PALATUCCI. ZANIN A UD: NORMALITÀ DEL BENE SCONFIGGE BANALITÀ DEL MALE
(ACON) Udine, 5 mar - "La normalità del bene che ha sconfitto
la banalità del male". Così Piero Mauro Zanin, presidente del
Consiglio regionale, ha riassunto la vita di Giovanni Palatucci,
l'ex questore di Fiume che ebbe il coraggio di opporsi alle leggi
razziali e all'orrore nazista salvando molte vite e perdendo la
propria nel campo di concentramento di Dachau, a pochi mesi dalla
liberazione del 1945.
Zanin è intervenuto alla cerimonia organizzata nel parco della
Rimembranza dal Comune di Udine, che ha voluto piantare un gelso
e ha eretto una targa per ricordare - come ha ricordato il
sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini - il sacrificio
di un uomo onorato da tre Stati, medaglia d'oro al merito civile
della Repubblica italiana, Giusto tra le nazioni per Israele e
servo di Dio per il Vaticano che ha avviato il processo di
beatificazione.
Il presidente dell'assemblea legislativa regionale - parlando
davanti al questore di Udine Manuela De Bernardin, ai tanti
rappresentanti della Polizia, delle altre forze dell'ordine e
delle associazioni combattentistiche e d'arma - ha fatto
riferimento ai dubbi espressi qualche anno fa dal Centro studi
Primo Levi di New York circa il numero delle persone salvate
dall'ex questore di Fiume, per sottolineare come questo
rappresenti un falso problema. "Ci sono testimonianze dirette di
persone salvate da Palatucci - ha detto il presidente - e poi non
dobbiamo pensare agli eroi come a dei superuomini, perché basta
salvare delle vite, basta salvare anche una sola vita, in una
situazione tragica come quella degli anni Quaranta, per far
vincere il bene e diventare eroi".
"Gabriele Nissim, presidente dell'associazione Foresta dei giusti
- ha aggiunto Zanin - ha interpretato il sacrificio di Palatucci
proprio come la normalità del bene. Per questo l'ex questore
merita tutti questi riconoscimenti". Un eroe normale che si
contrappone a quella che la filosofa Hannah Arendt definì,
seguendo il processo ad Adolf Eichmann, "la banalità del male,
rappresentato da un uomo con gli occhiali, piccolo e
insignificante, che era stato però capace di immaginare e
ordinare la soppressione di milioni di persone".
Alla cerimonia - seguita da decine di cittadini - sono
intervenuti il sindaco Fontanini con l'assessore Fabrizio
Cigolot, il questore De Bernardin e il docente universitario
Tommaso Piffer, a cui è stata affidata la prolusione ufficiale.
Toccanti anche le parole di Paola Del Din, l'ex partigiana
medaglia d'oro al valor militare, che ha ricordato il clima di
quegli anni. L'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno
Mazzocato, ha impartito la benedizione prima che venisse scoperta
la targa dedicata a Palatucci.
Il vicegovernatore Riccardo Riccardi ha voluto invece accostare
il ricordo di Palatucci all'attualità della guerra mossa dalla
Russia nei confronti dell'Ucraina: "Mai avremmo immaginato di
rivivere in Europa momenti del genere. Per questo oggi,
ricordando i gesti eroici del passato, dobbiamo fare ogni sforzo
per far ripartire il dialogo e fornire il massimo sostegno alla
popolazione colpita".
ACON/FA