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FVG-UE. V COMM, AUDIZIONE EUROPARLAMENTARI: GUERRA CAMBIA PRIORITÀ

21.03.2022
17:56
(ACON) Trieste, 21 mar - L'invasione russa in Ucraina cambia la storia e dunque anche le traiettorie politiche dell'Unione Europea. Provocando ripercussioni concrete per i cittadini del Friuli Venezia Giulia, alle prese con il balzo dei costi dell'energia e con una nuova ondata migratoria.

Di questi scenari hanno parlato parlamentari nazionali, europarlamentari e rappresentanti di Anci e Aiccre nel corso delle audizioni al centro della seduta pomeridiana della V Commissione allargata al Tavolo della terza ripartenza, presieduta in aula dal leghista Diego Bernardis. "Prima la Brexit, poi la pandemia, ora la guerra - ha riassunto Elena Lizzi, europarlamentare della Lega - : il contesto socio-economico è mutato radicalmente e ha costretto le istituzioni europee a confrontarsi con famiglie e imprese. Dovremo rivisitare alcune politiche fin troppo idealistiche, perché oggi il green deal e altri provvedimenti mostrano tutti i loro limiti: parlare di carbone ad esempio non è più un tabù, mentre diventa strategico rilanciare il settore primario, chiedendo una revisione a tutti i livelli della politica agricola Ue". Tatjana Rojc, senatrice del Pd intervenuta in videoconferenza, ha elencato tre "conseguenze pesanti della guerra" che interessano in modo particolare il Friuli Venezia Giulia: costo di benzina e gasolio "da calmierare", "aumento del prezzo del grano e di conseguenza di quello del pane", "migliaia di immigrati che attraverso la Slovenia entreranno nella nostra regione e avranno bisogno di essere assistiti: e su questo auspico una presenza concreta dell'Europa, con mezzi e personale". Rojc ha messo in guardia anche "dalle tensioni in Bosnia, perché la stabilità dei Balcani è determinante e per il Fvg sarebbe devastante dover affrontare una nuova crisi in quell'area".

Si è soffermato sulla crisi balcanica anche Marco Dreosto. "In Serbia e soprattutto in Montenegro - ha spiegato l'europarlamentare della Lega - ci sono problemi e situazioni destabilizzanti: l'adesione della Serbia all'Ue sarebbe strategica per il continente, ma oggi è messa in discussione da questa instabilità" che ha a che fare anche con il riconoscimento del Kosovo. Dreosto ha messo in rilievo anche i problemi del settore agroalimentare, "dopo che per anni il nostro mondo agricolo è stato penalizzato: abbiamo chiesto ai nostri agricoltori di non produrre più mais e orzo, e probabilmente aveva ragione chi diceva che non era quella la direzione giusta". A penalizzare il made in Italy e le eccellenze Fvg anche "il sistema multiscore che considera insalubri prodotti come il prosciutto di San Daniele, l'olio d'oliva e il grana padano, e che ha rischiato di penalizzare anche il vino di qualità: sono tutte contraddizioni da sanare".

Sollecitati dalle domande dei consiglieri Antonio Lippolis (FdI), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), Lizzi e Dreosto hanno approfondito anche il tema dell'energia nucleare, "inizialmente bandita dal Green deal assieme a carbone e gas, ma oggi tornata al centro del dibattito non solo per le sollecitazioni di alcuni Stati membri, ma anche per le scoperte importanti dell'ultimo anno e mezzo, il cosiddetto nucleare di quarta generazione".

È stato approfondito anche il tema delle politiche ambientali: "In Unione Europea un decesso su otto è legato all'inquinamento - ha premesso Dreosto - ma il problema sono i tempi della transizione ecologica: serve tempo per realizzare la neutralità climatica, altrimenti rischiamo di risolvere i problemi climatici e sanitari ma di provocare grandissimi problemi sociali". Franco Brussa, presidente regionale dell'Aiccre (Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa), ha sottolineato il ruolo essenziale degli enti locali nell'attuare le politiche dell'Ue a proposito di buon governo democratico, promozione di uno stile di vita europeo, Conferenza sul futuro dell'Europa. L'Aiccre ha individuato alcune iniziative legate al 2022 Anno europeo dei giovani, "che non sono il nostro futuro ma già il nostro presente", ha scandito Brussa.

Secondo Dorino Favot, presidente dell'Anci regionale, è importante che l'Europa "metta da parte per sempre la rigidità dei bilanci dei tempi passati, e mi riferisco in particolare al patto di stabilità che tanti problemi ha creato ai Comuni". Quanto alle sfide future, "la transizione digitale è strategica", ha detto Favot. Che ha ringraziato la Regione per "la cabina di regia creata sui fondi del Pnrr, una collaborazione molto utile".

È stata Barbara Zilli, parlando anche a nome del collega delle Autonomie locali Pierpaolo Roberti che ha seguito da remoto il dibattito, a chiudere i lavori sottolineando "l'importanza del dialogo e del partenariato nell'elaborazione della programmazione europea". "In questo particolare momento storico - ha detto l'assessore alle Finanze - serve una cabina di regia con Comuni ed enti locali per intercettare i finanziamenti in arrivo, e bisognerebbe concedere a Giunta e Consiglio regionale un margine di discrezionalità affinché i fondi del Pnrr possano portare a risultati importanti di crescita, con politiche aderenti alle esigenze del nostro territorio". ACON/FA



Diego Bernardis, presidente della V Commissione, assieme all'assessore alle Finanze, Barbara Zilli
Marco Dreosto ed Elena Lizzi, europarlamentari della Lega
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
L'intervento di Tatjana Rojc (Pd) in videoconferenza
Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar
Antonio Lippolis (FdI)