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ATTIVITÀ CONSIGLIO. PRESENTATO A AULA RAPPORTO 2021: LEGGI PIÙ CORPOSE

12.07.2022
16:42
(ACON) Trieste, 12 lug - 'È nostra convinzione che risultati da una parte e criticità dall'altra debbano concorrere a uno sforzo costante, teso al miglioramento e alla crescita qualitativa dell'attività legislativa e delle altre funzioni che sono prerogativa fondamentale di questa Assemblea. Infatti, se è che la produzione di norme dell'Aula è un po' scesa, è solo da un'analisi complessiva di tutte le attività svolte che si possono trarre spunti di riflessione sul rendimento istituzionale'.

Con queste parole, Roberto Cosolini (Pd) e Diego Bernardis (Lega) hanno presentato all'Aula, che ne ha preso atto, il Rapporto sulla legislazione e sulle altre principali attività svolte dal Consiglio regionale, con dati che paragonano il 2021 al 2020, ma anche a periodi più in là nel tempo.

'Attualmente - hanno spiegato i due relatori - il documento si compone di nove parti: le prime due dedicate alla produzione legislativa e le successive concernenti i regolamenti, i rapporti con l'Esecutivo e gli altri profili dell'attività consiliare. A partire dalla presente edizione, è stata inserita un'appendice recante alcuni grafici riassuntivi dell'andamento dei principali ambiti di indagine per il periodo 2003-2021'.

Passando ai dati emersi, Cosolini e Bernardis hanno ribadito che 'è diminuito il numero delle leggi approvate, ma ciò non è di per sé significativo se non si considerano le loro dimensioni in termini di articoli e commi (aumentati); la maggiore percentuale delle norme di qualità alta; il fatto che a presentare più progetti continua ad essere la Giunta, ma raddoppiano quelli approvati di iniziativa consiliare; c'è stata più attività di indirizzo e controllo, con maggiori interrogazioni cui è stata data risposta nelle Commissioni. Così come, riguardo a queste, se da un lato è diminuito il numero di ore delle loro attività, dall'altro sono aumentate le sedute e i soggetti auditi'.

Ecco che, nel Rapporto, si legge che nel corso del 2021 sono stati accolti 25 progetti di legge a fronte dei 27 del 2020, rispetto a una media di tutte le Regioni italiane pari a 30,91. Però è aumentato il numero di articoli, che passa da 513 a 641 (incremento del 25%) e il numero di commi, da 2.092 a 3.101 (più 48%). Inoltre le norme approvate di iniziativa consiliare sono saliti (da 3 si passa a 6), anche se continuano ad essere maggioritarie quelle di iniziativa della Giunta regionale, pari al 64% del totale, e l'iniziativa mista conta 3 provvedimenti (12%).

L'interesse del Consiglio regionale è andato soprattutto ai macro-settori dello Sviluppo economico e attività produttive e dei Servizi alle persone e alla comunità; quello giuntale, invece, a Finanza regionale, Servizi alle persone e alla comunità, Ordinamento istituzionale.

Il 28% delle leggi è stato approvato entro 30 giorni dall'assegnazione alla Commissione competente (la maggior parte deriva da disegni di legge presentati dalla Giunta), non impegnando sia la Commissione sia l'Aula in più di 2 giorni di seduta. Il 92% degli emendamenti è stato proposto in Aula, confermando il trend di crescita già registrato negli anni precedenti, e la Giunta si aggiudica le percentuali più elevate di proposte emendative: 98,7% in Commissione e 81,9% in Assemblea. Invece la Maggioranza consiliare ottiene in Commissione l'approvazione del 97,9% degli emendamenti presentati, percentuale che in Assemblea scende al 75,6%; per le Opposizioni, l'accoglimento riguarda il 25% in Commissione e l'11,7% in Assemblea.

Rispetto all'anno precedente, nel 2021 è diminuita la percentuale delle leggi approvate all'unanimità (24% rispetto al 37% del 2020) e la gran parte delle leggi è stata approvata a maggioranza (76%).

Se così la produzione, non molto diversi sono i risultati dell'iniziativa legislativa, dove diminuisce significativamente il numero dei progetti presentati sia rispetto al 2020 che agli anni precedenti e, per quanto riguarda il soggetto titolare dell'iniziativa, analogamente al 2020 la produzione giuntale risulta prevalente, attestandosi al 55% rispetto al 62% dell'anno prima.

Tra le proposte di iniziativa consiliare, rispetto al 2020 quelle della Maggioranza subiscono un significativo incremento (dal 24% al 50%) e quelle delle Opposizioni una forte diminuzione (dal 76% al 43%), secondo una prevalenza già segnata anche negli anni precedenti al 2020. Il 58% dei provvedimenti presentati nel 2021 è stato approvato entro la fine dell'anno; i giacenti, ovvero quei progetti di legge il cui iter non è mai iniziato in Commissione, sono il 26% del totale e sono ascrivibili per la maggior parte alle Opposizioni (50%), in linea con il dato del 2020 (68%).

Per quanto riguarda l'attività dell'Assemblea, rimane pressoché stabile il numero delle sedute (73 contro le 74 del 2020) con una diminuzione delle ore di lavoro (223 contro le 260 del 2020). L'attività delle Commissioni complessivamente registra un aumento nel 2021, nonostante siano diminuite le ore di attività (298 contro le 339 del 2020) e i progetti di legge esaminati in sede referente (25 rispetto ai 36 del 2020), perché sono aumentate le sedute (210 contro le 202 del 2020), i soggetti auditi (341 rispetto ai 276 del 2020), i pareri resi su atti della Giunta (40 contro i 37 del 2020) e i progetti di legge esaminati in sede consultiva (20 contro i 14 del 2020). Resta pressoché costante nel 2021 il numero di sedute del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione: 12 a fronte di 11.

Su 25 leggi approvate, la Corte costituzionale ne ha impugnate 3: la 6 Multisettoriale, la 13 Assestamento di bilancio e la 16 di misure finanziarie intersettoriali. Per quanto riguarda la situazione media del contenzioso Stato/Regioni, nel 2021 il Friuli Venezia Giulia ha visto impugnato il 12% delle leggi approvate, rispetto ad una media nazionale pari al 9%.

I regolamenti approvati sono stati 83 (in aumento rispetto al 2020, anno in cui ne sono stati approvati 74), 47 dei quali sono di manutenzione normativa, cioè modificano o integrano precedenti provvedimenti. Aumenta, seppur di poco, il numero di atti di sindacato ispettivo (interrogazioni e interpellanze alla Giunta) presentati: dai 493 del 2020 si passa a 503; dall'inizio della legislatura, il tasso di evasione complessivo al 28 febbraio 2022 è stato del 62%, con il risultato migliore ottenuto dalle interrogazioni a risposta immediata (Question Time), con un tasso di evasione dell'88% stabile rispetto al 2020 (88%).

Gli atti di indirizzo politico - hanno detto infine Cosolini e Bernardis - vedono 79 mozioni presentate (erano state 89 nel 2020) e 361 ordini del giorno agganciati a progetti di legge (a fronte di 351). Nel corso del 2021, sono state presentate 7 petizioni: per 1 è stato iniziato l'esame in Commissione, nessuna ha concluso il proprio iter, analogamente a quanto avvenuto nel 2020; la materia maggiormente coinvolta è la tutela dell'ambiente con 5 petizioni, le rimanenti 2 attengono alla tutela della salute e alla viabilità.

A commento della relazione, Ilaria Dal Zovo (M5S) ha tra l'altro evidenziato che 'l'iniziativa popolare è assente e ciò avviene ogni anno, il che significa che i cittadini non sentono l'utilità di questo strumento per presentare iniziative e partecipare attivamente alla formazione delle leggi, e di ciò dovremmo fare una riflessione. Si preferisce scegliere le petizioni, ma queste poi non portano a nulla di concreto anche perchè il loro iter non si chiude. Solo il 3% degli ordini del giorno presentati in Aula e accolti dalla Giunta ha un riscontro effettivo', una critica poi rimarcata anche dal collega di Gruppo Andrea Ussai.

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), invece, si è soffermato in particolare sulla bontà delle clausole valutative inserite nelle leggi, sulla mancanza di una indicazione che renda noto se una disposizione nasce dall'ottemperare a un ordine del giorno che è stato accolto dalla Giunta, sulla possibilità di vedere registrato anche il grado di soddisfazione del consigliere alla risposta a una propria interrogazione.

L'appunto di Mariagrazia Santoro (Pd) è infine andato ai tempi lunghi per ottenere risposta alle interrogazioni, oltre al fatto che 'ci sono assessori che non forniscono più la risposta scritta e questo è irrispettoso verso il consigliere che, per avere i dati che gli servono, deve rifarsi ai verbali o alle registrazioni degli interventi'. ACON/RCM



Roberto Cosolini (Pd)
Diego Bernardis (Lega)