INTERMODALITÀ. AULA APPROVA DDL 164: FVG CAPOFILA A LIVELLO EUROPEO
(ACON) Trieste, 21 giu - Una comunità autonoma e interconnessa,
maggiori scambi con l'estero, emissioni drasticamente ridotte e
anche una viabilità più sicura.
Questi gli obiettivi principali di una norma che l'assessore
regionale a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, ha
definito "semplice ma in grado di garantire un risvolto
sostanziale sul territorio che, a oggi, non ha uguali a livello
europeo. Al punto che Spagna e Lussemburgo ci hanno già chiesto
di copiarla, ma anche di conoscere quale strada abbiamo percorso
per ottenere il via libera da parte della Commissione europea".
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, riunito a
Trieste e presieduto da Piero Mauro Zanin, al quale si è
alternato il vicepresidente Stefano Mazzolini, ha approvato a
maggioranza il disegno di legge 164, contenente disposizioni in
materia di intermodalità.
Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 26 aprile scorso e
successivamente licenziato dalla IV Commissione permanente
(promozione giunta, anche allora, senza alcun voto negativo, ma
con l'astensione dell'Opposizione), attraverso i suoi 4 articoli
mira a creare uno strumento legislativo apripista a livello
continentale, volto a consolidare il sostegno pubblico nei
confronti delle modalità di trasporto a corto raggio alternative
alla strada, spostando le merci dalla gomma al ferro e all'acqua.
"Sono contento e orgoglioso - ha proseguito Pizzimenti - per aver
portato a termine un complesso e lungo lavoro anche a livello di
Commissione europea. Al tempo stesso, però, sono anche
rammaricato perché, dai contenuti degli interventi, non è stata
colta l'importanza di questo tipo di articolato che si
caratterizza invece per una sostanza inaudita, duratura e
sostanziale per dare estrema tranquillità agli interventi futuri.
Rendiamo strutturale ciò che prima era solo aleatorio, mettendo a
regime gli aiuti di Stato e superando la fase sperimentale degli
incentivi regionali".
"La valutazione fatta da Bruxelles prima di concedere il semaforo
verde alle attività per i prossimi 6 anni - ha concluso
l'esponente della Giunta - è stata fatta su dati legati
all'abbattimento di emissioni di monossido di carbonio pari nel
2020 a 30.421 tonnellate, di anidride fosforosa per 517 e di
particolato per 19,4. Numeri rilevanti e tante sostanze nocive in
meno nella nostra atmosfera e nel nostro ambiente".
Oltre al relatore unico del ddl 164, il leghista Lorenzo Tosolini
("Un testo scarno per un'enorme efficacia dell'impatto
ambientale. Voler stabilizzare le norme a lungo periodo - ha
spiegato - dimostra grande sensibilità eco attraverso l'avvio di
un percorso virtuoso che rende il Fvg capofila a livello
europeo"), il dibattito generale ha coinvolto soprattutto gli
esponenti dem che hanno successivamente espresso un voto di
astensione.
A partire dal capogruppo Diego Moretti che ha parlato di
"doveroso aggiornamento di misure esistenti, nulla di eccezionale
per una norma di assoluta ordinarietà". Lo stesso Moretti ha
rivendicato, attribuendola alla precedente Amministrazione
regionale, la paternità delle basi del provvedimento, mentre il
collega Sergio Bolzonello (Pd) ha rimarcto "una continuità di
intenti rispetto un timbro finale che deriva, però, da una serie
di ragionamenti preesistenti".
L'unico emendamento presentato, poi bocciato con parere negativo
dell'assessore, arrivava da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) con
la richiesta di elaborare un documento di valutazione
dell'impronta carbonica in termini di tonnellate di CO2
equivalenti derivanti dalle azioni finanziabili. "Una legge
comunque di second'ordine - così la ha definita - con modifiche a
commi di un'altra e senza rilevanza finanziaria. Ne condivido lo
spirito, ma rimane poco quantitativa e con riferimenti troppo
generici ai tipi di contributo previsti, orfana di strumenti di
misurazione".
Attraverso un confronto in sede comunitaria, in precedenza, si
era cercato di far diventare strutturali provvedimenti per
togliere dalle strade una grande quantità di camion, garantendo
un minore inquinamento e una maggiore sicurezza. Il ddl
Intermodalità prevede forme di contributo che riguardano due
categorie principali di fruitori: i servizi di trasporto
ferroviario intermodale in partenza e/o in arrivo dai nodi
logistici e portuali del territorio regionale sulle direttrici di
transito nazionale e internazionale, nonché i nuovi servizi
marittimi per il trasporto combinato delle merci in arrivo e/o in
partenza dai porti siti regionali.
Gli obiettivi principali individuati sono quelli di promuovere e
sostenere ulteriormente i servizi di trasporto intermodale, al
fine di decongestionare le strade e trasferire il traffico
pesante verso modalità più sostenibili, ridurre il sostegno ai
servizi di trasporto intermodale sui collegamenti caratterizzati
da medie e lunghe distanze tra il Fvg e le destinazioni nazionali
o internazionali, razionalizzare l'attuale sistema di incentivi
regionali mediante un unico intervento consolidato e un unico
tipo di beneficiari.
Con l'approvazione del ddl 164 ha preso il via la prima di 8
giornate d'Aula complessive che, entro la fine di luglio,
procederanno all'esame di altri 4 disegni di legge proposti
dall'Esecutivo regionale, fino all'appuntamento conclusivo legato
all'Assestamento di bilancio.
ACON/DB-fc