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AGRICOLTURA. OK II COMM A PRIORITÀ PER 227 MLN E ARCHITETTURA VERDE

28.09.2022
17:50
(ACON) Trieste, 28 set - La II Commissione consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega) ha espresso parere favorevole unanime alla delibera con cui la Giunta regionale, tramite l'operato dell'assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, ha stabilito il quadro complessivo dei fabbisogni e delle priorità strategiche per l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia collegate al Piano strategico nazionale (Psn) della Politica agricola comunitaria (Pac) 2023-27.

In tutto, i finanziamenti al Friuli Venezia Giulia quale spesa pubblica per il quinquennio, assegnati dall'intesa sancita nella seduta del 21 giugno 2022 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, vedono un totale di 227.593.361,19 euro ripartiti in 41.783.159,71 euro per il 2023 e 46.452.550,37 euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2027.

Il Piano finanziario prevede che 17.005.746 euro il primo anno e 18.906.188 euro gli anni a seguire trovino ragione nella ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), per un totale quindi di 92.630.498 euro. I restanti 134.962.863,19 euro arriveranno dalle casse dello Stato (17.344.189,60 euro il prossimo anno, 19.282.453,66 euro ciascuno degli altri anni, per un totale di 94.474.004,24 euro) e della Regione (7.433.224,11 euro nel 2023 e 8.263.908,71 euro dal 2024 al 2027, per totali 40.488.858,95 euro).

Se questo è l'aspetto più strettamente economico, quello che caratterizza il nuovo Piano strategico della Pac consiste invece nell'architettura verde, elemento obbligatorio dei progetti in quanto rappresenta regole che tutti gli agricoltori che vogliono accedere ai contributi devono rispettare.

L'antefatto risale al 2015, quando l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha definito la cosiddetta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, tracciando alcune direttrici globali di azione per i successivi 15 anni. L'Agenda riporta 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - Sdg) che sintetizzano un piano generale finalizzato allo sradicamento della povertà e alla tutela del pianeta per garantire la prosperità di tutti. Per ogni obiettivo, è prevista una serie di traguardi che i Paesi si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.

In Italia, l'Agenda Onu 2030 è stata recepita dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (Snss) con il compito di indirizzare le politiche, i programmi e gli interventi per la promozione dello sviluppo sostenibile del Paese.

Nell'ambito di questo quadro generale si inserisce il percorso di consultazione che la Regione Friuli Venezia Giulia ha realizzato tra il 2020 e il 2022, coinvolgendo il partenariato economico e sociale locale nel tentativo di definire una strategia più efficace per rispondere ai fabbisogni del comparto agricolo, agroalimentare e forestale e delle aree rurali della regione.

Dettagliatissime le 210 pagine che compongono il documento illustrato alla II Commissione dall'assessore Zannier, reperibile integralmente sul portale www.svilupporurale2030fvg.it. Riportato nella delibera 1.347, come detto contiene le priorità strategiche per il mondo rurale del Fvg nate dall'analisi Swot, ovvero da quello strumento di pianificazione che serve a evidenziare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto.

"La Pac - ha spiegato l'assessore Zannier - è nata da un difficile confronto a livello europeo ed è arrivata con anni di ritardo rispetto alla tempistica ordinaria. Inoltre, si basa su compromessi quanto a obiettivi e modalità di attuazione rispetto alla programmazione precedente. Sino a ieri entravamo nel merito di un sistema che era regionale, oggi entriamo nel Piano strategico nazionale, cosa mai avvenuta all'interno della programmazione comunitaria per quanto attiene l'agricoltura e che ha creato condizioni di estrema difficoltà, perché si sono dovute mettere a sistema le ragioni delle Regioni con quelle dello Stato".

"Il volume finanziario sembra maggiore dei precedenti - ha aggiunto -, ma non avremo la disponibilità temporale di un settennato bensì di un quinquennio, con misure che già hanno preso il via e che vanno a impegnare risorse di cui si discute oggi".

Non da ultimo, si è appreso che le scelte della Regione sono state di opportunità ma anche di carattere tecnico, per dare continuità a interventi che già danno risultati interessanti, come la produzione integrata.

Aprendo il dibattito, Franco Mattiussi (FI) ha sottolineato l'attenzione per le trasformazioni climatiche e le emissioni in atmosfera, ma si è chiesto se i cambiamenti geopolitici rischino di modificare il Piano o si riuscirà ad applicarlo secondo le modalità previste. "Non sono previste deroghe sui tempi di attuazione della Pac e gli interventi, anche non produttivi, degli imprenditori devono essere tutti in chiave ambientale, non sono a scelta volontaria", ha risposto Zannier, che ha ricordato come già ci sia stato uno slittamento di due anni causa pandemia.

Marko Pisani (Ssk) si è addentrato in alcuni dei problemi concreti che preoccupano allevatori e agricoltori: utilizzo dei pascoli permanenti e permesso di ricovero del bestiame, ma anche accesso ai fondi per gli agriturismi e vincoli posti dalla rete ecologica Natura 2000. "Il problema è riuscire a modificare regole che riguardano l'ormai consolidato", ha spiegato Zannier, che ha accusato scelte di vincoli fatte molti anni fa che oggi andrebbero riviste.

Inserendosi nel discorso, Chiara Da Giau (Pd) ha, però, ammonito che "non deve passare l'idea che Natura 2000 e i Siti di interesse comunitario (Sic) siano zone dove l'ambiente viene preservato e all'interno delle quali non si può fare nulla. Perché il principio base stesso della definizione di un Sic è che deve coniugare quella che è la vita socio-economica del luogo con la tutela ambientale, lontanissima quindi l'idea che si blocchi l'attività che si svolge nel suo perimetro".

Da ultimo, Sergio Bolzonello (Pd) si è voluto soffermare sul confermato risicato ruolo del Consiglio regionale nella stesura di un documento comunitario, in questo caso della Pac. ACON/RCM-fa



Il presidente Alberto Budai (Lega) e l'assessore Stefano Zannier durante l'illustrazione delle priorità agricole regionali
La II Commissione consiliare
Franco Mattiussi (FI)
Chiara Da Giau, Sergio Bolzonello (Pd), Marko Pisani (Ssk)