DIFENSORE CIVICO. DE PAULI: DIAMO VOCE A CHI SPESSO NON È ASCOLTATO
(ACON) Trieste, 30 set - "Il Difensore civico è una figura
intermedia che si colloca tra i bisogni e i diritti.
Assolutamente autonomo e svincolato dal Consiglio regionale,
costituisce il trait d'union tra voci spesso non ascoltate e la
Pubblica amministrazione. Non ha poteri sanzionatori e non si
tratta di un'autorità decisoria, diventando spesso confessore e
assistente sociale. Non va considerato come un'alternativa al
tribunale ma, semmai, al Tar".
Lo ha evidenziato il Difensore civico del Friuli Venezia Giulia,
Arrigo De Pauli, nella sala Tiziano Tessitori del Cr nel corso
del convegno "Difesa civica e Difesa tecnica - Per la tutela
globale dei diritti e degli interessi della persona", da lui
stesso promosso in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati di
Trieste e l'Associazione avvocati amministrativisti Fvg.
Un evento inserito anche nell'agenda degli appuntamenti del
Coordinamento nazionale Difensori civici delle Regioni e delle
Province autonome italiane, riunito per due giorni a Trieste
negli spazi del palazzo consiliare sotto la guida di Marino
Fardelli (Lazio) e reduce da un incontro istituzionale con il
presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin.
I lavori, moderati dal giornalista Giampaolo Sarti, sono stati
aperti dallo stesso De Pauli che ha portato il saluto del
Governatore Massimiliano Fedriga e dell'intero Esecutivo. Al
direttore generale del Cr Fvg, Franco Zubin, il compito di
rappresentare l'Assemblea legislativa e i suoi vertici,
sottolineando "la stima per De Pauli, anche alla luce del grande
entusiasmo e della costante dedizione riservati a un istituto che
era stato soppresso in un periodo storico caratterizzato da
tagli. Nel 2018, tuttavia, il nuovo Consiglio ha deciso di
ricostituire questo organo che valorizza il ruolo della
rappresentanza democratica, operando in piena autonomia e
indipendenza".
Paolo Giangaspero, ordinario di Diritto costituzionale
all'Università di Trieste, ha rimarcato l'importanza del
Coordinamento nazionale per valorizzare "una figura diffusa, ma
che rappresenta affinità di problemi e differenziazioni di tipo
organizzativo. Il vero problema dello Stato di diritto - ha
aggiunto, dopo aver ricordato la figura di Sandro de Götzen,
docente associato di Diritto amministrativo e studioso di
tematiche affini al tema del giorno - è il rapporto tra cittadino
e Amministrazione pubblica che deve essere vista come amica e non
come un soggetto dal quale difendersi".
Alessandro Cuccagna (presidente dell'Ordine degli Avvocati di
Trieste) si è raccomandato che "il ruolo del Difensore civico
diventi sempre più essenziale e il suo apporto costruttivo",
mentre Gianna Di Danieli (Associazione Avvocati amministrativisti
Fvg) ha fatto riferimento "al tema della tutela dei diritti e
degli interessi che, tornato attuale non solo in Italia, è legato
al problema dell'efficacia dei mezzi, soprattutto per una difesa
civica più che tecnica. Ossia, la tutela dei cittadini per la
quale servono altri mezzi, oltre a quelli tradizionali. In tal
senso, il Difensore civico va rinforzato nella sostanza, più che
nella forma".
Il tema principale portato sotto la lente d'ingrandimento degli
esperti ruotava intorno alla considerazione che una società
evoluta riserva alla persona un ventaglio piuttosto variegato di
tutele. Il Difensore civico regionale è quindi presente nella sua
attività di ascolto e colloquio con la persona, nonché di stimolo
e collaborazione con la Pubblica amministrazione, svolgendo una
funzione di filtro informale per l'appianamento di possibili
contenziosi.
Ancora De Pauli, nella sua relazione, ha fatto notare di aver
rilevato "un certo divario tra l'osservazione solenne dei diritti
fondamentali, nonostante un surplus di tutele che, tuttavia, dal
lato concreto non forniscono sempre l'impatto desiderato".
Il confronto è entrato nel vivo con le disamine di Alessandra
Stella (presidente dell'Unione Triveneta dei Consigli dell'Ordine
degli Avvocati) che si è concentrata sul tema della difesa
tecnica, mentre la collega Barbara Puschiasis (avvocato
specialista nella tutela dei risparmiatori) ha approfondito la
genesi "delle associazioni dei consumatori, nate negli anni
Ottanta in maniera quasi artigianale e costole dei sindacati. Nel
tempo il rapporto con gli avvocati, visti allora con ostilità, è
cambiato molto e le due realtà hanno potuto imparare l'una
dall'altra, avvicinandosi".
Il convegno è stato suggellato dalle parole dell'ex presidente
del Tribunale Amministrativo Regionale Fvg, Umberto Zuballi, che
si è soffermato proprio sulla tutela del cittadino e il Tar
(quello regionale espleta 500 ricorsi all'anno, non ha vero
arretrato e nell'ultimo anno gli appelli sono stati meno del 30%)
che null'altro è se non "il giudice del potere pubblico, giacché
persino quest'ultimo può ritrovarsi a violare la legge. Anche
l'esecuzione di una sentenza, chiamata anche a dare un indirizzo
alla Pa, è un elemento fondamentale nella consapevolezza che i
diritti fondamentali vanno tutelati, ma anche che esiste una
gerarchia tra essi per verificare qual è quello prevalente".
ACON/DB-fa