LINGUE MINORITARIE. PROPOSTE AGENZIE STILE ARLEF PER SLOVENO E TEDESCO
+++Pisani avanza idea a dibattito Udine. Zanon: allarme
denatalità. Moretuzzo: luci e ombre su scuola. Mattiussi:
friulano volano turismo. Mazzolini: Ugovizza esempio vincente+++
(ACON) Udine, 21 ott - Creare, dopo l'Arlef, anche l'Arles e
l'Arlet, per sviluppare le politiche di tutela dello sloveno e
del tedesco attraverso il lavoro di agenzie dedicate, sulla
falsariga di quella che oggi si occupa del friulano.
È la proposta lanciata oggi da Marko Pisani, consigliere
regionale della Slovenska Skupnost, durante il dibattito
pomeridiano ospitato a Udine sotto l'egida del Consiglio
regionale e moderato da Fabiana Fusco, docente dell'Università di
Udine.
Un'idea, quella delle nuove agenzie, che l'assessore regionale
Pierpaolo Roberti ha valutato "interessante, anche se mi riesce
difficile capire come possa essere declinata rispetto
all'organizzazione della minoranza slovena che oggi è molto
diversa, dove le associazioni sono rappresentate nella
commissione consultiva e sono già in grado di influire sugli
indirizzi da dare". "A prescindere dalla forma specifica - ha
risposto Pisani - propongo di ampliare le competenze dell'Ufficio
centrale per la minoranza slovena. E credo che occorra un tavolo
istituzionale dove le tre minoranze si possano confrontare e da
dove si possano portare le proposte all'Amministrazione
regionale".
Dopo aver ringraziato l'ex consigliere regionale Igor Gabrovec
per il lavoro preparatorio delle Conferenze sulla tutela dello
sloveno, Pisani ha insistito sull'importanza dell'utilizzo delle
lingue minoritarie a livello istituzionale: "Il nuovo sito web
plurilingue del Consiglio regionale - ha detto ancora il
consigliere - dovrebbe diventare la regola anche per altri enti,
rendendo più facili anche aspetti pratici come la traduzione dei
moduli". Pur mettendo in luce il problema demografico, che ha
causato negli ultimi anni un calo di iscritti alle scuole slovene
del 12 per cento, Pisani considera incoraggianti le recenti
risposte identitarie dei giovani, "protagonisti a centinaia, in
abiti tradizionali, anche alle recenti nozze carsiche a
Rupingrande".
Il tema della tutela della minoranza linguistica friulana è stato
invece trattato dai consiglieri Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia), Emanuele Zanon (Regione Futura/Gruppo misto) e
Franco Mattiussi (Forza Italia). "Negli ultimi 25 anni - ha
osservato Moretuzzo - è stato fatto un lavoro importante al punto
che oggi, come ha spiegato William Cisilino dell'Arlef, siamo
vicini alla realizzazione di un dizionario monolingue, un grande
risultato. E a proposito di Arlef, bisogna dare all'agenzia le
risorse e una struttura adeguata per svolgere al meglio i tanti
compiti che le sono stati assegnati".
Moretuzzo ha poi parlato di "luci e ombre" a proposito del mondo
della scuola: "E' importante la certificazione delle competenze
degli insegnanti e il fatto che un numero crescente di famiglie
chieda di studiare la marilenghe, ma ci sono ancora dirigenti
scolastici che durante la pandemia volevano accantonare il
friulano, come se fosse un "di più" e non una materia come tutte
le altre". Il consigliere ha poi ricordato gli incentivi previsti
dalla legge Sviluppimpresa per chi utilizza il friulano nel
sistema economico e produttivo, ed è convinto che la lingua
locale possa rappresentare un potente veicolo di integrazione
anche per gli stranieri che arrivano in Italia, "i cui figli sono
spesso i primi ad imparare il friulano, magari per utilizzarlo
con i compagni della squadra di calcio".
Zanon ha centrato il suo intervento sul "dramma della denatalità,
che nel giro di trent'anni porterà a un calo della popolazione di
5 milioni in Italia, penalizzando in particolare i piccoli paesi,
specie in zona montana, che rappresentano oggi il 70 per cento
dei comuni in Fvg". Ed è proprio in quei piccoli centri - ha
sviluppato il suo ragionamento Zanon - che la maggior parte della
popolazione pratica quotidianamente la lingua locale. Importante
si rivela allora "il trasferimento generazionale, dare continuità
alla lingua locale". Zanon è convinto infatti che si debba
puntare su un modello "glocal", che aspiri allo sviluppo
dell'economia ma senza omologazioni, anzi con la valorizzazione
delle specificità locali anche sotto il profilo turistico.
E proprio sul turismo si è soffermato Mattiussi. "Da piccolo
imprenditore del settore - ha raccontato il consigliere - posso
dire che il friulano ci ha consentito di creare un prodotto più
interessante. Ricordo l'accordo che facemmo con la rivista La
Patrie dal Friul, distribuita negli alberghi: quel giornale
suscitava grande interesse da parte di chi veniva da lontano.
Qualcuno addirittura se lo portava a casa come un cadeau. Analogo
interesse - ha sottolineato ancora il consigliere - suscita
l'iniziativa di un'azienda di Remanzacco che utilizza
simpaticamente il friulano nelle sue bustine di zucchero".
Mattiussi ha anche recitato un mea culpa per il fatto "di essere
stato uno di quei genitori restii a parlare la marilenghe a casa
con i figli, nell'infondato timore che questo potesse poi
penalizzarli nell'inserimento in società. Ora per fortuna i miei
figli parlano in friulano correttamente, e io ho riscoperto
l'importanza della tutela della lingua quando sono diventato
amministratore in Provincia".
Collegato da remoto, il vicepresidente del Consiglio regionale,
Stefano Mazzolini, si è soffermato sulle problematiche della
minoranza linguistica tedesca. "Nella Valcanale - ha ricordato il
consigliere della Lega - siamo riusciti a realizzare una scuola
plurilingue a Ugovizza, e anche l'istituto superiore Bachmann a
Tarvisio sta lavorando in questa direzione, perché è importante
capire che parlare una seconda o una terza lingua è davvero un
valore aggiunto". Mazzolini ha poi ricordato come
l'amministrazione regionale abbia effettuato importanti
investimenti per la tutela delle lingue minoritarie, anche nella
Valcanale "dove la minoranza linguistica tedesca è presente in
modo massiccio".
L'assessore Roberti, nel suo saluto all'inizio della sessione
pomeridiana del convegno, ha osservato con soddisfazione come
"per la prima volta sia stata organizzata una conferenza non su
una sola lingua, ma su tutte e tre, per un utile scambio di buone
pratiche. E ricordo che prima dell'avvio della legislatura non
erano mai stati organizzati stati generali per una delle tre
minoranze, quella tedesca".
"Le tre minoranze - ha continuato Roberti - hanno storie e gradi
di tutela diversi, ma dobbiamo dare modo a tutti di poter
comunicare nella propria lingua nelle varie sedi istituzionali, e
a questo proposito è importante il nuovo sito del Consiglio
regionale tradotto nei tre idiomi riconosciuti. C'è poi un tema
tragico che riguarda tutti: lo spopolamento, come superarlo e
come fare in modo che chi arriva possa approcciarsi alla lingua
locale e impararla". "L'auspicio - ha concluso l'assessore - è
che da questo tavolo partano proposte nuove".
E il dibattito tra il pubblico che si è sviluppato nella seconda
parte del pomeriggio, con interventi di rappresentanti delle tre
comunità, lo ha accontentato. È stata infatti proposta
l'organizzazione di altre conferenze congiunte su temi comuni, a
partire da quello della scuola, ribadendo il desiderio di un
luogo di confronto istituzionale tra le diverse comunità
linguistiche.
ACON/FA-fc