POST COVID. DISAGIO PSICOLOGICO GIOVANI, SI VA VERSO MOZIONE CONDIVISA
(ACON) Trieste, 1 feb - Un adolescente su quattro con sintomi
clinici di depressione, uno su 5 con disturbi d'ansia. Ma anche
l'aumento dell'uso di sonniferi e antidepressivi, il preoccupante
+30 per cento alla voce tentativi di suicidio, il disagio diffuso
tra studenti e insegnanti.
Sono alcune delle conseguenze psicologiche del Covid illustrate
oggi da Furio Honsell (Open), Roberto Cosolini (Pd) e Andrea
Ussai (M5S). Premesse alla base di due distinte mozioni con il
medesimo obiettivo: introdurre lo psicologo "di base" nel
servizio pubblico e garantire un supporto ai ragazzi che si
trovano in difficoltà e alle loro famiglie.
Un auspicio largamente condiviso dall'Aula - come è emerso dagli
interventi di Claudio Giacomelli (FdI) e Massimo Moretuzzo (Patto
per l'Autonomia) - e sottoscritto anche dal vicegovernatore con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi. L'assessore, proprio
nell'ottica di arrivare all'unanimità dei consensi sul tema, ha
però chiesto ai proponenti di rinviare le mozioni e riformulare
il testo. Suggerimento accolto con l'auspicio di arrivare al voto
rapidamente, già nella prossima seduta consiliare.
È stato Honsell a illustrare i contenuti del testo condiviso con
Cosolini, elencando i recenti studi sul disagio psicologico prima
di chiedere alla Giunta di "garantire il finanziamento delle
prestazioni nel campo della salute mentale, favorire
l'inserimento di psicologi nei presidi territoriali e assicurare
la piena operatività dei Centri di salute mentale in regione".
Cosolini ha parlato poi di un "malessere che è diventato
un'emergenza" e dell'esigenza di "una svolta culturale: se
abbiamo problemi ortopedici o cardiaci andiamo dagli specialisti,
mentre per i problemi di salute mentale c'è ancora troppa
ritrosia: prevale spesso un sentimento di vergogna o l'idea di
potersela cavare da soli. Per questo è importante che il servizio
sia pubblico".
Nella sua mozione depositata già a giugno del 2021, il
pentastellato Ussai aveva centrato la sua attenzione in
particolare sul disagio psicologico post-Covid nelle fasce
giovanili, per poi chiedere alla Giunta di potenziare i
monitoraggi e garantire l'omogeneità dei servizi di supporto in
tutto il territorio. Un tema caro anche a Moretuzzo, che auspica
"una sanità la più decentrata possibile, per dare risposte ai
cittadini sul fronte del sostegno psicologico".
A queste riflessioni si sono aggiunte le considerazioni di
Giacomelli, che ha ricordato l'introduzione del bonus-psicologo
per le famiglie voluta da Fratelli d'Italia con un emendamento
alla legge finanziaria. "Il problema però - ha spiegato il
capogruppo di maggioranza - è che l'Italia non ha psicologi
pubblici: siamo al 50 per cento in meno rispetto alla media
europea. E solo il 5 per cento degli psicologi nel nostro Paese
lavora in strutture pubbliche. Io dunque concordo con le due
mozioni, ma bisogna capire che margini di intervento concreto ci
sono".
Riccardi ha quindi lanciato la sua proposta di mediazione: "Mi
ritrovo in molto di quel che è stato detto - ha premesso il
vicegovernatore - ma credo che si possa perfezionare il testo
partendo dalla mozione più recente, quella proposta da Honsell,
per arrivare a dare risposte al problema andando al di là dei
modelli organizzativi".
ACON/FA