MONTAGNA. IV COMM: AUDIZIONE, NO ASSOCIAZIONI A VIABILITÀ PER RIFUGIO
(ACON) Trieste, 17 gen - Una scelta sbagliata nel metodo e nel
merito secondo il Comune di Paluzza, la Società Alpina Friulana,
Legambiente e il Cai, che temono di trovarsi di fronte a una
nuova strada con il rischio di vedere auto e moto raggiungere
facilmente il rifugio Marinelli ai piedi di un'area di
incontaminata bellezza.
Un semplice intervento di riduzione del rischio, invece, secondo
l'assessore Stefano Zannier, con la sistemazione di un tracciato
che già esiste, e non certo una vera strada. Tracciato che sarà
ancor più esplicitamente interdetto ai mezzi a motore, mediante
veri e propri blocchi fisici.
Queste due visioni antitetiche si sono confrontate oggi durante
le audizioni della IV Commissione, presieduta da remoto da Mara
Piccin (Forza Italia). La parte finale del progetto di ripristino
della viabilità agro-silvo-pastorale tra Casera, Collina e Plotta
è infatti avversata da tempo dal Comune e da diverse
associazioni, che hanno raccolto 14mila firme di dissenso.
Contestazioni ribadite oggi dal sindaco di Paluzza, Massimo
Mentil, che ha parlato tra le altre cose di "utilizzo dei fondi
Vaia inopportuno, perché con quel tipo di importo si potevano
completare molti lavori già avviati" e dagli stessi proprietari
del rifugio Marinelli, la Società alpina friulana (Saf),
rappresentata oggi dal presidente Enrico Brisighella. La Saf
giudica il percorso progettato inutile ai fini del soccorso e
contesta "la definizione di ripristino di una viabilità che
viceversa non è mai esistita". Teme, inoltre, che il tracciato
possa incoraggiare i motociclisti a prendere scorciatoie, con i
relativi danni ambientali.
Le stesse considerazioni sono state espresse da Legambiente - vi
si sono soffermati Sandro Cargnelutti e Marco Lepre - e dal Cai,
che con Silverio Giurgevich e Antonio Zambon ha parlato di
potenziale "sfregio per l'ambiente". I due enti hanno posto anche
il problema più generale degli investimenti sulle piste da sci,
che andrebbero accantonati in ragione dei cambiamenti climatici
che suggeriscono piuttosto di puntare sull'allungamento della
stagione estiva nei poli di montagna.
Contrari al progetto-Marinelli e agli investimenti sciistici
anche i quattro consiglieri che hanno alimentato il dibattito in
aula. Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia, ha
sottolineato "la discrasia tra gli enti regionali, con
Promoturismo che investe sui poli sciistici e l'Arpa che spiega
come questi finanziamenti siano oggi fuori dalla storia".
Mariagrazia Santoro (Pd) ha posto invece l'accento sul problema
del mancato coinvolgimento della Saf nella progettualità, mentre
Furio Honsell si è chiesto "cos'altro occorra fare per evitare
un'opera inutile, anzi potenzialmente dannosa". Cristian Sergo,
capogruppo M5S, ha voluto sapere a che punto sia la procedura
relativa al progetto-Marinelli, ricevendo dall'assessore Zannier
la notizia che "l'appalto è stato stipulato a fine 2020 e i
lavori consegnati il 19 luglio, anche se al momento sono sospesi
per ovvie ragioni climatiche".
L'assessore alla Montagna ha poi risposto punto per punto ai
rilievi spiegando "che l'intervento rientra correttamente tra
quelli del commissario per l'emergenza Vaia" e che "si sta
parlando solo dell'ultima parte del progetto, un tratto di 600
metri che costa poco più di 30mila euro: con quei soldi non
realizzo certo una viabilità, piuttosto pulisco i bordi del
tracciato o poco più". Zannier ha poi ribadito "che nessuno vuole
un libero accesso al rifugio Marinelli, e i blocchi fisici su due
lati impediranno il passaggio dei mezzi a motore".
È toccato invece all'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio
Scoccimarro, spiegare le ragioni tecniche dell'opera: "C'è
bisogno di creare un asse di sicurezza nel caso la viabilità
esistente diventasse inservibile". Quanto agli investimenti
sciistici, Scoccimarro ha ricordato che gli interventi previsti
in alcuni poli saranno sottoposti allo screening della
Valutazione di impatto strategico
Per motivi tecnici, legati alle difficoltà di collegamento, la IV
Commissione ha dovuto invece rinviare l'audizione on line dei
firmatari della petizione sul fiume Fella, "un patrimonio comune
da proteggere e liberare dalle speculazioni".
ACON/FA-fc