MOSTRE. ZANIN IN VISITA A CASA CAVAZZINI: MODELLO UDINE VINCENTE
(ACON) Udine, 6 apr - Quasi sessantamila accessi, una sede
museale rinnovata, la decisione di ospitare un'altra grande
mostra già a dicembre.
Il successo dell'esposizione "La forma dell'infinito" - a
dispetto delle limitazioni imposte dalla pandemia - spinge il
Comune di Udine a raddoppiare gli sforzi per valorizzare Casa
Cavazzini e attrarre in città il turismo dell'arte. Lo ha
spiegato oggi l'assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, al
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ha
visitato la mostra dei record in uno degli ultimi giorni di
apertura.
"Si tratta di un'importante operazione culturale - ha commentato
il presidente - che ha consentito a migliaia di cittadini
udinesi, a tanti studenti delle scuole e a moltissimi turisti di
immergersi nella bellezza dell'arte. Sessantamila ingressi
rappresentano anche un prezioso volano per il turismo, in grado
di generare un significativo indotto. E bene fa il Comune a
proseguire in questa direzione con altre mostre e con i progetti
legati alla ristrutturazione del teatro Odeon".
Zanin ha voluto osservare da vicino il risultato dei lavori di
adeguamento di Casa Cavazzini, realizzati anche grazie a un
contributo della Regione. In vista dell'importante esposizione -
curata da don Alessio Geretti, che da molti anni organizza a
Illegio apprezzate mostre artistiche - le sale sono state
attrezzate a livello di sistemi di sicurezza, impianto luci e
climatizzazione, in modo da poter ospitare in totale sicurezza i
cinquanta dipinti, provenienti da musei di nove Paesi europei e
in alcuni casi mai esposti prima.
È stato lo stesso Cigolot a guidare il presidente Zanin da una
sala all'altra, da Monet a Picasso fino a Kandinskij e Matisse,
prima di visitare le sale della collezione permanente di Casa
Cavazzini, che ospita numerose opere dei fratelli Basaldella e
altri dipinti di grande pregio.
Superato l'esame del pubblico ("Il nostro obiettivo erano 50mila
ingressi", ha rivelato Cigolot), il Comune di Udine punta dritto
al bis, sempre sotto l'egida di don Geretti, con una mostra che
dovrebbe avere un tema più "orizzontale" rispetto all'infinito,
ovvero quello dei conflitti e delle relazioni.
ACON/FA