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2 GIUGNO. PRESIDENZA CR A ROMA: FESTA DI POPOLO, ORGOGLIO ED EMOZIONE

02.06.2022
13:08
(ACON) Trieste, 2 giu - Un fiume di gente nelle strade di Roma per la Festa della Repubblica, chiaro segnale di una cerimonia sentita, di un popolo che in momenti di grande difficoltà si unisce attorno ai valori fondanti della nostra democrazia.

È questo, secondo la Presidenza del Consiglio regionale, l'effetto più importante della parata militare che, dopo due anni di sospensione a causa del Covid, ha visto sfilare ai Fori Imperiali centinaia di rappresentanti delle Forze armate, alla presenza delle massime cariche istituzionali dello Stato e dei vertici delle Regioni.

C'è stato un tempo in cui il senso di patria era soffocato - ricorda ancora la Presidenza, orgogliosa di aver rappresentato a Roma l'intera Assemblea legislativa e con essa la comunità regionale - e la parata suonava retorica, al punto che dal 1989 al '99 la tradizione venne interrotta: fu il Presidente Carlo Azeglio Ciampi a reintrodurla, nel 2000. Fa piacere oggi vedere l'entusiasmo di tanta gente comune nelle strade, è una spinta verso una democrazia che dovrà essere - sempre secondo la massima carica del Consiglio - sempre più partecipata.

Quanto alla parata di oggi, la Presidenza ha apprezzato in particolare la sfilata dei cadetti delle diverse accademie e scuole superiori, giovani che rappresentano un vero investimento sul futuro della democrazia e che contribuiranno a difendere la sicurezza della Repubblica ciascuno nel suo ruolo, tra Esercito, Marina, Aviazione e forze dell'ordine.

Il sorvolo delle "nostre" Frecce Tricolori all'apertura e in chiusura della cerimonia rappresenta infine un motivo di particolare orgoglio per chi guida le istituzioni del Friuli Venezia Giulia, al pari del passaggio del gonfalone della Regione davanti ai Fori Imperiali. ACON/FA



Un altro momento della cerimonia ai Fori Imperiali
Il gonfalone del Friuli Venezia Giulia durante la parata di oggi a Roma
La Presidenza del Consiglio regionale con i colleghi di Umbria, Marco Squarta, e Basilicata, Carmine Cicala