ENERGIA. IV COMM: AUDIZIONI, NORMA UNIFICATA DA COMITATO RISTRETTO
(ACON) Trieste, 2 mag - Non un disegno di legge sull'energia,
sul quale la Giunta sta lavorando per approvarlo entro fine anno
e per il quale sta attendendo i decreti legislativi e le
direttive del Governo, ma un provvedimento con cui si gettano le
basi per creare, quanto più possibile, l'autonomia energetica del
Friuli Venezia Giulia. Gli incentivi previsti nel ddl 163 non
sono sufficienti, anzi spesso ci sono poste solo simboliche, però
si tratta delle azioni individuate per raggiungere in pochi anni
l'obiettivo della neutralità climatica ed energetica prevista
dall'Unione europea.
È con questa premessa che si sono svolte, in IV Commissione
consiliare, le audizioni con i maggiori portatori di interesse
sul disegno di legge 163 FVGreen e sugli abbinati progetti di
legge 77 (Disposizioni per la promozione di iniziative e azioni
positive volte alla limitazione di emissioni di CO2 da fonti
fossili e al riscaldamento globale antropogenico), 7 (Norme per
la progettazione di città verdi, sane e resilienti ai cambiamenti
climatici) e 114 (Disposizioni per la valutazione di
sostenibilità delle politiche pubbliche).
I lavori proseguiranno con un Comitato ristretto che avrà il
compito di unificare, per quanto possibile, le disposizioni di
tutti e quattro i documenti partendo da quello base, ovvero il
ddl 163.
Simili, intanto, i pareri positivi giunti nel pomeriggio da
Consiglio delle autonomie locali (Cal), Associazione nazionale
dei Comuni italiani (Anci), Confederazione italiana della piccola
e media industria (Confapi), Confartigianato, Legacoop e
Confcooperative incentrati sul fatto che si tratta soprattutto di
provvedimenti di principio per arrivare alla sostenibilità
energetica regionale, con alcune richieste specifiche come
prevedere nella cabina di regia per lo sviluppo sostenibile tutti
i soggetti maggiormente coinvolti (ad esempio, per quanto
riguarda le imprese e i Comuni, considerare anche i più piccoli e
il loro bisogno di impianti di autoproduzione) e dare spazio alle
Comunità energetiche rinnovabili (Cer).
Un punto, questo, che ha trovato d'accordo anche il Wwf, tra le
cui richieste vi è anche velocizzare al massimo l'iter
amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni
all'installazione di moduli fotovoltaici, chiarire quali siano le
aree idonee e non alla loro installazione e portare l'attenzione
all'agro fotovoltaico.
Per Legambiente, invece, il ddl 163 non rappresenta una legge di
riordino della materia della transizione ecologica e si presenta
come uno strumento inadeguato da questo punto di vista. Le
proposte sono: integrare gli obiettivi della decarbonizzazione
con la tutela del capitale naturale e l'economia circolare
mediante target misurabili; inserire un ruolo attivo del
Consiglio regionale e dei cittadini nella strategia per lo
sviluppo sostenibile; considerare nella declinazione delle misure
di mitigazione e adattamento sul territorio l'area vasta, più che
il singolo Comune; accompagnare la transizione ecologica
attraverso la dotazione di un Piano organico di formazione;
prevedere l'attuazione della Strategia nazionale del verde
urbano, per l'estensione delle superfici boschive all'interno
delle città e dei sistemi urbani in generale. E anche per
Legambiente la Regione dovrebbe sostiene le Cer quale nucleo di
sostenibilità energetica locale.
Dall'Ordine degli agronomi e forestali l'appunto è andato alla
pdl 7, che più rientra nel loro raggio di competenza, con
l'accorgimento di pensare a un sostegno per i piccoli Comuni che
oggi fanno fatica a prendersi in carico le aree verdi; in merito
al verde verticale e pensile, questo ha costi elevati a fronte di
prestazioni minori rispetto ad altre gestioni del verde urbano;
la formazione dovrebbe essere estesa ai tecnici comunali e agli
operatori che gestiscono cantieri e scavi stradali.
Dall'Università di Trieste delle note generali, tra cui non
mancano alcune simili a quelle del Wwf: menzionare gli strumenti
disponibili già oggi per raggiungere gli obiettivi fissati dal
Green Deal e dal Piano nazionale integrato per l'energia e il
clima (Pniec), nonché dedicare loro le risorse più importanti;
dare attenzione ai sistemi fotovoltaici con lo snellimento delle
autorizzazioni per la realizzazione degli impianti, tra cui
quelli agro-voltaici; fare riferimento alle Cer e ai gruppi di
autoconsumatori, strumenti recentemente normati in Italia e che
già trovano attuazione in apposite leggi regionali; istituire un
tavolo tecnico per l'individuazione degli spazi pubblici idonei e
degli strumenti finanziari necessari all'installazione di
impianti per la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili da utilizzarsi nell'ambito delle Cer.
Non distante l'opinione dell'Università di Udine, che ha
concentrato quindi la propria riflessione sugli strumenti di
formazione, perché quella fatta nel settore della sostenibilità
ambientale è fondamentale per sensibilizzare i giovani su queste
tematiche. Inoltre, nella parte dedicata alla ricerca,
interessanti si dimostrano gli incentivi per quanto riguarda
l'organizzazione di un centro di riferimento per la produzione di
idrogeno.
Infine, i complimenti dell'Istituto nazionale di oceanografia e
di geofisica sperimentale Ogs al ddl 163, pur con la richiesta di
non dimenticare il ruolo del mare prevedendo, nella cabina di
regia perla sostenibilità, competenze specifiche legate
all'ambiente marino. Inoltre, sì alla formazione rivolta ai
livelli universitari, ma non da meno riservata ai cittadini,
ovvero pensare alla formazione/divulgazione, dove quanto accade
per l'utilizzo della plastica insegna.
ACON/RCM-fc