SALUTE. III COMM RINVIA PARERE PIANO PREVENZIONE, SERVE APPROFONDIRE
(ACON) Trieste, 3 feb - Un documento di quasi 500 pagine,
definito dai consiglieri regionali "approfondito, corposo,
dettagliato e a tal punto complesso" da richiedere ai componenti
della III Commissione alcuni giorni supplementari per procedere a
un'attenta valutazione, prima di concentrarsi sulla formulazione
di un parere.
Slitta dunque a una prossima convocazione (prevista, comunque,
entro una decina di giorni) della III Commissione permanente,
presieduta da Ivo Moras (Lega) e riunita in modalità telematica,
la prevista espressione dei suoi componenti in merito alla
deliberazione della Giunta regionale 2023 del 30 dicembre scorso,
dedicata all'approvazione preliminare del "Piano regionale della
Prevenzione 2021-25".
Il via libera alla modifica dei programmi ha trovato il benestare
del vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, che si è pertanto limitato a seguire l'illustrazione
dei contenuti del fascicolo attraverso le parole dei
rappresentanti tecnici degli uffici, rimandando il suo intervento
alla prossima seduta commissariale. La modifica all'ordine dei
lavori era stata richiesta e ottenuta in precedenza da Roberto
Cosolini (Pd), che aveva manifestato "l'opportunità di
approfondire i particolari e, senza alcun fine ostruzionistico,
poter così alla fine addivenire a un parere realmente meditato".
Dopo un minuto di raccoglimento iniziale, proposto da Andrea
Ussai (M5S) e accolto dal presidente Moras, per ricordare il
giovanissimo Lorenzo Parelli (deceduto a causa di un incidente
durante uno stage aziendale di alternanza scuola-lavoro), le
attività sui contenuti del Prp hanno richiesto l'utilizzo di una
lunga serie di slide esplicative. Sono stati anche specificati
gli iter realizzativi, le evoluzioni temporali (condizionate
anche dall'epidemia da Coronavirus) e i vincoli rigidamente
imposti dalle normative nazionali.
La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni
e le Province autonome del 6 agosto 2020 aveva infatti sancito
l'intesa concernente il Piano nazionale della Prevenzione (Pnp)
2020-25 che definisce gli obiettivi di prevenzione primaria e
secondaria, nonché gli interventi di educazione e di promozione
della salute. Su queste basi, le Regioni si erano impegnate a
recepirlo, condividendone visione, principi e struttura,
adottando quindi entro il 31 dicembre 2021 un definitivo Prp,
dopo le eventuali modifiche o integrazioni richieste a livello
ministeriale.
I concetti chiave riguardano la tutela della salute a 360° e in
tutte le sue forme, agendo sui determinanti, sull'equità e sul
contrasto alle diseguaglianze, fermo restando il ruolo cruciale
della promozione della salute e della prevenzione, nonché la
centralità della persona. Dai concetti chiave (rimodulare e
potenziare gli interventi basati su reti integrate, attuazione
dei livelli essenziali di assistenza con il coinvolgimento delle
comunità, l'individuazione di obiettivi comuni e un approccio che
prevede l'accompagnamento per tutto il corso della vita e in
tutti i contesti con azioni supportare da efficacia e
sostenibilità, investendo in formazione e comunicazione), ci si
richiama una serie di azioni e indicatori da realizzarsi nei
prossimi 5 anni e valutati annualmente dal ministero. Sono
previsti un coordinatore e un referente regionali, nonché gruppi
di lavoro regionali con referenti nelle Aziende sanitarie,
scendendo a cascata verso ulteriori gruppi.
Sei i macrobiettivi (dalle malattie croniche non trasmissibili
alle malattie infettive prioritarie) per una serie di linee
strategiche di intervento che uniscono i programmi predefiniti
(10) a quelli regionali (6), individuati in base alle
caratteristiche del territorio. Entrando nello specifico, il
Profilo di salute ed equità del Fvg (utile per poter agire con
più evidenza dove necessario) evidenzia una speranza di vita
elevata (81,3 anni per gli uomini, 85,8 per le donne), ma non
necessariamente in buona salute. Per quanto concerne lo stile di
vita di bambini e giovani, il rischio di obesità aumenta con il
diminuire dell'indice di scolarità delle madri e con una
proporzione di 3-4 volte più alta in caso di genitori obesi.
Bene, in tal senso, i valori legati alla sedentarietà rispetto la
media nazionale, mentre tra gli 11 e i 15 anni viene valutata
anche l'incidenza di fumo e alcool. Tra i 18 e i 69 anni
sovrappeso e obesità sono comunque al di sotto della media
nazionale.
In Fvg le malattie croniche provocano l'86% dei decessi e il 77%
del carico di malattia. Vengono anche indicati i principali
fattori di rischio mortalità prematura e il tasso di mortalità
per incidenti stradali (5,9 contro il 5,3 medio nazionale) con
valori più elevati nelle province di Udine (7,7) e Pordenone
(6,5). In quanto a screening oncologici, emerge un'alta
copertura: primi in Italia sul fronte mammografico, secondi su
quello cervicale e terzi su quello colonrettale. Grande
attenzione anche agli infortuni sul lavoro denunciati e
riconosciuti, nonché alle malattie professionali. A livello
vaccinale extra Covid, l'aumento di quello antinfluenzale
evidenzia i frutti del lavoro svolto negli ultimi anni.
Infine, i programmi predefiniti del Prp Fvg passano attraverso le
scuole, le comunità attive, i luoghi di lavoro, le dipendenze, la
sicurezza, la prevenzione, il trittico ambiente-clima-salute e il
contrasto dell'antimicrobico-resistenza. Importanti i termini
trasversalità e intersettorialità anche nell'ambito dei 6
programmi liberi: screening oncologici,
alimentazione-salute-sostenibilità, screening cardiovascolare e
prescrizione attività fisica, investimento in salute nei primi
1.000 giorni di vita, miglioramento della sorveglianza e della
prevenzione delle malattie infettive, nonché odontoiatria
pubblica.
Numerose le richieste di approfondimento avanzate dai
consiglieri, iniziando dal leghista Antonio Lippolis che si è
soffermato su prevenzione dell'Alzheimer e garanzia di
autosufficienza motoria per gli anziani. Il pentastellato Ussai
ha auspicato la massima inclusione nei gruppi di lavoro per tutti
i professionisti e gli operatori, chiedendo attenzione anche per
l'educativa di strada e il tema ambiente-clima-salute "per il
quale serve un Tavolo attivo non solo in caso di emergenze, ma
forte di una regia stabile: serve una riorganizzazione e io
stesso ho depositato un progetto di legge in proposito".
La civica Simona Liguori ha portato l'attenzione "sulla
disponibilità numerica di personale sanitario. Ogni forma di
collaborazione risulta strategica e gli interlocutori vanno
allargati a tutti coloro che operano nelle comunità degli enti
locali, compresi gli ambiti del volontariato e del Terzo
settore". La collega dem Mariagrazia Santoro (Pd), dal canto suo,
ha espresso la necessità di valutare "l'impatto del Covid su
questo Piano che, mi pare, si assesta su dati ante 2019. Mi
domando anche con quali gambe potrà marciare, visti i
dipartimenti provati dai due anni di pandemia e dalla diminuzione
del personale".
Ilaria Dal Zovo (M5S) ha allargato il campo anche "ad
autolesionismo e tentativi di suicidio tra i giovani, disturbi
alimentari, violenza sulle donne e discriminazioni sulla base
dell'orientamento sessuale". Furio Honsell (Open Sinistra Fvg),
infine, pur apprezzando il lavoro svolto ha lamentato il fatto
che "non si comprende bene, alla luce di queste pagine, come
agire nel concreto. I documenti, infatti, devono essere utili per
capire in quale direzione intervenire. Prima o poi sarà
necessario chiudere il cerchio e, partendo da queste analisi,
intraprendere le azioni necessarie".
ACON/DB-fc