News


KRONOSPAN. IV COMM: OK A RISOLUZIONE CDX, PER OPPOSIZIONI NON BASTA

17.03.2022
16:21
(ACON) Trieste, 17 mar - Più di tre ore di accesa discussione non sono bastate a trovare una posizione condivisa sul caso Kronospan in IV Commissione.

Sotto la presidenza di Mara Piccin (FI), i consiglieri hanno approvato con i soli voti del Centrodestra una risoluzione che prende atto dei "forti elementi di preoccupazione sugli impatti ambientali" del progetto di ampliamento, centrato su un impianto di produzione di pannello truciolare da legno riciclato. La risoluzione impegna quindi la Giunta "a farsi carico e approfondire le preoccupazioni espresse da enti locali, cittadini e portatori di interesse, raccomandando la massima disponibilità a spiegare gli iter istruttori".

Ma il documento - nato sulla base di una prima proposta di risoluzione avanzata dal capogruppo del Pd, Diego Moretti - è stato ritenuto dai gruppi di Opposizione troppo tiepido e generico rispetto alle aspre critiche al progetto che erano state espresse in precedenza dal comitato Abc, durante un'audizione in videoconferenza.

Il testo proposto da Moretti chiedeva infatti alla Giunta di garantire - nel caso il progetto della multinazionale austriaca venisse autorizzato - monitoraggi, trasparenza sui dati di emissione, verifiche degli impatti e riduzione al minimo dei trasporti su gomma. "La nostra risoluzione è stata snaturata", ha attaccato il capogruppo dem, aprendo la strada al parere contrario del Pd, imitato da Cittadini e Open Sinistra Fvg, mentre gli altri due gruppi di Opposizione - M5S e Patto per l'Autonomia - hanno scelto di non partecipare al voto.

Non è dunque andata a buon fine la mediazione proposta da Lorenzo Tosolini (Lega) e condivisa apertamente da Emanuele Zanon (Gruppo Misto-Futura). "La petizione - aveva ricordato il consigliere leghista - ha raccolto quasi seimila firme ed è giusto tenere conto delle preoccupazioni dei cittadini. Ma va anche detto che esiste la libertà di impresa e noi dobbiamo solo dettare le regole, non possiamo dire se un impianto va bene o no".

Sulla stessa linea l'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro: "Io non posso intervenire sulla procedura: se dicessi agli uffici di non autorizzare il progetto, entro pochi minuti probabilmente aprirebbero un fascicolo a mio carico in Procura e l'azienda mi chiederebbe i danni… Bisogna piuttosto cercare un accordo con l'azienda, come si fece nel caso della Ferriera a Trieste". "Nella petizione si chiede alla Regione di bocciare un processo amministrativo - ha osservato sul punto Antonio Calligaris (Lega) - e questo non è possibile, perché non abbiamo competenza su quegli atti".

Il distinguo ribadito dal Centrodestra non piace all'altra parte della barricata politica, che in numerosi interventi ha espresso appoggio alla battaglia del Comitato di San Vito al Tagliamento e Casarsa. "Io condivido e sostengo la loro protesta - ha detto Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini - : pare evidente l'aumento delle emissioni, di Pm 10 e diossine". "Credo che non ci sia bisogno di questo impianto nella nostra regione - gli ha fatto eco Furio Honsell (Open) - e mi meraviglio che i sindaci all'interno del Consorzio industriale non abbiano la forza di dire che non lo ritengono funzionale". "Stiamo parlando - ha aggiunto Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto - di un modello di sviluppo superato, e dal punto di vista politico non possiamo non prendere una posizione". Cristian Sergo, capogruppo M5S, ha attaccato Scoccimarro che aveva annunciato una legge sulla sommatoria delle fonti emissive, parlando "di promesse inattuate che sentiamo da anni. Non vorrei che si attendesse l'esito di qualche procedura in corso prima di approvare quella norma". Chiara Da Giau (Pd) ha sottolineato invece "il forte impatto ambientale del progetto su molti comuni dell'area pordenonese, e il rischio di aumentare le emissioni limitando anche futuri insediamenti", mentre il collega di gruppo Nicola Conficoni ha invocato "risposte puntuali della politica di fronte alle domande formulate dal Comitato". Il consigliere dem si è domandato anche "se in occasione di episodi acuti di inquinamento all'azienda verrebbe imposto di stoppare la combustione della legna, come si chiede in quei casi ai cittadini". Anche Zanon guarda con attenzione ai timori espressi dal comitato: "Dobbiamo valutare il peso dell'inquinamento - ha detto il consigliere di Regione Futura - e dare grande attenzione al problema dei 43mila mezzi pesanti in più all'anno attorno alla viabilità di San Vito al Tagliamento".

Il dibattito sul caso Kronospan era stato preceduto, come detto, dall'audizione di Lucia Mariuz, prima firmataria della petizione del comitato Abc, che assieme a Eleonora Frattolin e al vicesindaco di San Vito al Tagliamento, Giacomo Collarile, aveva riassunto le ragioni del no all'impianto. Si va dall'ubicazione (le emissioni si accumulerebbero in un territorio dove già vengono sforati i limiti di legge, a poca distanza da un asilo nido e da alcuni centri abitati) alle emissioni inquinanti ("pari a 8000 stufe domestiche per le polveri emesse e a 31800 per le diossine"), dalla quantità dei rifiuti legnosi ("650mila tonnellate-anno da parte dell'azienda collegata Silva, 542mila da Kronospan") al problema del trasporto ("Più di 60mila camion all'anno, con 120mila transiti, traffico ingestibile per San Vito").

Sotto accusa anche i consumi energetici, le colle a base di formaldeide, i riflessi sulle acque, le emissioni odorifere e acustiche, le presunte irregolarità urbanistiche su cui ha chiesto chiarimenti la consigliera Mariagrazia Santoro (Pd). In sostanza, sostiene il comitato delle seimila firme, "i vantaggi occupazionali non compensano gli svantaggi per la salute" e la politica dovrebbe "prendersi la responsabilità di questa scelta, senza delegarla ai tecnici o ai Tribunali". ACON/FA-fc



I lavori della IV Commissione
M%S e Patto durante la Commissione
I dem Chiara Da Giau, Diego Moretti e Mariagrazia Santoro
Lucia Mariuz, presidente del comitato Abc
La presidente della IV Commissione, Mara Piccin (FI) con i leghisti Lorenzo Tosolini e Antonio Calligaris
Il tavolo della presidenza di Commissione
L'intervento di Tiziano Centis (Cittadini)