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AMIANTO. III COMM: MAPPATURA UNICA IN ITALIA, SERVE FORMAZIONE MEDICI

07.11.2022
17:23
(ACON) Trieste, 7 nov - Asbesto ed effetti correlati, con procedure allungate causa Covid incluse: se n'è parlato nella III Commissione consiliare di Ivo Moras (Lega), allargata alla IV, con la Commissione regionale amianto. Tanti i dati, molti dei quali reperibili sul sito web della Regione, dove sono riportate tutte le relazioni della IX Conferenza regionale tenutasi a Monfalcone lo scorso aprile sull'argomento.

Ma diversi sono stati anche i particolari e le novità appresi dal presidente Fabio Giuseppe Vassallo, da Corrado Negro dirigente del Centro operativo regionale (Cor), dal commissario Virginio Bergamasco, da Alberto Chiandotto quale presidente dell'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) di Trieste, da Violetta Borelli dell'Associazione esposti amianto di Monfalcone, dal direttore del servizio Prevenzione e sicurezza alimentare, Manlio Palei, e da Flavio Gabrielcig, direttore del servizio regionale Disciplina gestione rifiuti e siti inquinati.

La prima sottolineatura, Vassallo l'ha fatta ricordando che 'chi può iscriversi al Registro regionale degli ex esposti non sono solo coloro che hanno una pregressa esposizione professionale, ma anche i conviventi di persone affette da patologie amianto correlate. Gli iscritti a oggi sono 11.774; la maggior parte proviene dall'area isontina, l'esposizione lavorativa è stata soprattutto maschile, mentre quella ambientale è femminile, perché sono le mogli che hanno condiviso gli spazi con i mariti e che gli hanno lavato le tute di lavoro intrise di fibre di amianto. Nel 2022 si sono iscritti 1.056 soggetti, con un inizio di iscrizione anche dei parenti conviventi. Ma il totale degli iscritti ovviamente non è il totale degli esposi, sia perché non tutti si avvalgono delle indagini offerte, sia perché il monitoraggio non è omogeneo'.

'Importante è il riconoscimento della malattia asbesto-correlata - ha proseguito Vassallo - e la Commissione si è molto impegnata per instaurare un dialogo con l'Inail che potesse facilitare il percorso. I dati raccolti da Paolo Barbina del Centro regionale unico per l'amianto (Crua) sono buoni, basta vedere Gorizia dove, ad esempio, il tasso di riconoscimento tra i casi riconosciuti e quelli denunciati è di 683 su 721 (94,7%), a Trieste sono 347 su 393 (88,3%), a Udine sono 193 su 239 (80,8%) e a Pordenone sono 30 su 39 (76,9%)'.

'L'area di Pordenone è quella considerata più debole, perché è da dove arriva il minor numero di denunce di malattie professionali sebbene vi sia un contesto industriale forte e asbesto non significa solo cantieristica navale. Evidentemente qui è dove è necessaria una maggiore azione di sensibilizzazione ed è da qui che abbiamo iniziato i corsi di formazione dei medici di medicina generale e via via nelle altre province. Poi il fattore Covid ha ridotto le attività, ma ami interrotte', ha quindi dettagliato Vassallo, rassicurando così le preoccupazioni della consigliera regionale Simona Liguori (Cittadini).

Rispondendo a una specifica domanda di Walter Zalukar (Gruppo Misto), è stato anche detto che 'per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria degli esposti ad amianto in regione, si è passati dalle 865 visite del 2019 alle 622 del 2021, l'85% svolte dal Crua'.

Uno dei risultati dell'operato della Commissione è stato quello di 'ottenere dalla direzione Salute di estendere la campagna vaccinale antinfluenzale pre-Covid anche a tutti gli esposti ed ex esposti indipendentemente dall'età', ha concluso il presidente.

Guardando agli interventi di bonifica del territorio regionale dall'asbesto, Virginio Bergamasco ha ricordato che 'nell'impianto di Porcia sono ripresi i conferimenti di questi rifiuti e lo scorso luglio sono state autorizzate due celle dedicate all'amianto nella discarica del Comune di Cordenons(la somma dei volumi disponibili delle due discariche pordenonesi risulta attualmente di circa 22.000 metri cubi), si propone di pensare a come rendere più incisiva ed efficace la comunicazione ai cittadini del reale rischio per la salute pubblica che questi siti comportano che è, se non nullo, irrilevante per come sono strutturati e gestiti'. 'Per entrambi i siti, sono iniziate due istanze di procedimento amministrativo di autorizzazione per la richiesta di un loro ampliamento, che se andrà in porto dovrebbe garantire una certa continuità', ha aggiunto Flavio Gabrielcig, rendendo poi nota una sperimentazione attiva per l'inertizzazione dell'amianto portata avanti da una ditta di Codroipo.

'Importantissimo - ha proseguito Bergamasco - è anche continuare quelle pratiche mirate all'inertizzazione delle fibre di amianto, che ci permetterebbero di riutilizzare questo materiale ad esempio per i sottofondi stradali. Altra criticità che le Amministrazioni locali hanno evidenziato è la difficoltà nel gestire il censimento dell'amianto presente nel proprio territorio e nell'emanare le ordinanze di bonifica, in quanto questa attività risulta dispendiosa in termini organizzativi ed economici, sia per la carenza di organico, sia perché a volte è il Comune che deve sobbarcarsi il pagamento dell'accertamento della presenza del materiale da rimuovere. Il suggerimento, allora, è di potenziare i laboratori regionali amianto, oggi presenti presso l'Arpa sede di Trieste, nonché presso le Aziende sanitarie Giuliana Isontina e Friuli Occidentale, ma per le sole analisi Mocf (microscopia ottica in contrasto di fase)'. 'Un'ulteriore proposta per incentivare i detentori di coperture in amianto a rimuoverle - ha terminato Bergamasco -, potrebbe essere la previsione di ulteriori contributi pubblici per l'installazione di una linea vita permanente sulla nuova copertura che si andrà a realizzare per i successivi interventi manutentivi'.A Corrado Negro il compito di affermare che il Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam) ci è invidiato nel mondo e si struttura come un network ad articolazione regionale. Il Registro mesoteliomi regionale è stato istituito nel 2003, ma i dati risalgono al 1983. Il compito del Cor che lo gestisce è di fare una ricerca attiva di diagnosi e di esposizione. Importante è l'accesso ai dati regionali dei tumori come il mesotelioma. Dal punto di vista dell'incidenza standardizzata, la pleura dei maschi in Friuli Venezia Giulia è 5 volte quella della media italiana. È poi in aumento il numero di casi da esposizione domestica per le donne, ancora sottostimata'. 'Io faccio parte di chi è nel braccio della morte anche se è ancora vivo, perché nel tempo puoi morire per gli effetti collaterali', ha detto Alberto Chiandotto. Dopo aver ricordato che 'è del '92 la legge che ha escluso l'utilizzo dell'amianto, ma non ha previsto l'eliminazione totale della sua presenza', è detto insoddisfatto dei contributi statali; delle percentuali degli interventi di bonifica nel settore edile; della preparazione dei medici di medicina generale sui problemi asbesto-correlati; del fatto che un paziente deve recarsi anche lontano dal suo territorio per fare una visita, oltretutto con spese di trasferimento a suo carico, per non dire dei lunghi tempi di attesa, quando per un malato di tumore la tempistica è fondamentale. 'Ecco che si dovrebbero aprire dei canali preferenziali per questi malati, calcolato poi che si registra un morto a settimana per amianto; dei 10 Comuni d'Italia più colpiti da casi per asbesto, 5 sono in Fvg'.



Violetta Borelli ha detto del ruolo della sua associazione, sottolineando un particolare progetto di assistenza psicologica e del contrasto al disagio che colpisce anche gli esposti familiari. 'Il nostro target è stato quello di creare una nuova consapevolezza, in particolare nei giovani', ha evidenziato parlando della stretta attività con il Comune e le scuole, ma anche di future azioni volte ai gemellaggi con realtà simili a quelle di Monfalcone. Manlio Palei ha ripreso il discorso delle mogli morte perché lavavano le tute dei mariti piene di microfibre di asbesto e ha dato delle informazioni relative ai fondi: 'Con il nuovo Piano integrato salute-ambiente collegato al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al Fvg sono state assegnate molte risorse destinate ad incrementare i due laboratori di analisi delle fibre da amianto'.

A una richiesta di chiarimento sull'assegnazione dei fondi alle associazioni da parte di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), è stato specificato che 'la spinta è che le associazioni si uniscano per agire con maggiore forza e comunque queste sono sostenute dalla Regione sulla base di determinati criteri, come il numero degli iscritti e la qualità delle attività svolte, oltre alla loro offerta nel tempo'. Honsell, ma poi anche Diego Moretti (Pd) e Ilaria Dal Zovo (M5S), hanno chiesto del problema delle discariche abusive, della bonifica dei siti, dello smaltimento dei materiali e del monitoraggio delle attività.

Moretti ha aggiunto una parentesi al servizio che veniva offerto con le biopsie per le malattie asbesto-correlate e ai disagi registrati dai malati nel doversi spostare un po' ovunque sul territorio per le visite specialistiche. La sua ipotesi è 'creare degli ambulatori dedicati dove gli ex esposti si possano recare senza girare per tutta la regione'. 'Oltre a quelli gestiti dal Crua, ogni Azienda sanitaria ha un ambulatorio di sorveglianza sanitaria dove lavorano i medici della Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro', gli è stato fatto notare.

E anche lui si è interessato alle iniziative di formazione e informazione svolte dalla Commissione amianto, ma anche ai dati sulle bonifiche, alla percentuale di materiale che si è dovuto asportare da edifici pubblici rispetto a quelli privati, sulla pericolosità delle fibre vetrose (non sono pericolose come quelle di amianto - gli ha detto Negro - e comunque oggi si utilizzano quasi del tutto fibre plastiche) e se le aziende specializzate nell'asporto del materiale siano attente a non far rischiare i loro dipendenti o invece siano sensibili al problema, in particolare le ditte in subappalto. Dove la Dal Zovo ha puntato il dito sulla formazione soprattutto del personale straniero e su cosa poter fare per aumentare l'accertamento dei casi sospetti.

[continua]

ACON/RCM

La Commissione regionale amianto in audizione in III Commissione consiliare
Fabio Vassallo, presidente della Commissione regionale amianto
Ancora la Commissione amianto in audizione
I consiglieri regionali Furio Honsell (Open Fvg) e Simona Liguori (cittadini) in prima fila, dietro di loro Diego Moretti (Pd)
Ilaria Dal Zovo (M5S)
Il presidente della III Commissione, Ivo Moras (Lega)