2 GIUGNO. SERATA PREFETTURA UD, PRES CR: PACE E LIBERTÀ PAROLE CHIAVE
(ACON) Udine, 2 giu - La sede è già operativa ma il momento del
taglio del nastro resta emozionante, e poi il chiostro interno è
davvero uno spettacolo. L'inaugurazione ufficiale della nuova
sede della Prefettura, in via Pracchiuso a Udine, ha radunato
giovedì sera un ampio ventaglio di autorità, con divise militari
di ogni tipo e colore e una altrettanto ampia partecipazione di
esponenti politici e delle istituzioni: la presidenza del
Consiglio regionale, parlamentari, consiglieri regionali, sindaco
e assessori del Comune di Udine.
Un momento importante per il Prefetto di Udine, Massimo
Marchesiello, che è arrivato nel capoluogo friulano poco più di
un anno fa e ha potuto chiudere la complessa partita del
trasferimento della sede, con i vecchi spazi di via Prefettura
che saranno riassegnati al Comune. È stato proprio l'alto
rappresentante del Governo a riassumere il significato di un 2
Giugno speciale, in apertura del concerto dell'orchestra di fiati
del conservatorio Tomadini al Teatro Giovanni da Udine.
Marchesiello ha sottolineato il gradito ritorno alla tradizione
musicale dopo due anni di pandemia e ha auspicato una ventata di
ottimismo e serenità per superare anche l'attuale crisi legata
alla guerra, prima di leggere il discorso rivolto dal Capo dello
Stato ai prefetti di tutt'Italia.
Nel portare il saluto dell'intera Assemblea legislativa, la
Presidenza ha invece voluto sottolineare l'importanza dei
giovani, a partire dai musicisti del "Tomadini" diretti dal
maestro Marco Somadossi, ricordando che siamo nel 2022 anno della
gioventù. I nostri ragazzi sono chiamati a interpretare i valori
della nostra Costituzione per dare un segno di speranza,
trasmesso anche dagli allievi delle scuole militari e
dell'Accademia che hanno sfilato a Roma.
Nei loro occhi, ha detto ancora la massima carica del Consiglio
regionale, si leggeva l'orgoglio di difendere i valori
costituzionali. Proprio da queste energie si può e si deve
recuperare speranza, oggi che pandemia e guerra ci hanno fatto
riscoprire due parole sempre più importanti, pace e libertà. Due
parole alla base della nostra Repubblica, entrambe agognate dal
nostro animo in questi tempi difficili.
Da questa gioventù - ha concluso la Presidenza dell'Assemblea
legislativa - si può dunque recuperare il senso profondo della
democrazia, che non dev'essere stanca e recitativa ma davvero
partecipativa ed emancipatrice, capace di far crescere il Paese
sul piano etico ed economico, recuperando lo spirito dei primi
anni del Dopoguerra e i valori di chi diede la vita per la nuova
Italia della Costituzione.
ACON/FA