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LINGUE MINORITARIE. PROPOSTE AGENZIE STILE ARLEF PER SLOVENO E TEDESCO

21.10.2022
17:53
+++Pisani avanza idea a dibattito Udine. Zanon: allarme denatalità. Moretuzzo: luci e ombre su scuola. Mattiussi: friulano volano turismo. Mazzolini: Ugovizza esempio vincente+++

(ACON) Udine, 21 ott - Creare, dopo l'Arlef, anche l'Arles e l'Arlet, per sviluppare le politiche di tutela dello sloveno e del tedesco attraverso il lavoro di agenzie dedicate, sulla falsariga di quella che oggi si occupa del friulano.

È la proposta lanciata oggi da Marko Pisani, consigliere regionale della Slovenska Skupnost, durante il dibattito pomeridiano ospitato a Udine sotto l'egida del Consiglio regionale e moderato da Fabiana Fusco, docente dell'Università di Udine.

Un'idea, quella delle nuove agenzie, che l'assessore regionale Pierpaolo Roberti ha valutato "interessante, anche se mi riesce difficile capire come possa essere declinata rispetto all'organizzazione della minoranza slovena che oggi è molto diversa, dove le associazioni sono rappresentate nella commissione consultiva e sono già in grado di influire sugli indirizzi da dare". "A prescindere dalla forma specifica - ha risposto Pisani - propongo di ampliare le competenze dell'Ufficio centrale per la minoranza slovena. E credo che occorra un tavolo istituzionale dove le tre minoranze si possano confrontare e da dove si possano portare le proposte all'Amministrazione regionale".

Dopo aver ringraziato l'ex consigliere regionale Igor Gabrovec per il lavoro preparatorio delle Conferenze sulla tutela dello sloveno, Pisani ha insistito sull'importanza dell'utilizzo delle lingue minoritarie a livello istituzionale: "Il nuovo sito web plurilingue del Consiglio regionale - ha detto ancora il consigliere - dovrebbe diventare la regola anche per altri enti, rendendo più facili anche aspetti pratici come la traduzione dei moduli". Pur mettendo in luce il problema demografico, che ha causato negli ultimi anni un calo di iscritti alle scuole slovene del 12 per cento, Pisani considera incoraggianti le recenti risposte identitarie dei giovani, "protagonisti a centinaia, in abiti tradizionali, anche alle recenti nozze carsiche a Rupingrande".

Il tema della tutela della minoranza linguistica friulana è stato invece trattato dai consiglieri Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), Emanuele Zanon (Regione Futura/Gruppo misto) e Franco Mattiussi (Forza Italia). "Negli ultimi 25 anni - ha osservato Moretuzzo - è stato fatto un lavoro importante al punto che oggi, come ha spiegato William Cisilino dell'Arlef, siamo vicini alla realizzazione di un dizionario monolingue, un grande risultato. E a proposito di Arlef, bisogna dare all'agenzia le risorse e una struttura adeguata per svolgere al meglio i tanti compiti che le sono stati assegnati".

Moretuzzo ha poi parlato di "luci e ombre" a proposito del mondo della scuola: "E' importante la certificazione delle competenze degli insegnanti e il fatto che un numero crescente di famiglie chieda di studiare la marilenghe, ma ci sono ancora dirigenti scolastici che durante la pandemia volevano accantonare il friulano, come se fosse un "di più" e non una materia come tutte le altre". Il consigliere ha poi ricordato gli incentivi previsti dalla legge Sviluppimpresa per chi utilizza il friulano nel sistema economico e produttivo, ed è convinto che la lingua locale possa rappresentare un potente veicolo di integrazione anche per gli stranieri che arrivano in Italia, "i cui figli sono spesso i primi ad imparare il friulano, magari per utilizzarlo con i compagni della squadra di calcio".

Zanon ha centrato il suo intervento sul "dramma della denatalità, che nel giro di trent'anni porterà a un calo della popolazione di 5 milioni in Italia, penalizzando in particolare i piccoli paesi, specie in zona montana, che rappresentano oggi il 70 per cento dei comuni in Fvg". Ed è proprio in quei piccoli centri - ha sviluppato il suo ragionamento Zanon - che la maggior parte della popolazione pratica quotidianamente la lingua locale. Importante si rivela allora "il trasferimento generazionale, dare continuità alla lingua locale". Zanon è convinto infatti che si debba puntare su un modello "glocal", che aspiri allo sviluppo dell'economia ma senza omologazioni, anzi con la valorizzazione delle specificità locali anche sotto il profilo turistico.

E proprio sul turismo si è soffermato Mattiussi. "Da piccolo imprenditore del settore - ha raccontato il consigliere - posso dire che il friulano ci ha consentito di creare un prodotto più interessante. Ricordo l'accordo che facemmo con la rivista La Patrie dal Friul, distribuita negli alberghi: quel giornale suscitava grande interesse da parte di chi veniva da lontano. Qualcuno addirittura se lo portava a casa come un cadeau. Analogo interesse - ha sottolineato ancora il consigliere - suscita l'iniziativa di un'azienda di Remanzacco che utilizza simpaticamente il friulano nelle sue bustine di zucchero".

Mattiussi ha anche recitato un mea culpa per il fatto "di essere stato uno di quei genitori restii a parlare la marilenghe a casa con i figli, nell'infondato timore che questo potesse poi penalizzarli nell'inserimento in società. Ora per fortuna i miei figli parlano in friulano correttamente, e io ho riscoperto l'importanza della tutela della lingua quando sono diventato amministratore in Provincia".

Collegato da remoto, il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, si è soffermato sulle problematiche della minoranza linguistica tedesca. "Nella Valcanale - ha ricordato il consigliere della Lega - siamo riusciti a realizzare una scuola plurilingue a Ugovizza, e anche l'istituto superiore Bachmann a Tarvisio sta lavorando in questa direzione, perché è importante capire che parlare una seconda o una terza lingua è davvero un valore aggiunto". Mazzolini ha poi ricordato come l'amministrazione regionale abbia effettuato importanti investimenti per la tutela delle lingue minoritarie, anche nella Valcanale "dove la minoranza linguistica tedesca è presente in modo massiccio".

L'assessore Roberti, nel suo saluto all'inizio della sessione pomeridiana del convegno, ha osservato con soddisfazione come "per la prima volta sia stata organizzata una conferenza non su una sola lingua, ma su tutte e tre, per un utile scambio di buone pratiche. E ricordo che prima dell'avvio della legislatura non erano mai stati organizzati stati generali per una delle tre minoranze, quella tedesca".

"Le tre minoranze - ha continuato Roberti - hanno storie e gradi di tutela diversi, ma dobbiamo dare modo a tutti di poter comunicare nella propria lingua nelle varie sedi istituzionali, e a questo proposito è importante il nuovo sito del Consiglio regionale tradotto nei tre idiomi riconosciuti. C'è poi un tema tragico che riguarda tutti: lo spopolamento, come superarlo e come fare in modo che chi arriva possa approcciarsi alla lingua locale e impararla". "L'auspicio - ha concluso l'assessore - è che da questo tavolo partano proposte nuove".

E il dibattito tra il pubblico che si è sviluppato nella seconda parte del pomeriggio, con interventi di rappresentanti delle tre comunità, lo ha accontentato. È stata infatti proposta l'organizzazione di altre conferenze congiunte su temi comuni, a partire da quello della scuola, ribadendo il desiderio di un luogo di confronto istituzionale tra le diverse comunità linguistiche. ACON/FA-fc



Un momento del dibattito con i consiglieri regionali: da sinistra Massimo Moretuzzo, Emanuele Zanon, Franco Mattiussi e Marko Pisani
L'assessore regionale Pierpaolo Roberti. A destra, la docente Fabiana Fusco che ha coordinato la tavola rotonda