GRANDE GUERRA. INSEDIAMENTO CONSULTA STORICI: NON SOLO CERCIVENTO
(ACON) Udine, 8 apr - Non solo Cercivento. La legge regionale
che ha restituito l'onore ai quattro alpini fucilati in Carnia -
primo provvedimento del genere in Italia - prevede anche un
accurato lavoro di ricerca storica da parte di una Consulta di
specialisti che si è riunita oggi per la prima volta nella sede
del Consiglio regionale di via Prefettura a Udine.
A loro spetterà - come ha spiegato Piero Mauro Zanin, il
presidente del Consiglio regionale che ha coordinato la seduta di
insediamento - "approfondire altri avvenimenti della storia
militare accaduti sul territorio del Friuli Venezia Giulia, per
capire se abbiano caratteristiche assimilabili a quelle di
Cercivento". Ricostruire, insomma, e documentare gli episodi di
insubordinazione del passato, per capire se i fatti del 1916 in
Carnia costituiscano un unicum o si siano ripetuti in altri tempi
e luoghi. Il compito, certamente impegnativo, è stato affidato
allo storico Guido Crainz, nominato dall'Aula, e ai colleghi
Tommaso Piffer (indicato dall'Università di Udine) e Stefano
Santoro (Università di Trieste).
"In Italia - ha detto ancora Zanin - si ritiene che siano state
passate per le armi per insubordinazione tra le 700 e le 1000
persone. Noi ovviamente ci limiteremo ai fatti successi in
regione, cercando di capire se anche in altri contesti le
fucilazioni furono ingiuste come a Cercivento, dove i quattro
alpini non rifiutarono di combattere, ma proposero una modalità
di assalto diversa rispetto all'ordine suicida impartito dal
capitano". "E in questo modo salvarono molte vite - ha rimarcato
Luca Boschetti, consigliere regionale ed ex sindaco di
Cercivento, presente alla riunione di oggi assieme all'attuale
primo cittadino del Comune carnico, Valter Fracas - perché se
quell'ordine fosse stato eseguito avremmo avuto perdite ben più
consistenti".
Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato con orgoglio
l'unanimità politica dell'Aula sulla legge approvata nel maggio
del 2021, così come lo sforzo di altre Regioni, a cominciare dal
Veneto, che stanno seguendo l'esempio del Fvg, ma anche il
sostanziale insuccesso del Parlamento che non è riuscito ad
andare al di là di una generica risoluzione. Zanin, che ha citato
l'ex sottosegretario Franco Corleone come uno dei più tenaci
sostenitori della legge, ha sottolineato anche il successo della
prima Giornata della restituzione dell'onore "che vide una grande
partecipazione di popolo e l'adesione di numerosi gruppi alpini".
Anche quest'anno, sempre nel primo giorno di luglio anniversario
dei fatti del 1916, verrà ricordata l'ingiusta uccisione di
Silvio Gaetano Ortis, Giovanni Battista Coradazzi, Basilio Matiz
e Angelo Massaro. E una delle ipotesi al vaglio è di celebrare la
Giornata a rotazione nei luoghi di origine degli alpini, ovvero
Paluzza, Timau, Forni di Sopra e Maniago.
"Quella fucilazione ha rappresentato una macchia per le famiglie,
come hanno dimostrato le lacrime degli eredi nel momento della
riabilitazione", ha detto ancora Boschetti. Mentre Zanin ha
voluto sottolineare che la richiesta di restituzione dell'onore
"è partita dal basso, dalla comunità di Cercivento che ha sempre
considerato ingiusta quell'esecuzione". I sentimenti delle
famiglie e delle comunità - è stato detto durante la riunione -
saranno alla base anche di eventuali futuri riconoscimenti, una
volta concluso il lavoro di ricostruzione storica.
ACON/FA