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STATO-REGIONE. V COMM, AUDIZIONE PARITETICA: ANCORA STALLO SUI BENI

17.06.2022
16:46
+++Presidente D'Orlando: raggiunti importanti risultati. Zanin auspica revisione mozione indirizzi Consiglio+++

(ACON) Trieste, 17 giu - Alcuni obiettivi sono stati raggiunti, a cominciare dalla norma di attuazione sulla finanza pubblica. Altri sono in viaggio, anzi prossimi al traguardo, come la strategica autonomia normativa sui contratti pubblici. Altre ancora attendono da tempo un ok che stenta ad arrivare, e ci riferiamo in particolare al trasferimento dei beni immobili dello Stato.

Uno stallo che non è certo un problema di soldi perché questo complesso passaggio di proprietà - come ha ricordato oggi in aula il governatore Massimiliano Fedriga, nell'introdurre l'audizione di Elena D'Orlando, presidente della Commissione Paritetica - costerebbe allo Stato appena 50712 euro, somma che ovviamente la Regione sarebbe ben lieta di coprire a fronte della possibilità di riutilizzare ex caserme e altre strutture, come ad esempio la Terrazza a mare di Lignano, per le quali sono state pensate opere di valorizzazione importanti.

Sono questi i principali temi sviluppati nel corso di una partecipata V Commissione allargata, presieduta da Diego Bernardis (Lega) alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.

Ed è stato proprio Zanin ad suggerire - raccogliendo anche gli auspici di alcuni consiglieri - una revisione della mozione del 2019, che forniva indirizzi per il lavoro della Paritetica, la commissione dove prende corpo la negoziazione tra Regione e Stato sull'attuazione concreta dello statuto speciale del Friuli Venezia Giulia. "Nel 2019 - ha ricordato il presidente dell'Assemblea legislativa - vennero fissati 18 obiettivi, che sono tanti e rischiano di diventare un libro dei sogni. Io credo invece che andrebbero definite 5-6 priorità realizzabili, dal tema dei contratti pubblici all'istruzione non universitaria, dal trasferimento degli immobili dismessi alle lingue minoritarie". La nuova mozione dovrebbe orientare il lavoro della Paritetica nei 10 mesi che ci separano dal voto.

Nel portare i saluti alla Commissione allargata, Fedriga ha sottolineato l'importanza della condivisione del Consiglio, al di là degli schieramenti politici, sugli obiettivi della Paritetica: "Noi - ha ricordato il governatore - abbiamo portato avanti anche temi sviluppati dalle amministrazioni precedenti, e così dovrà accadere anche in futuro. Esercitare l'autonomia significa dare risposte all'intera comunità del Fvg".

Al centro della seduta la relazione della presidente D'Orlando, insediata al vertice della Commissione da poco meno di un anno e accompagnata oggi da gran parte dei membri della Paritetica, tra i quali è intervenuta nel dibattito la sola Teresa Billiani. D'Orlando ha sottolineato il buon clima interno all'organismo, che ha consentito di raggiungere alcuni risultati importanti. Senza peraltro nascondersi le criticità che riguardano tutte le Paritetiche, a cominciare dal turn-over dei componenti a ogni cambio di Governo che si traduce in blocco delle pratiche anche per mesi. C'è poi il tema del rapporto con gli apparati amministrativi dei Ministeri, che non hanno mandato politico e a volte rischiano di rallentare il perseguimento dell'obiettivo. E l'enorme problema dei tempi del procedimento: "Non ci sono strumenti - ha spiegato la presidente della Paritetica - per obbligare i Ministeri a darci i pareri entro termini perentori, e la stessa norma sul silenzio-assenso a volte è un'arma a doppio taglio in quanto può indurre il Ministero a rispondere in modo superficiale o negativamente".

Quanto ai contenuti, D'Orlando ha definito molto importante la norma di attuazione in materia di coordinamento della finanza pubblica, uno schema che consente alla Regione di contrattare a nome di tutti i soggetti pubblici e che consegue l'obiettivo fondamentale della certezza e programmabilità delle risorse: "Ora sappiamo - ha riassunto - quel che dovremo allo Stato fino al 2026, dato fondamentale per programmare in modo serio". "Ha già ottenuto parere favorevole, e va solo calendarizzata - ha aggiunto la presidente della Commissione Paritetica - lo schema di norma di attuazione sulla materia dei contratti pubblici, strumento importante per lo sviluppo economico, legato a doppio filo alle sfide del Pnrr".

È ancora stallo invece, come si diceva all'inizio, sul trasferimento dei beni immobili dello Stato, con due norme pendenti: l'una riguarda 25 beni del demanio storico-artistico, l'altra 32 beni del ramo Difesa-Esercito. C'è stato il via libera di diversi dicasteri, ma si fa attendere l'ok del Ministero dell'economia e delle finanze (Mef). "Un braccio di ferro che va avanti da parecchio tempo", l'ha definito D'Orlando, che ha poi fatto riferimento anche al Museo storico di Palmanova per il quale si è invece in dirittura d'arrivo.

Ampio il dibattito, che ha coinvolto numerosi consiglieri. Franco Iacop (Pd) ha invocato una riflessione sul ruolo del Consiglio regionale nel rapporto con la Paritetica, in una situazione che vede un peso politico molto forte del governatore e della Giunta. Spunto raccolto da Zanin, che conta di trovarvi risposta nel nuovo regolamento dell'Aula. Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia, ha parlato di "distanza tra i desiderata del Consiglio, messi nero su bianco nella mozione del 2019, e gli atti concreti portati avanti, e non certo per colpa della Paritetica che ha fatto un ottimo lavoro. Anche noi come Consiglio - ha poi auspicato - dovremmo però avere più coraggio e forzare un po' la mano, anche sul tema strategico dell'ambiente".

Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, si è chiesto cosa possa fare con atti formali il Consiglio per rendere più strategico il compito della Paritetica, nel ribadire l'auspicio a una gestione regionale del sistema-opere pubbliche e delle scuole. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha sollevato il tema della frantumazione degli enti locali, con l'esempio dei piccoli Comuni al di sotto dei mille abitanti dove è difficile trovare chi voglia fare il sindaco: "Sarebbe necessario aggregare i Comuni e fare qualcosa di forte, se si vuole entrare davvero nel Ventunesimo secolo".

Il leghista Lorenzo Tosolini ha sottolineato l'importanza della "regionalizzazione" della scuola superiore, uno dei temi ancora in agenda come aveva spiegato D'Orlando. "Io vengo da quel mondo e mi rendo conto delle enormi difficoltà di una gestione amministrativa centralizzata: senza una scuola efficiente non si va da nessuna parte", ha detto il consigliere del Carroccio. Di parere opposto Honsell e Francesco Russo (Pd): "Credo - ha spiegato l'esponente dem - che questo tema sia stato molto politicizzato e mi sembra di capire che la risposta di Roma sia stata negativa. Io sulla scuola sono convintamente centralista". Una considerazione che D'Orlando e Billiani non hanno condiviso: "In realtà sull'Usr la partita è aperta: abbiamo avviato un'istruttoria e siamo in attesa di notizie: attenzione a non confondere le nostre richieste, che viaggiano nell'ambito dello statuto di autonomia, con le rivendicazioni di regionalismo differenziato da parte di altri territori".

Mauro Capozzella, capogruppo M5S, ha infine chiesto se il tema della modifica dello statuto Fvg in termini di reintroduzione dell'ente Provincia possa entrare nell'agenda della Paritetica. "Interventi di questo tipo non sono all'ordine del giorno, modificare lo Statuto spetta solo al Parlamento", gli ha risposto D'Orlando.

ACON/FA



Diego Bernardis (Lega), presidente della V Commissione. A sinistra l'assessore Pierpaolo Roberti
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale
L'intervento del governatore Massimiliano Fedriga
Elena D'Orlando, presidente della Commissione Paritetica
Francesco Russo (Pd)
Lorenzo Tosolini (Lega)
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, con la presidente della Commissione Paritetica, Elena D'Orlando