STATO-REGIONE. V COMM, AUDIZIONE PARITETICA: ANCORA STALLO SUI BENI
+++Presidente D'Orlando: raggiunti importanti risultati. Zanin
auspica revisione mozione indirizzi Consiglio+++
(ACON) Trieste, 17 giu - Alcuni obiettivi sono stati raggiunti,
a cominciare dalla norma di attuazione sulla finanza pubblica.
Altri sono in viaggio, anzi prossimi al traguardo, come la
strategica autonomia normativa sui contratti pubblici. Altre
ancora attendono da tempo un ok che stenta ad arrivare, e ci
riferiamo in particolare al trasferimento dei beni immobili dello
Stato.
Uno stallo che non è certo un problema di soldi perché questo
complesso passaggio di proprietà - come ha ricordato oggi in aula
il governatore Massimiliano Fedriga, nell'introdurre l'audizione
di Elena D'Orlando, presidente della Commissione Paritetica -
costerebbe allo Stato appena 50712 euro, somma che ovviamente la
Regione sarebbe ben lieta di coprire a fronte della possibilità
di riutilizzare ex caserme e altre strutture, come ad esempio la
Terrazza a mare di Lignano, per le quali sono state pensate opere
di valorizzazione importanti.
Sono questi i principali temi sviluppati nel corso di una
partecipata V Commissione allargata, presieduta da Diego
Bernardis (Lega) alla presenza del presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin.
Ed è stato proprio Zanin ad suggerire - raccogliendo anche gli
auspici di alcuni consiglieri - una revisione della mozione del
2019, che forniva indirizzi per il lavoro della Paritetica, la
commissione dove prende corpo la negoziazione tra Regione e Stato
sull'attuazione concreta dello statuto speciale del Friuli
Venezia Giulia. "Nel 2019 - ha ricordato il presidente
dell'Assemblea legislativa - vennero fissati 18 obiettivi, che
sono tanti e rischiano di diventare un libro dei sogni. Io credo
invece che andrebbero definite 5-6 priorità realizzabili, dal
tema dei contratti pubblici all'istruzione non universitaria, dal
trasferimento degli immobili dismessi alle lingue minoritarie".
La nuova mozione dovrebbe orientare il lavoro della Paritetica
nei 10 mesi che ci separano dal voto.
Nel portare i saluti alla Commissione allargata, Fedriga ha
sottolineato l'importanza della condivisione del Consiglio, al di
là degli schieramenti politici, sugli obiettivi della Paritetica:
"Noi - ha ricordato il governatore - abbiamo portato avanti anche
temi sviluppati dalle amministrazioni precedenti, e così dovrà
accadere anche in futuro. Esercitare l'autonomia significa dare
risposte all'intera comunità del Fvg".
Al centro della seduta la relazione della presidente D'Orlando,
insediata al vertice della Commissione da poco meno di un anno e
accompagnata oggi da gran parte dei membri della Paritetica, tra
i quali è intervenuta nel dibattito la sola Teresa Billiani.
D'Orlando ha sottolineato il buon clima interno all'organismo,
che ha consentito di raggiungere alcuni risultati importanti.
Senza peraltro nascondersi le criticità che riguardano tutte le
Paritetiche, a cominciare dal turn-over dei componenti a ogni
cambio di Governo che si traduce in blocco delle pratiche anche
per mesi. C'è poi il tema del rapporto con gli apparati
amministrativi dei Ministeri, che non hanno mandato politico e a
volte rischiano di rallentare il perseguimento dell'obiettivo. E
l'enorme problema dei tempi del procedimento: "Non ci sono
strumenti - ha spiegato la presidente della Paritetica - per
obbligare i Ministeri a darci i pareri entro termini perentori, e
la stessa norma sul silenzio-assenso a volte è un'arma a doppio
taglio in quanto può indurre il Ministero a rispondere in modo
superficiale o negativamente".
Quanto ai contenuti, D'Orlando ha definito molto importante la
norma di attuazione in materia di coordinamento della finanza
pubblica, uno schema che consente alla Regione di contrattare a
nome di tutti i soggetti pubblici e che consegue l'obiettivo
fondamentale della certezza e programmabilità delle risorse: "Ora
sappiamo - ha riassunto - quel che dovremo allo Stato fino al
2026, dato fondamentale per programmare in modo serio". "Ha già
ottenuto parere favorevole, e va solo calendarizzata - ha
aggiunto la presidente della Commissione Paritetica - lo schema
di norma di attuazione sulla materia dei contratti pubblici,
strumento importante per lo sviluppo economico, legato a doppio
filo alle sfide del Pnrr".
È ancora stallo invece, come si diceva all'inizio, sul
trasferimento dei beni immobili dello Stato, con due norme
pendenti: l'una riguarda 25 beni del demanio storico-artistico,
l'altra 32 beni del ramo Difesa-Esercito. C'è stato il via libera
di diversi dicasteri, ma si fa attendere l'ok del Ministero
dell'economia e delle finanze (Mef). "Un braccio di ferro che va
avanti da parecchio tempo", l'ha definito D'Orlando, che ha poi
fatto riferimento anche al Museo storico di Palmanova per il
quale si è invece in dirittura d'arrivo.
Ampio il dibattito, che ha coinvolto numerosi consiglieri. Franco
Iacop (Pd) ha invocato una riflessione sul ruolo del Consiglio
regionale nel rapporto con la Paritetica, in una situazione che
vede un peso politico molto forte del governatore e della Giunta.
Spunto raccolto da Zanin, che conta di trovarvi risposta nel
nuovo regolamento dell'Aula. Massimo Moretuzzo, capogruppo del
Patto per l'Autonomia, ha parlato di "distanza tra i desiderata
del Consiglio, messi nero su bianco nella mozione del 2019, e gli
atti concreti portati avanti, e non certo per colpa della
Paritetica che ha fatto un ottimo lavoro. Anche noi come
Consiglio - ha poi auspicato - dovremmo però avere più coraggio e
forzare un po' la mano, anche sul tema strategico dell'ambiente".
Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, si è chiesto cosa
possa fare con atti formali il Consiglio per rendere più
strategico il compito della Paritetica, nel ribadire l'auspicio a
una gestione regionale del sistema-opere pubbliche e delle
scuole. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha sollevato il tema
della frantumazione degli enti locali, con l'esempio dei piccoli
Comuni al di sotto dei mille abitanti dove è difficile trovare
chi voglia fare il sindaco: "Sarebbe necessario aggregare i
Comuni e fare qualcosa di forte, se si vuole entrare davvero nel
Ventunesimo secolo".
Il leghista Lorenzo Tosolini ha sottolineato l'importanza della
"regionalizzazione" della scuola superiore, uno dei temi ancora
in agenda come aveva spiegato D'Orlando. "Io vengo da quel mondo
e mi rendo conto delle enormi difficoltà di una gestione
amministrativa centralizzata: senza una scuola efficiente non si
va da nessuna parte", ha detto il consigliere del Carroccio. Di
parere opposto Honsell e Francesco Russo (Pd): "Credo - ha
spiegato l'esponente dem - che questo tema sia stato molto
politicizzato e mi sembra di capire che la risposta di Roma sia
stata negativa. Io sulla scuola sono convintamente centralista".
Una considerazione che D'Orlando e Billiani non hanno condiviso:
"In realtà sull'Usr la partita è aperta: abbiamo avviato
un'istruttoria e siamo in attesa di notizie: attenzione a non
confondere le nostre richieste, che viaggiano nell'ambito dello
statuto di autonomia, con le rivendicazioni di regionalismo
differenziato da parte di altri territori".
Mauro Capozzella, capogruppo M5S, ha infine chiesto se il tema
della modifica dello statuto Fvg in termini di reintroduzione
dell'ente Provincia possa entrare nell'agenda della Paritetica.
"Interventi di questo tipo non sono all'ordine del giorno, modificare lo Statuto spetta solo al Parlamento", gli ha
risposto D'Orlando.
ACON/FA