MOSTRE. ZANIN: CONTRASTO ALZHEIMER CON "OGNI VITA È UN CAPOLAVORO"
(ACON) Trieste, 29 set - La lattaia più nota al mondo è un
quadro dell'olandese Jan Vermeer del 1660, conservato nel
Rijksmuseum di Amsterdam. Ma con quel frammento di vita reso
eterno sulla tela, più simile a una fotografia che a un dipinto,
non teme il confronto la fotografia, che più sembra un dipinto,
che oggi si trova nel catalogo della mostra "Ogni vita è un
capolavoro", parte dei 33 scatti frutto della bravura di Bruno De
Martin e Roberto Volpin e da oggi visitabile per una settimana al
secondo piano della sede del Consiglio regionale, a Trieste.
La rassegna espositiva, creata dall'Istituto per servizi di
ricovero e assistenza agli anziani (Israa) di Treviso, è stata
portata nel capoluogo regionale dall'associazione nata nel 1988
in memoria di Goffredo de Banfield e attualmente presieduta da
Maria Teresa Squarcina Monti.
L'occasione, ha spiegato la stessa Squarcina Monti in occasione
dell'inaugurazione della mostra a Palazzo dove è stata allestita
perché fortemente voluta dal presidente dell'Assemblea
legislativa regionale, Piero Mauro Zanin, è settembre mese
mondiale dell'Alzheimer. Lo scopo è, infatti, quello di
diffondere una nuova cultura dell'invecchiamento e contrastare
gli effetti dello stigma connesso alle relative malattie.
"Il carico sulle famiglie e sui cosiddetti care giver è pesante,
perché devono intervenire verso persone che non si rendono conto
di essere malate. La nostra Regione sta adottando delle misure di
sostegno per chi si adopera per loro", ha commentato Zanin.
I modelli sono 41 anziani della residenza trevigiana Menegazzi,
coadiuvati da più di 60 assistenti, dai parrucchieri ai sarti ai
truccatori ai fotografi, "che si sono adoperati in maniera
certosina e volontaria nel creare con materiali di recupero
scenografie e costumi che spaziano dal '400 al '900, grazie ai
quali è stato allestito un set fotografico che ha permesso di
dare vita a veri e propri capolavori", ha commentato il
presidente Zanin.
Ecco che la donna che cuce di van Gogh strizza l'occhio alla
signora con ventaglio di Klimt, che civetta con i giocatori di
carte di Cézanne, invidiati dai duchi di Urbino di Piero della
Francesca e imitati dai bari di Caravaggio, sotto lo sguardo
vigile dall'uomo con il turbante rosso di van Eyck. E a tutti non
si contano più le primavere, in onore del Botticelli.
"Si tratta di opere in cui gli ospiti della Menegazzi si sono
ritrovati e hanno liberamente scelto per rivivere il tempo che
fu. E poco importa se l'allora ballerina oggi è un'anziana donna
in carrozzina e per poter interpretare il celebre quadro di Degas
c'è voluto tutto il sostegno degli operatori e dei
fisioterapisti", ha fatto sapere ancora la presidente della de
Banfield.
"Quest'anno non siamo stati lasciati soli - ha riconosciuto -,
abbiamo avuto spesso il sostegno delle istituzioni locali e
regionali nel nostro quotidiano, che si traduce nell'assistere
gli anziani fragili o che sono stati colpiti da malattie
neurovegetative. Essendo la nostra una regione ad alta componente
anziana, costituiscono un problema sociale: sono infatti quasi
20mila le persone direttamente interessate. L'impegno degli
assistenti è enorme, anche perché si tratta di operatori in età
lavorativa, perciò si deve cominciare a pensare a dare loro
risposte in campo occupazionale aziendale, argomento sul quale ci
stiamo muovendo. Confidiamo che anche il Consiglio regionale si
muova per assumere provvedimenti concreti soprattutto verso i
familiari dei malati".
ACON/RCM-fc