordo con il territorio e i suoi
rappresentanti per uno schema di riparto che valesse non solo per
questo regolamento ma, in generale, per ciascun provvedimento in
materia di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico'.
ACON/DB-fc