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SALUTE. CURE PALLIATIVE E TERAPIA DOLORE, STUDI IRES DA CLCV AD AULA

14.04.2022
14:57
(ACON) Trieste, 14 apr - Criticità e punti di forza della rete delle cure palliative e della terapia del dolore, ma anche gli strumenti necessari per un auspicato salto di qualità e i suggerimenti utili per intraprendere un percorso costruttivo che sappia operare sia a livello informatico che nell'accesso alle prestazioni.

Apprezzamento trasversale per il lavoro svolto dai ricercatori e un deciso via libera verso una discussione approfondita direttamente al cospetto dell'Aula sono stati espressi dai componenti del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione (Clcv), presieduto da Roberto Cosolini (Pd), riunito a Trieste per assistere all'illustrazione dei risultati della missione valutativa incentrata sulla verifica dell'attuazione e degli effetti delle leggi regionali 10/2011 e 17/2014 con riferimento alla rete delle cure palliative e della terapia del dolore.

La completezza delle informazioni esposte ha così escluso l'ipotesi di un'ulteriore seduta tematica del Comitato, dando appuntamento a una futura convocazione del Consiglio regionale dove i relatori saranno Simona Liguori (Cittadini, prima proponente) e Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar).

I lavori, ai quali erano invitati anche i componenti della III Commissione permanente e tutti i consiglieri regionali interessati al delicato argomento, si sono sviluppati partendo da un'approfondita fase espositiva iniziale che ha impegnato gli esperti dell'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali Friuli Venezia Giulia (Ires Fvg), incaricati dello svolgimento della missione valutativa su incarico del Comitato stesso.

Due le indagini presentate con l'ausilio di una serie di slide, una quantitativa e una qualitativa (ma caratterizzate da sviluppi paralleli), che hanno impegnato rispettivamente i ricercatori Michele Flaibani e Gianluca Masotti.

L'obiettivo era quello di favorire una cultura del dato, avviando una riflessione interna ai vari livelli del sistema sanitario regionale attraverso indicatori condivisi dagli attori coinvolti, rinforzando la cultura dell'hub e delle informazioni da circuitare in maniera più accessibile e consultabile da tutti. Una raccolta dati iniziata nell'agosto 2021 e conclusa nel febbraio scorso che ha trovato la collaborazione del personale e forti aspettative da parte degli interlocutori.

A livello quantitativo sono stati identificati due elementi principali: la composizione degli staff incaricati di occuparsi delle cure palliative (i full time sono passati dalle 42 unità del 2016 alle 76 del 2020, 84,2% del totale; i part time da 11 a 12) e le prestazioni fornite. In una situazione di "difficoltà nell'accesso a una banca dati subito consultabile, di assenza di un sistema informativo condiviso a tutti i livelli e di una scarsa consuetudine ad analizzare e interpretare i dati", è emersa anche "una sensibile disomogeneità territoriale nel reperire le informazioni".

Tra le professionalità impiegate, medici, infermieri e Oss (passati rispettivamente dalle 14, 10 e 10 figure del 2016 alle 24, 23 e 18 del 2020) costituiscono la parte più rilevante, seguiti da psicologi e fisioterapisti (stabili da 5 e 3 a 7 e 4). Per quanto concerne invece la terapia del dolore, il numero è salito dalle 38 unità del 2016 alle 42 del 2020 (83% full time), soprattutto medici (da 20 a 22) e infermieri (da 12 a 13).

Sul fronte qualitativo, invece, gli scopi erano quelli di osservare gli esiti degli interventi diagnostici, terapeutici e assistenziali, rendicontando i principali fattori di successo e di criticità (valutazione cognitiva) e analizzare con criteri di efficienza il processo attuativo del lavoro di rete (valutazione riflessiva), nonché orientare le future decisioni attraverso raccomandazioni strategiche e operative finalizzate a migliorare i processi attuativi (valutazione strumentale).

Tra i punti di forza individuati figurano la standardizzazione delle prassi di accesso alle prestazioni, i tempi di presa in carico dell'utenza oncologica, l'integrazione con presidi territoriali di emergenza sanitaria, la pluralità dei setting assistenziali, la capacità di stabilire la relazione di cura, i livelli di soddisfazione dell'utenza e le buone prassi di multidisciplinarietà. Tra i fattori di debolezza, invece, un deficit culturale e di contaminazione professionale, il fabbisogno di risorse umane, la discordanza delle valutazioni cliniche tra Mmg e specialisti, una disomogeneità dei criteri di monitoraggio delle prese in carico e delle azioni terapeutiche, l'accesso non integrato ai dossier clinici dei pazienti, la difficoltà di presa in carico dell'utenza non oncologica, l'operatività multi professionale e inter organizzativa, una variabilità dei livelli di autonomia decisionale operativa e gli iter autorizzativi per la somministrazione dei farmaci ospedalieri.

Da tutto ciò sono emerse le opportunità (aumento della domanda di assistenza medica domiciliare e la diversificazione del bisogno terapeutico), le minacce (un divario tra aspettative di cura e la massima efficacia possibile delle terapie, insieme al bisogno sommerso) e le raccomandazioni strategiche e operative (soprattutto investimenti in formazione disciplinare, eventi divulgativi e campagne informative, progetti e finanziamenti per rafforzare gli organici e remunerare le ore straordinarie, sistemi informativi ambulatoriali per gestire e controllare le prenotazioni in classi di priorità, progettazione e messa a regime di un sistema di monitoraggio metodologicamente integrato, digitalizzazione e messa in rete di sistemi di refertazione ospedalieri e territoriali, rafforzamento delle prassi di intervento multidisciplinare e potenziamento della telemedicina).

Uno studio che Cosolini ha qualificato come "prezioso, ricco di valutazioni, informazioni, spunti e proposte, sia per il Cr che per la Giunta". Posizione analoga a quella di Liguori che lo ha definito "una pietra angolare per molti ragionamenti e pianificazioni in capo alla Regione e alle Aziende sanitarie. Dobbiamo però uscire da quest'aula prendendo l'impegno prioritario di mettere in rete i sistemi informativi attraverso una piattaforma assolutamente urgente".

Andrea Ussai (M5S) si è invece soffermato sulla necessità "di standard garantiti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, evitando situazioni a macchia di leopardo. Tra le criticità - ha aggiunto - ricordo la mancanza di personale con competenze multidisciplinari, la necessità di curare la formazione e assicurare un'omogeneità nella raccolta dei dati a livello territoriale". Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), infine, ha voluto manifestare "il mio apprezzamento per un'analisi che sarebbe utile anche in tanti altri contesti, toccando con mano e valutando determinati impatti. Ora sarebbe necessario un altro momento, magari a distanza di un anno, per verificare se i suggerimenti saranno stati davvero raccolti e messi in pratica".

Il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in conclusione di seduta ha concordato riguardo "la necessità di svolgere un grande lavoro, benché eventuali responsabilità non vadano attribuite in una sola direzione. È necessario organizzare un flusso di dati, ma anche alimentarli e interpretarli. Bisogna quindi intervenire a livello culturale su vari livelli, formazione compresa".

Riccardi ha anche rimarcato i seri vincoli imposti dalle norme sulla privacy "sui quali le Assemblee legislative regionali dovrebbero fare un'azione congiunta nei confronti del Parlamento. Inoltre, vanno assicurate le prestazioni di cura uniformi in tutta la regione mentre, sul tema del personale, esiste la necessità di investire sul capitale umano perché, pur volendo implementare gli organici, mancano i soggetti idonei. Sarà nostra cura - ha assicurato - prendere tutte queste raccomandazioni e declinarle in maniera puntuale". ACON/DB-fc



Roberto Cosolini (Pd), presidente del Clcv, insieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi
Il Comitato Lcv riunito in aula e allargato agli altri consiglieri
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Simona Liguori (Cittadini)
Gianluca Masotti e Michele Flaibani (ricercatori Ires Fvg)
Andrea Ussai (M5S)