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ANTIMAFIA. 30 ANNI DIA. ZANIN: INSIEME CONTRO GLOBALIZZAZIONE CRIMINE

04.04.2022
14:51
(ACON) Trieste, 4 apr - La criminalità mafiosa, nel corso dei lustri, ha mutato spesso il suo volto ma, nel concreto dei fatti, non ha perso alcun grado della sua alta pericolosità. Una mafia che, ben lontana dal costituire un delittuoso ricordo del passato, è ormai transitata dall'ambizione di realizzare un dominio militare sul territorio a ottenerne uno prevalentemente economico. È quanto emerso al Teatro Verdi di Trieste dal convegno "Criminalità transfrontaliera. Cooperazione di Polizia e Giudiziaria", dedicato ai 30 anni della Direzione investigativa antimafia (Dia).

È dunque necessario, secondo quanto emerso, uscire dalle logiche legate alle mafie tradizionali che, ormai, non solo parlano tutte le lingue del mondo ma, soprattutto, ogni genere di dialetto (compresi quelli presenti nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia). Una criminalità organizzata, in sostanza, persino più pericolosa e viscida di un tempo, perché più difficile da individuare e pronta a passare con astuzia dalla strategia del kalashnikov e delle vetture fatte esplodere, fino ad arrivare alle infiltrazioni nel circuito lecito dell'economia.

"Un'opportunità di riflessione tanto interessante quanto importante - così l'ha definita in chiusura il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin - che prende spunto dalla necessità di affrontare un mondo sempre più globalizzato e colpito da un effetto distorcente che provoca anche una globalizzazione della criminalità, capace di utilizzare molto bene soprattutto le semplificazioni per fare i propri interessi a discapito del bene comune".

"È chiaro - ha aggiunto - che la risposta deve passare attraverso la collaborazione, sia da parte inquirente sia da parte investigativa, per trovare insieme gli strumenti in grado di bloccare questa globalizzazione della criminalità organizzata nel momento in cui, sempre più, guarda al mondo come a un mercato verso il quale rivolgersi".

L'evento triestino, introdotto dal direttore della Dia, Maurizio Vallone, ha visto anche gli interventi dell'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e del prefetto di Trieste, Annunziato Vardè. I lavori, preceduti dall'inaugurazione della mostra "L'Antimafia itinerante" e moderati dalla giornalista Luana De Francisco, hanno altresì impegnato il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, Antonio De Nicolo, il procuratore della Repubblica di Klagenfurt (Austria), Joseph Haissl, il procuratore distrettuale della Procura di Capodistria (Slovenia), Katjusa Poropat Lakoseljac, il direttore del servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, generale di brigata Fabio Cairo, e il capo divisione del III Reparto della Dia, colonnello Stefano Caporossi.

"Diventiamo più forti - hanno concordato gli oratori - quando, mirando alla prevenzione, possiamo far leva su una collaborazione e una cooperazione capaci di coinvolgere i livelli interregionale e transfrontaliero, approfittando di un linguaggio comune (l'inglese), la conoscenza delle rispettive procedure penali e una comunicazione immediata attraverso i più rapidi ed efficaci canali informatici".

"La soluzione - ha evidenziato dal canto suo Zanin - deve certamente passare attraverso la collaborazione: ogni singolo Stato con le proprie peculiarità, le proprie responsabilità e la propria cultura giuridica da mettere a disposizione degli altri in sinergia, ma non cercando un'integrazione esasperata con una riduzione ad unum anche dei percorsi giuridici e investigativi perché, altrimenti, la visione risulterebbe troppo semplificata".

"Dobbiamo perciò collaborare ma anche mantenere ognuno la rispettiva anima che è frutto di storia, cultura giuridica e relazionale. Quindi, attenzione anche alla salvaguardia della diversità - ha concluso il presidente dell'Assemblea Fvg - per offrire una risposta giuridica all'interno dell'Europa capace di affrontare un problema globale ed evitando una semplificazione che, per definizione, rischia di far perdere ricchezze e punti di vista, diminuendo in parte il senso della democrazia". ACON/DB-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, al fianco dell'assessore regionale Pierpaolo Roberti e del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, insieme al generale di brigata Francesco Atzeni
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, saluta il procuratore della Repubblica Antonio De Nicolo