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CULTURA. PRES CR FVG A PNLEGGE: PRESENTATO LIBRO SU RISCATTO GIOVANI

15.09.2022
21:21
(ACON) Pordenone, 15 set - "Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro" è il titolo dell'ultima fatica di Andrea Franzoso presentata alla 23^ edizione di pordenonelegge - Festa del libro con gli autori, proposta dalla biblioteca Paladin del Consiglio regionale attraverso le parole dello stesso autore e del protagonista, ma anche del presidente dell'Assemblea legislativa e, dato l'argomento trattato, del Garante regionale dei diritti della persona, impegnato con altre sei realtà di garanzia a contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

L'intenzione, che a pordenonelegge si ripete per il quarto anno, è quella di far uscire il Consiglio regionale dalle proprie stanze e far conoscere i suoi servizi entrando così in contatto diretto con i cittadini. La biblioteca, dunque, si toglie di dosso l'immagine polverosa di volumi su degli scaffali a disposizione di pochi per diventare un luogo vivo e attivo, che sa rinnovare la propria offerta diventando moderna, dinamica e tecnologica.

Un'idea, questa, da sempre nelle corde della presidenza consiliare, è stato spiegato ai partecipanti all'evento. Quanto al libro portato all'attenzione di pordenonelegge, è stato definito uno scritto che colpisce nell'animo e a cui non si può restare indifferenti, dove si trovano aspetti che riguardano un po' tutti coloro che sono stati a loro volta giovani un po' ribelli e tanto incoscienti. Nelle pagine si trova la storia di una redenzione, ha aggiunto il presidente, e di una buona pratica di come nessuno si deve considerare perso.

Il Garante regionale dei diritti della persona ha commentato che il bullismo deve essere contrastato innanzitutto attraverso la prevenzione, fatta a cominciare dalla famiglia e dagli educatori, ovvero la scuola, attraverso il principio del rispetto nei confronti dell'altro. Secondo, eliminando le parole di odio per un linguaggio rispettoso, perché le parole possono essere il succedaneo della violenza.

Dall'autore la spiegazione di come abbia conosciuto la storia di Daniel per caso, su un giornale e vi sia rimasto coinvolto, lui che in terza media era stato bullizzato e ha dovuto cambiare scuola. Daniel rappresentava la parte opposta della sua vita, ha ammesso, e quando si sono conosciuti si sono "annusati" e soppesati. Da subito Franzoso gli impone di descrivere anche le parti più dure della sua vita e lui accetta perché a salvarlo, oltre a don Claudio Burgio, il cappellano del Beccaria, il carcere minorile dove era stato rinchiuso, erano stati la musica rap e i libri, soprattutto le biografie, e sperava che il racconto delle sue esperienze potesse aiutare i "difficili" come lui.

Stare in comunità non è stato gratis per Daniel, ha ricordato don Claudio, che basa i suoi insegnamenti sul non giudicare, dare voce ai ragazzi e soprattutto dare loro fiducia, concedergli di sbagliare e riprovare, tutto per riuscire ad entrare nel loro mondo prima di portarli in quello degli adulti, secondo il rispetto dei tempi di ciascuno.

Dal manipolare gli altri a mettersi al loro servizio è il traguardo e la maggiore realizzazione di Daniel, a suo stesso dire. Da ragazzo di strada è passato ad essere laureato, educatore, compagno di cui fidarsi, con una storia che oggi può essere di esempio. Perché - si legge nel suo libro - ricordati sempre che nella vita non esiste un copione già scritto: fino all'ultimo puoi decidere di cambiare il finale. ACON/RED



La sala dell'evento
Il Garante regionale della persona, il presidente del Cr Fvg, il responsabile della biblioteca consiliare, l'autore e il protagonista del libro, il cappellano del Beccaria