STATO-REGIONI. INCONTRO CR-CONSULTA: CONCERTAZIONI E MENO IMPUGNAZIONI
(ACON) Roma, 5 mag - Il contenzioso tra Stato e Regioni rischia
di essere limitativo per le libertà costituzionali delle
rappresentanze regionali, per questo è necessario un maggiore
intervento del dipartimento degli Affari Regionali che può
decidere sulle richieste di impugnativa, valutando se il motivo è
sufficiente per il ricorso in Corte Costituzionale oppure no.
Questo il messaggio lanciato a Roma, al palazzo della Consulta,
in occasione dell'incontro studio con la Corte Costituzionale
dedicato agli strumenti necessari per l'armonizzazione e la
manutenzione della legislazione regionale a cui, in
rappresentanza del Friuli Venezia Giulia e delle Regioni a
Statuto Speciale, è intervenuta la Presidenza del Consiglio
regionale.
Per la prima volta - ha rilevato la Presidenza del Cr Fvg - è
stato possibile esprimere la posizione delle Regioni a Statuto
Speciale davanti al presidente della Corte Costituzionale,
soffermandosi soprattutto sulle richieste di impugnativa.
Contenzioso andato via via limitandosi grazie all'utilizzo della
concertazione che favorisce la possibilità di definire posizioni
comuni. Un esempio riguarda proprio la nostra regione, in
particolare il rinnovo degli accordi finanziari attuato dalla
Presidenza che ha garantito un risparmio di 2 miliardi. Una
svolta arriva anche dalla sentenza a favore della Regione Valle
D'Aosta, con la Corte Costituzionale che ha riconosciuto
l'insindacabilità dell'atto del legislatore in quanto,
altrimenti, si andrebbe a ledere il principio della politica.
Così facendo - è stato evidenziato dall'Assemblea legislativa Fvg
- la politica si riprende un ruolo rispetto alla magistratura.
Dalla discussione è inoltre emerso come le Regioni abbiano
svilito lo spazio di autonomia, legiferando con norme uniformi e
non valorizzando così la propria Specialità, o a specifica tutela
di interessi locali in deroga alle leggi dello Stato. Tale
situazione si è rivelata fonte di localismo privilegiato con il
rischio che la spinta vada verso un autoritarismo centrale. A tal
proposito, una riflessione è stata fatta anche sui vari passaggi
di riorganizzazione del territorio, ricordando il ruolo
intermedio svolto dalle Province, abolite a causa della corsa
all'uso dell'ente per piccoli interventi locali e sopravvissute
(eccetto che in Fvg) solo grazie al referendum.
Concetti che hanno trovato concorde la Presidenza del Cr Fvg,
pronta a ricordare come nella passata legislazione siano state
abolite le provincie in Fvg, unico caso in Italia, perdendo un
patrimonio a favore della comunità che ora soffre per la mancanza
di un'istituzione intermedia. Una fine, è stato ricordato, che le
Regioni non posso permettersi di fare mettendo a rischio il
sistema della rappresentanza.
ACON/LI-fc