News


MUSICA. DDL 180 INTRODUCE ELENCO SCUOLE FVG, OK DA ENTI E CONSERVATORI

10.11.2022
16:33
+++Norma illustrata in VI Commissione, via libera dalla V+++

(ACON) Trieste, 10 nov - "È stato prodotto un risultato importante che più volte si era cercato di raggiungere". È quanto evidenziato dall'assessore Fvg a Formazione, Alessia Rosolen, durante l'illustrazione davanti alla VI Commissione presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) del disegno di legge 180 sull'istituzione dell'Elenco regionale delle scuole di musica non statali del Friuli Venezia Giulia e altre disposizioni in materia di attività didattica musicale di base. In un secondo momento, il ddl è stato anche discusso in sede di V Commissione, presieduta da Diego Bernardis (Lega), che ha dato parere positivo all'unanimità.

"I dati importanti - ha affermato l'assessore - sono lo sblocco e la definizione del raccordo tra scuole di musica e istituzioni dell'Alta formazione artistica e musicale (Afam), attraverso il quale sarà possibile riconoscere le competenze raggiunte dai giovani durante il percorso formativo. Inoltre, l'introduzione dell'Elenco delle scuole non statali di musica, con cui sono stati definiti gli interventi di supporto a questi soggetti attraverso tre linee contributive. Gli obiettivi che ci eravamo posti - ha proseguito Rosolen - sono stati ottenuti e, tra questi, spicca anche la creazione di un corpus organico di disposizioni che rafforzino il sistema musicale regionale".

Il ddl, che va a sostituire leggi vetuste in materia (Lr 49/1983 e 59/1988), prevede in primo luogo l'istituzione dell'Elenco che permetterà ai gestori in possesso di determinati requisiti di accedere ai finanziamenti previsti dalla legge. Le linee contributive riguardano invece, come ricordato dall'assessore, il finanziamento "dei corsi di studio pre-Afam utili per l'accesso ai percorsi accademici di primo livello; la corresponsione di fondi per l'insegnamento musicale di base, valorizzando le scuole operanti nei Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti; il sovvenzionamento di progetti didattici da realizzarsi in rete tra Enti gestori di scuole non statali, dedicati agli allievi fino a 21 anni anche in situazione di svantaggio".

"È un riconoscimento per le associazioni del territorio che spesso suppliscono alla mancanza di scuole secondarie di primo e secondo grado a indirizzo musicale. Cosa che avviene, per esempio, nel territorio di Gorizia", ha fatto notare il rappresentante della scuola di musica comunale di Mossa, che ha poi chiesto alle Direzioni competenti di semplificare il processo burocratico di presentazione delle domande per i finanziamenti e di valutare una riduzione dei soggetti richiesti dalla legge per costituire una rete di scuole. In merito a queste ultime si è espressa anche l'associazione Musicainrete, augurandosi che la legge costituisca "una spinta al dialogo tra le reti e con i conservatori, con l'obiettivo di creare una filiera formativa". A questo proposito, l'apertura alle scuole del territorio è stata ribadita dal direttore del Conservatorio Tartini di Trieste.

Di filiera ha parlato anche Dj Tubet, ricordando come sia "importante sostenere la formazione, ma al tempo stesso anche essere consci della necessità che questi allievi avranno di esprimersi all'interno del settore e, di conseguenza, di essere sostenuti anche a livello lavorativo".

Considerazioni generalmente positive da tutti i portatori di interesse, quindi, tra cui anche l'associazione Amici della musica, che ha definito il percorso per arrivare al ddl un "lavoro costruttivo sintesi di un ampio coinvolgimento" e dall'associazione Farandola, che ha auspicato "la creazione, in regione, di un sistema che possa essere d'esempio anche a livello nazionale". Opinione condivisa anche dal Centro sloveno di educazione musicale Emil Komel, che ha ricordato come il ddl sia un'occasione per "dare ancora maggiore importanza alla nostra regione autonoma".

Qualche distinguo l'ha però sollevato Anbima (l'associazione nazionale delle Bande italiane musicali autonome, gurppi corali e strumentali e complessi musicali popolari), sostenendo che il numero vada "aumentato ad almeno 15 enti gestori - a fronte dei 10 previsti dal ddl - e che tutti debbano avere sede legale e operativa in regione, in modo da garantire la rappresentatività del territorio". Inoltre, Anbima ha richiesto che "nella valutazione delle domande siano considerate, dal punto di vista della ricaduta sul territorio, variabili come il numero di soggetti coinvolti, la copertura del territorio e la dimensione della rete, sulla base della quale potrebbero essere determinati, in maniera scalare, i sostegni".

Nel corso della discussione, il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha fatto presente di aver già presentato una proposta di legge per la valorizzazione dellla produzione musicale nel 2021 (la pdl 139/2021) che, "pur mantenendo ferma l'importanza della formazione, prevedeva anche delle modalità per mettere a frutto le competenze create, permettendo di valorizzare la produzione musicale, anche attraverso l'istituzione di una music commission, in una regione che costituisce singolarità da questo punto di vista".

"Non ritengo necessario fare né artificiali divisioni, né artificiali distinguo", ha sottolineato Cristiano Shaurli (Pd), opinione condivisa anche dal capogruppo leghista Mauro Bordin, ricordando come "il testo sia frutto di un equilibrio importante che va mantenuto per non vanificare gli sforzi fatti dai soggetti coinvolti per andare oltre le posizioni specifiche e produrre una sintesi significativa".

"La norma - ha concluso l'assessore Rosolen - è la sintesi dei contributi di tanti soggetti che hanno collaborato per individuare le caratteristiche che permettono l'inclusione nell'Elenco. Detto questo, il provvedimento si occupa di formazione e di come la Regione contribuisca ad essa. È proprio attorno a questo tema principe che si sviluppa il percorso". ACON/SP-fc



La VI Commissione durante i lavori
L'assessore regionaole alla Formazione, Alessia Rosolen con il presidente della VI Commissione, Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar)
La V Commissione durante i lavori
L'assessore regionale alla Formazione, Alessia Rosolen con il presidente della V Commissione, Diego Bernardis (Lega)
Furio Honsell (Open) e Cristiano Shaurli (Pd)
Mauro Bordin (Lega)