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ENERGIA. IV COMM: AUDIZIONI, NORMA UNIFICATA DA COMITATO RISTRETTO

02.05.2022
17:18
(ACON) Trieste, 2 mag - Non un disegno di legge sull'energia, sul quale la Giunta sta lavorando per approvarlo entro fine anno e per il quale sta attendendo i decreti legislativi e le direttive del Governo, ma un provvedimento con cui si gettano le basi per creare, quanto più possibile, l'autonomia energetica del Friuli Venezia Giulia. Gli incentivi previsti nel ddl 163 non sono sufficienti, anzi spesso ci sono poste solo simboliche, però si tratta delle azioni individuate per raggiungere in pochi anni l'obiettivo della neutralità climatica ed energetica prevista dall'Unione europea.

È con questa premessa che si sono svolte, in IV Commissione consiliare, le audizioni con i maggiori portatori di interesse sul disegno di legge 163 FVGreen e sugli abbinati progetti di legge 77 (Disposizioni per la promozione di iniziative e azioni positive volte alla limitazione di emissioni di CO2 da fonti fossili e al riscaldamento globale antropogenico), 7 (Norme per la progettazione di città verdi, sane e resilienti ai cambiamenti climatici) e 114 (Disposizioni per la valutazione di sostenibilità delle politiche pubbliche).

I lavori proseguiranno con un Comitato ristretto che avrà il compito di unificare, per quanto possibile, le disposizioni di tutti e quattro i documenti partendo da quello base, ovvero il ddl 163.

Simili, intanto, i pareri positivi giunti nel pomeriggio da Consiglio delle autonomie locali (Cal), Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), Confederazione italiana della piccola e media industria (Confapi), Confartigianato, Legacoop e Confcooperative incentrati sul fatto che si tratta soprattutto di provvedimenti di principio per arrivare alla sostenibilità energetica regionale, con alcune richieste specifiche come prevedere nella cabina di regia per lo sviluppo sostenibile tutti i soggetti maggiormente coinvolti (ad esempio, per quanto riguarda le imprese e i Comuni, considerare anche i più piccoli e il loro bisogno di impianti di autoproduzione) e dare spazio alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer).

Un punto, questo, che ha trovato d'accordo anche il Wwf, tra le cui richieste vi è anche velocizzare al massimo l'iter amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni all'installazione di moduli fotovoltaici, chiarire quali siano le aree idonee e non alla loro installazione e portare l'attenzione all'agro fotovoltaico.

Per Legambiente, invece, il ddl 163 non rappresenta una legge di riordino della materia della transizione ecologica e si presenta come uno strumento inadeguato da questo punto di vista. Le proposte sono: integrare gli obiettivi della decarbonizzazione con la tutela del capitale naturale e l'economia circolare mediante target misurabili; inserire un ruolo attivo del Consiglio regionale e dei cittadini nella strategia per lo sviluppo sostenibile; considerare nella declinazione delle misure di mitigazione e adattamento sul territorio l'area vasta, più che il singolo Comune; accompagnare la transizione ecologica attraverso la dotazione di un Piano organico di formazione; prevedere l'attuazione della Strategia nazionale del verde urbano, per l'estensione delle superfici boschive all'interno delle città e dei sistemi urbani in generale. E anche per Legambiente la Regione dovrebbe sostiene le Cer quale nucleo di sostenibilità energetica locale.

Dall'Ordine degli agronomi e forestali l'appunto è andato alla pdl 7, che più rientra nel loro raggio di competenza, con l'accorgimento di pensare a un sostegno per i piccoli Comuni che oggi fanno fatica a prendersi in carico le aree verdi; in merito al verde verticale e pensile, questo ha costi elevati a fronte di prestazioni minori rispetto ad altre gestioni del verde urbano; la formazione dovrebbe essere estesa ai tecnici comunali e agli operatori che gestiscono cantieri e scavi stradali.

Dall'Università di Trieste delle note generali, tra cui non mancano alcune simili a quelle del Wwf: menzionare gli strumenti disponibili già oggi per raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal e dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec), nonché dedicare loro le risorse più importanti; dare attenzione ai sistemi fotovoltaici con lo snellimento delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti, tra cui quelli agro-voltaici; fare riferimento alle Cer e ai gruppi di autoconsumatori, strumenti recentemente normati in Italia e che già trovano attuazione in apposite leggi regionali; istituire un tavolo tecnico per l'individuazione degli spazi pubblici idonei e degli strumenti finanziari necessari all'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da utilizzarsi nell'ambito delle Cer.

Non distante l'opinione dell'Università di Udine, che ha concentrato quindi la propria riflessione sugli strumenti di formazione, perché quella fatta nel settore della sostenibilità ambientale è fondamentale per sensibilizzare i giovani su queste tematiche. Inoltre, nella parte dedicata alla ricerca, interessanti si dimostrano gli incentivi per quanto riguarda l'organizzazione di un centro di riferimento per la produzione di idrogeno.

Infine, i complimenti dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale Ogs al ddl 163, pur con la richiesta di non dimenticare il ruolo del mare prevedendo, nella cabina di regia perla sostenibilità, competenze specifiche legate all'ambiente marino. Inoltre, sì alla formazione rivolta ai livelli universitari, ma non da meno riservata ai cittadini, ovvero pensare alla formazione/divulgazione, dove quanto accade per l'utilizzo della plastica insegna. ACON/RCM-fc



La seduta della IV Commissione consiliare
La seduta della IV Commissione consiliare
La seduta della IV Commissione consiliare