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INTERMODALITÀ. AULA APPROVA DDL 164: FVG CAPOFILA A LIVELLO EUROPEO

21.06.2022
15:04
(ACON) Trieste, 21 giu - Una comunità autonoma e interconnessa, maggiori scambi con l'estero, emissioni drasticamente ridotte e anche una viabilità più sicura.

Questi gli obiettivi principali di una norma che l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, ha definito "semplice ma in grado di garantire un risvolto sostanziale sul territorio che, a oggi, non ha uguali a livello europeo. Al punto che Spagna e Lussemburgo ci hanno già chiesto di copiarla, ma anche di conoscere quale strada abbiamo percorso per ottenere il via libera da parte della Commissione europea".

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, riunito a Trieste e presieduto da Piero Mauro Zanin, al quale si è alternato il vicepresidente Stefano Mazzolini, ha approvato a maggioranza il disegno di legge 164, contenente disposizioni in materia di intermodalità.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 26 aprile scorso e successivamente licenziato dalla IV Commissione permanente (promozione giunta, anche allora, senza alcun voto negativo, ma con l'astensione dell'Opposizione), attraverso i suoi 4 articoli mira a creare uno strumento legislativo apripista a livello continentale, volto a consolidare il sostegno pubblico nei confronti delle modalità di trasporto a corto raggio alternative alla strada, spostando le merci dalla gomma al ferro e all'acqua.

"Sono contento e orgoglioso - ha proseguito Pizzimenti - per aver portato a termine un complesso e lungo lavoro anche a livello di Commissione europea. Al tempo stesso, però, sono anche rammaricato perché, dai contenuti degli interventi, non è stata colta l'importanza di questo tipo di articolato che si caratterizza invece per una sostanza inaudita, duratura e sostanziale per dare estrema tranquillità agli interventi futuri. Rendiamo strutturale ciò che prima era solo aleatorio, mettendo a regime gli aiuti di Stato e superando la fase sperimentale degli incentivi regionali".

"La valutazione fatta da Bruxelles prima di concedere il semaforo verde alle attività per i prossimi 6 anni - ha concluso l'esponente della Giunta - è stata fatta su dati legati all'abbattimento di emissioni di monossido di carbonio pari nel 2020 a 30.421 tonnellate, di anidride fosforosa per 517 e di particolato per 19,4. Numeri rilevanti e tante sostanze nocive in meno nella nostra atmosfera e nel nostro ambiente".

Oltre al relatore unico del ddl 164, il leghista Lorenzo Tosolini ("Un testo scarno per un'enorme efficacia dell'impatto ambientale. Voler stabilizzare le norme a lungo periodo - ha spiegato - dimostra grande sensibilità eco attraverso l'avvio di un percorso virtuoso che rende il Fvg capofila a livello europeo"), il dibattito generale ha coinvolto soprattutto gli esponenti dem che hanno successivamente espresso un voto di astensione.

A partire dal capogruppo Diego Moretti che ha parlato di "doveroso aggiornamento di misure esistenti, nulla di eccezionale per una norma di assoluta ordinarietà". Lo stesso Moretti ha rivendicato, attribuendola alla precedente Amministrazione regionale, la paternità delle basi del provvedimento, mentre il collega Sergio Bolzonello (Pd) ha rimarcto "una continuità di intenti rispetto un timbro finale che deriva, però, da una serie di ragionamenti preesistenti".

L'unico emendamento presentato, poi bocciato con parere negativo dell'assessore, arrivava da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) con la richiesta di elaborare un documento di valutazione dell'impronta carbonica in termini di tonnellate di CO2 equivalenti derivanti dalle azioni finanziabili. "Una legge comunque di second'ordine - così la ha definita - con modifiche a commi di un'altra e senza rilevanza finanziaria. Ne condivido lo spirito, ma rimane poco quantitativa e con riferimenti troppo generici ai tipi di contributo previsti, orfana di strumenti di misurazione".

Attraverso un confronto in sede comunitaria, in precedenza, si era cercato di far diventare strutturali provvedimenti per togliere dalle strade una grande quantità di camion, garantendo un minore inquinamento e una maggiore sicurezza. Il ddl Intermodalità prevede forme di contributo che riguardano due categorie principali di fruitori: i servizi di trasporto ferroviario intermodale in partenza e/o in arrivo dai nodi logistici e portuali del territorio regionale sulle direttrici di transito nazionale e internazionale, nonché i nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci in arrivo e/o in partenza dai porti siti regionali.

Gli obiettivi principali individuati sono quelli di promuovere e sostenere ulteriormente i servizi di trasporto intermodale, al fine di decongestionare le strade e trasferire il traffico pesante verso modalità più sostenibili, ridurre il sostegno ai servizi di trasporto intermodale sui collegamenti caratterizzati da medie e lunghe distanze tra il Fvg e le destinazioni nazionali o internazionali, razionalizzare l'attuale sistema di incentivi regionali mediante un unico intervento consolidato e un unico tipo di beneficiari.

Con l'approvazione del ddl 164 ha preso il via la prima di 8 giornate d'Aula complessive che, entro la fine di luglio, procederanno all'esame di altri 4 disegni di legge proposti dall'Esecutivo regionale, fino all'appuntamento conclusivo legato all'Assestamento di bilancio. ACON/DB-fc



L'Aula durante i lavori
Mauro Di Bert (PrFvg/Ar) e Mauro Bordin (Lega)
L'assessore Fvg alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti
Sergio Bolzonello (Pd)
Lorenzo Tosolini (Lega)
Mara Piccin (FI)
diego Moretti (Pd)