AULA. GIUNTA ESAMINA EMENDAMENTI, NUOVO REGOLAMENTO A SETTEMBRE IN CR
(ACON) Trieste, 19 lug - Il nuovo regolamento del Consiglio
regionale è in dirittura d'arrivo, con l'auspicio del presidente
Piero Mauro Zanin di un via libera unanime da parte di tutti i
gruppi politici. A inizio settembre la Giunta per il regolamento
voterà infatti la proposta di modifica del testo in vista
dell'approvazione in Aula nella prima seduta utile.
Se ne è parlato oggi durante la riunione della specifica Giunta,
presieduta da Zanin, che ha fatto il punto sugli emendamenti
ancora da discutere nell'ambito della revisione del regolamento
consiliare.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) chiedeva che venisse prevista
la possibilità di istituire un comitato di partecipazione
legislativa, ma gli Uffici hanno rilevato alcune problematiche
tecnico-legislative, tra le quali la salvaguardia della libertà
associativa: dal momento che un comitato è un ente privato, non
può essere previsto da un regolamento. Accantonato anche
l'emendamento con il quale Honsell prevedeva che bastassero 25
cittadini per presentare una pdl, tema che concerne lo Statuto e
non può essere stabilito da un regolamento. Perplessità della
stessa natura hanno stoppato sul nascere anche un emendamento di
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) che riguardava i
rapporti tra Giunta e Consiglio, fissati dalla legge statutaria.
Sostanziale via libera invece, dopo un'articolata discussione che
ha coinvolto anche Mauro Capozzella (M5S), alla proposta di
Honsell di attribuire un carattere di "comprovata
professionalità" ai portatori di interesse, dei quali si parla in
un altro articolo del nuovo regolamento. Accolto nella sostanza -
pur senza un voto formale, perché come si diceva la valutazione
avverrà a inizio settembre - anche l'emendamento di Diego Moretti
(Pd) che prevede un termine ultimo per inviare gli emendamenti
nelle varie commissioni, in modo da dare ai gruppi politici la
possibilità di esaminarli con attenzione: l'orientamento è quello
di stabilire che i testi debbano arrivare almeno un'ora prima
dell'inizio delle sedute.
È stata poi approfondita la proposta di limitare il numero degli
ordini del giorno che sarà possibile presentare in Aula: se ne è
discusso a lungo e l'orientamento è quello di prevederne 1 per
ogni consigliere, con l'eccezione delle leggi di bilancio, più
articolate e complesse, in occasione delle quali il limite
salirebbe a 3 testi per consigliere.
"Il limite responsabilizza - ha sottolineato Zanin, fautore della
novità - e consentirebbe anche alla presidenza di controllare
l'effettiva presa in carico degli ordini del giorno, compito che
oggi è reso più difficile dal gran numero di testi approvati".
Qualche perplessità sul punto è stata invece espressa da Moretti,
mentre Edy Morandini (Prog Fvg/Ar) e Luca Boschetti (Lega) hanno
posto il tema della salvaguardia dei gruppi politici con pochi
consiglieri, e quindi con un minor budget di ordini del giorno a
disposizione. L'esame finale previsto a settembre consentirà di
chiarire i dubbi residui.
ACON/FA