FVG-UE. V COMM, AUDIZIONE EUROPARLAMENTARI: GUERRA CAMBIA PRIORITÀ
(ACON) Trieste, 21 mar - L'invasione russa in Ucraina cambia la
storia e dunque anche le traiettorie politiche dell'Unione
Europea. Provocando ripercussioni concrete per i cittadini del
Friuli Venezia Giulia, alle prese con il balzo dei costi
dell'energia e con una nuova ondata migratoria.
Di questi scenari hanno parlato parlamentari nazionali,
europarlamentari e rappresentanti di Anci e Aiccre nel corso
delle audizioni al centro della seduta pomeridiana della V
Commissione allargata al Tavolo della terza ripartenza,
presieduta in aula dal leghista Diego Bernardis.
"Prima la Brexit, poi la pandemia, ora la guerra - ha riassunto
Elena Lizzi, europarlamentare della Lega - : il contesto
socio-economico è mutato radicalmente e ha costretto le
istituzioni europee a confrontarsi con famiglie e imprese.
Dovremo rivisitare alcune politiche fin troppo idealistiche,
perché oggi il green deal e altri provvedimenti mostrano tutti i
loro limiti: parlare di carbone ad esempio non è più un tabù,
mentre diventa strategico rilanciare il settore primario,
chiedendo una revisione a tutti i livelli della politica agricola
Ue".
Tatjana Rojc, senatrice del Pd intervenuta in videoconferenza, ha
elencato tre "conseguenze pesanti della guerra" che interessano
in modo particolare il Friuli Venezia Giulia: costo di benzina e
gasolio "da calmierare", "aumento del prezzo del grano e di
conseguenza di quello del pane", "migliaia di immigrati che
attraverso la Slovenia entreranno nella nostra regione e avranno
bisogno di essere assistiti: e su questo auspico una presenza
concreta dell'Europa, con mezzi e personale". Rojc ha messo in
guardia anche "dalle tensioni in Bosnia, perché la stabilità dei
Balcani è determinante e per il Fvg sarebbe devastante dover
affrontare una nuova crisi in quell'area".
Si è soffermato sulla crisi balcanica anche Marco Dreosto. "In
Serbia e soprattutto in Montenegro - ha spiegato
l'europarlamentare della Lega - ci sono problemi e situazioni
destabilizzanti: l'adesione della Serbia all'Ue sarebbe
strategica per il continente, ma oggi è messa in discussione da
questa instabilità" che ha a che fare anche con il riconoscimento
del Kosovo. Dreosto ha messo in rilievo anche i problemi del
settore agroalimentare, "dopo che per anni il nostro mondo
agricolo è stato penalizzato: abbiamo chiesto ai nostri
agricoltori di non produrre più mais e orzo, e probabilmente
aveva ragione chi diceva che non era quella la direzione giusta".
A penalizzare il made in Italy e le eccellenze Fvg anche "il
sistema multiscore che considera insalubri prodotti come il
prosciutto di San Daniele, l'olio d'oliva e il grana padano, e
che ha rischiato di penalizzare anche il vino di qualità: sono
tutte contraddizioni da sanare".
Sollecitati dalle domande dei consiglieri Antonio Lippolis (FdI),
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Mauro Di Bert (Progetto
Fvg/Ar), Lizzi e Dreosto hanno approfondito anche il tema
dell'energia nucleare, "inizialmente bandita dal Green deal
assieme a carbone e gas, ma oggi tornata al centro del dibattito
non solo per le sollecitazioni di alcuni Stati membri, ma anche
per le scoperte importanti dell'ultimo anno e mezzo, il
cosiddetto nucleare di quarta generazione".
È stato approfondito anche il tema delle politiche ambientali:
"In Unione Europea un decesso su otto è legato all'inquinamento -
ha premesso Dreosto - ma il problema sono i tempi della
transizione ecologica: serve tempo per realizzare la neutralità
climatica, altrimenti rischiamo di risolvere i problemi climatici
e sanitari ma di provocare grandissimi problemi sociali".
Franco Brussa, presidente regionale dell'Aiccre (Associazione
italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa),
ha sottolineato il ruolo essenziale degli enti locali
nell'attuare le politiche dell'Ue a proposito di buon governo
democratico, promozione di uno stile di vita europeo, Conferenza
sul futuro dell'Europa. L'Aiccre ha individuato alcune iniziative
legate al 2022 Anno europeo dei giovani, "che non sono il nostro
futuro ma già il nostro presente", ha scandito Brussa.
Secondo Dorino Favot, presidente dell'Anci regionale, è
importante che l'Europa "metta da parte per sempre la rigidità
dei bilanci dei tempi passati, e mi riferisco in particolare al
patto di stabilità che tanti problemi ha creato ai Comuni".
Quanto alle sfide future, "la transizione digitale è strategica",
ha detto Favot. Che ha ringraziato la Regione per "la cabina di
regia creata sui fondi del Pnrr, una collaborazione molto utile".
È stata Barbara Zilli, parlando anche a nome del collega delle
Autonomie locali Pierpaolo Roberti che ha seguito da remoto il
dibattito, a chiudere i lavori sottolineando "l'importanza del
dialogo e del partenariato nell'elaborazione della programmazione
europea". "In questo particolare momento storico - ha detto
l'assessore alle Finanze - serve una cabina di regia con Comuni
ed enti locali per intercettare i finanziamenti in arrivo, e
bisognerebbe concedere a Giunta e Consiglio regionale un margine
di discrezionalità affinché i fondi del Pnrr possano portare a
risultati importanti di crescita, con politiche aderenti alle
esigenze del nostro territorio".
ACON/FA