SALUTE. III COM, OK DDL 173. MINORANZE: PRINCÌPI SUBLIMI, POCHE AZIONI
+++Maggioranza auspica voto condiviso, Riccardi pronto a intese
su emendamenti Opposizioni+++
(ACON) Trieste, 17 ott - "Il tema della disabilità è
trasversale, non deve diventare divisivo", sostiene Andrea Ussai
del M5S. "Auspico un consenso unanime perché questo argomento non
ha colore politico", gli fa eco Mauro Di Bert (Prog Fvg/Ar), uno
dei capigruppo di Maggioranza. Ma per il momento le forze di
Opposizione si limitano a una prudente astensione in III
Commissione nel voto finale sul disegno di legge 173, discusso
articolo per articolo sotto la presidenza del leghista Ivo Moras
e alla presenza del vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi.
Le minoranze restano in attesa di capire se la Giunta deciderà di
accogliere i loro emendamenti, e questa scelta conduce a un via
libera a maggioranza al ddl incaricato di riordinare gli
interventi e i servizi sociosanitari a favore delle persone con
disabilità.
C'è una critica di fondo che accomuna le minoranze, riassunta in
una frase da Furio Honsell: "Questo disegno di legge è sublime
sotto il profilo dei princìpi - ha detto il consigliere di Open
Sinistra Fvg - ma esitante sulla capacità di tradurli in azioni.
Si dice ad esempio che le politiche sanitarie si concordano con
atti di intesa tra i diversi soggetti, ma se poi questi soggetti
non concordano che cosa succede?". Anche Ussai ha auspicato "un
testo di maggiore concretezza", lamentando nel contempo la
mancata audizione di alcune importanti associazioni, a dispetto
della richiesta avanzata dall'esponente pentastellato.
"Questo ddl - ha insistito sul medesimo tasto Walter Zalukar del
Gruppo Misto - mi è sembrato il solito annuncio, stavolta vestito
da legge: parole astratte e declinate al futuro, mentre disagio e
calo dei servizi sono sempre declinati al presente". E Roberto
Cosolini (Pd), anticipando l'intenzione di portare in Aula una
serie di emendamenti, ha parlato di "nodi ancora da sciogliere
per realizzare compiutamente il passaggio di competenze alle
aziende sanitarie e dare riconoscimento esplicito alle buone
sperimentazioni". La collega di gruppo, Mariagrazia Santoro, ha
invece espresso preoccupazione "per i ventidue procedimenti
successivi previsti dal ddl, atti del cui esito non siamo certi e
che potrebbero cambiare la legge".
È stato il vicegovernatore a rispondere punto per punto,
garantendo comunque apertura nei confronti delle tematiche
sollevate dai consiglieri: "Fare una legge - ha ricordato
Riccardi - significa indicare una direzione, non entrare in atti
amministrativi e meccanismi procedurali: dobbiamo sempre stare
attenti a non stabilire cosa succede concretamente in una data
situazione. In questo momento peraltro noi abbiamo una legge, la
41, che parla ancora di handicappati, e abbiamo fatto un grande
sforzo di coinvolgimento e ascolto per arrivare a questa nuova
norma, che spero sarà valutata positivamente dall'Aula".
L'assessore alla Salute ha insistito in particolare
sull'introduzione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, e
ha ricordato che il trasferimento di competenze alle aziende
sanitarie - spesso al centro delle preoccupazioni espresse dai
consiglieri di Opposizione - "non è un tema di discussione su cui
possa esserci assenso o dissenso, ma un dato di fatto: ce lo
chiede lo Stato".
Riccardi ha comunque assicurato la disponibilità a recepire
alcune richieste, a partire da quella di Ussai sulla necessità di
un Centro di riferimento sugli ausili: il consigliere M5S ha
accettato di ritirare il suo emendamento in attesa di una
riformulazione condivisa dalla Giunta. Gli ausili sono uno
strumento caro anche a Simona Liguori (Cittadini), che ha
auspicato "un punto di riferimento regionale, che sia messo in
condizioni di lavorare". Il vicegovernatore concorda in linea di
principio anche con Santoro sul tema delle politiche abitative a
vantaggio delle persone con disabilità, con l'auspicio di un
maggior raccordo tra le direzioni regionali della Salute e delle
Infrastrutture.
È stata assicurata attenzione anche al tema posto all'attenzione
da Emanuele Zanon (Regione Futura/Misto), quello dell'effettiva
possibilità di carriera nel mondo del lavoro: "Alle persone
disabili - ha raccomandato il consigliere - andrebbe garantita la
stessa opportunità di crescita professionale". Sul tema hanno
annunciato emendamenti anche Cosolini e Ussai. Lo scambio di
battute più vivace è così rimasto quello tra l'assessore e
Honsell, a proposito dell'inclusione scolastica. "È di competenza
dello Stato - ha ricordato Riccardi al consigliere - mi dica lei
cosa dovremmo fare
". "Ad esempio stabilire che le scuole private
debbano accogliere lo stesso numero di alunni con disabilità", ha
risposto Honsell.
Il vicegovernatore si è visto approvare - in alcuni casi
all'unanimità - tutti gli emendamenti di Giunta, tra i quali
l'inserimento dell'attività sportiva tra i progetti di vita, la
possibilità di premiare le aziende che accolgono disabili, il
recepimento del concetto di medicina di genere, una nuova
formulazione relativa all'attività di consulenza, una definizione
più specifica dei Lea che chiarisce ad esempio come il "sociale"
rimanga in capo ai Comuni, la precisazione dei compiti del
Servizio integrazione lavorativa (Sil).
Nell'annunciare il voto favorevole della Lega - come avevano
fatto in precedenza Di Bert, Mara Piccin per FI e Antonio
Lippolis di FdI - il presidente Moras ha sottolineato "il
carattere chiaro e organico di questo disegno di legge, che nei
suoi 31 articoli mette a sistema l'intera legislazione regionale
in materia". Sarà proprio Moras il relatore di maggioranza in
Consiglio, mentre Honsell, Santoro e Ussai si occuperanno delle
relazioni di minoranza.
ACON/FA-fc