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ANTIMAFIA. DE NICOLO: QUI NON SI SPARA MA RICICLAGGIO PREOCCUPA

03.03.2022
18:36
+++Anche Zanin a incontro Udine: attenti alle infiltrazioni+++

(ACON) Udine, 3 mar - In Friuli Venezia Giulia "non ci sono basi radicate di 'ndrangheta, mafia o camorra. La criminalità organizzata ha però un forte interesse a immettere denari di provenienza illecita nel circuito legale. Qui c'è un fiorente interscambio economico e fare affari può essere facile: il riciclaggio è il reato che temiamo di più. E in questo senso preoccupa la criminalità cinese che fa uno smaccato uso di contanti e ha interesse a muoverli".

Lo ha detto oggi Antonio De Nicolo, procuratore capo di Trieste, durante il seminario di formazione organizzato a Udine dall'Osservatorio regionale antimafia, al quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.

"In regione - ha proseguito De Nicolo, al vertice della Direzione distrettuale antimafia dopo l'esperienza alla guida della Procura di Udine - tendenzialmente non si spara, ma da tempo le mafie hanno capito che è meglio entrare nei circuiti economici legali. Lo scenario post pandemia potrebbe indurre la criminalità organizzata a penetrare nell'economia legale anche approfittando delle agevolazioni concesse alle aziende che hanno subìto perdite. Oppure prestando denaro ad imprenditori in difficoltà, non solo con la formula del prestito che può diventare usura, ma anche con la mossa ancor più subdola dell'ingresso nel capitale sociale".

Il procuratore ha svolto una vera e propria lezione sui compiti della magistratura in materia di criminalità organizzata, fornendo numerosi spunti di riflessione alle studentesse Eleonora Carpenè e Luisa Pizzol, impegnate - come ha ricordato in apertura di incontro Michele Penta, presidente dell'Osservatorio antimafia - in un tirocinio curricolare, grazie al supporto delle Università di Trieste e di Udine, presenti all'incontro con i docenti Gian Paolo Dolso, Angelo Venchiarutti, Natalina Folla e Giuseppe Mazzanti.

"Questa iniziativa - ha commentato Zanin - conferma che si può già tracciare un bilancio positivo sul varo dell'Osservatorio regionale antimafia, sia per le azioni messe in campo sia per il suo ruolo di cabina di regia. Fu un'intuizione positiva del legislatore anche la scelta di affidarsi a tecnici ed esperti, nella logica della prevenzione che è meglio della cura".

"Osservo poi - ha proseguito il presidente del Consiglio regionale - che è cresciuta l'attenzione dell'opinione pubblica e dei mass media su questi fenomeni. Dobbiamo stare attenti al tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi in tessuti economici sani. E ribadisco la preoccupazione per i prossimi anni, quando arriveranno sul territorio i massicci finanziamenti del Pnrr".

Nella prima parte della sua relazione, De Nicolo ha riassunto alle studentesse l'articolazione dell'organizzazione degli uffici giudiziari in Italia, soffermandosi sull'intuizione di Giovanni Falcone che propose di potenziare alcune Procure per concentrare nelle sedi con maggiori mezzi investigativi l'azione di contrasto a una serie di reati, tra i quali l'associazione a delinquere di tipo mafioso. Il procuratore ha anche elencato i reati più comuni in regione - furti, scippi, spaccio di droga, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina - e le variazioni apportate dalla pandemia a questa classifica, con la decisa riduzione dei reati predatori e l'aumento di quelli commessi a mezzo internet. In crescita anche i reati familiari e il fenomeno delle intolleranze che da verbali possono diventare intimidazioni e violenze, come ha dimostrato la cronaca di alcune proteste no vax. Sollecitato dalle domande delle tirocinanti e dei docenti in ascolto, De Nicolo si è soffermato anche sulla necessità - particolarmente sentita in una regione di confine - della cooperazione internazionale tra Procure, sull'attività della Direzione investigativa antimafia anche in termini di prevenzione e sull'efficacia del mandato di arresto europeo: "L'ordinamento europeo - ha detto il procuratore - è molto più presente nelle nostre vite di quanto siamo abituati a pensare". ACON/FA



Antonio De Nicolo, procuratore di Trieste, al vertice della Direzione distrettuale antimafia, durante il collegamento
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale