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FUCILATI. CONVEGNO A UD. ZANIN: VOGLIAMO SCRIVERE PAGINA GIUSTIZIA

11.11.2022
18:46
+++Dibattito con gli storici dopo legge su restituzione onore. Boschetti: andare oltre il caso Cercivento+++

(ACON) Udine, 11 nov - "La memoria dei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione interpella la nostra coscienza". Pronunciate sette anni fa, queste parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, richiamate dallo storico Guido Crainz, sono risuonate forti anche oggi a Udine, durante il convegno "Non solo Cercivento", organizzato dalle Università di Udine e di Trieste assieme al Consiglio regionale del Fvg.

L'incontro ha messo a fuoco il dramma delle fucilazioni nel corso della Prima guerra mondiale, ed è il primo, importante frutto scientifico della legge regionale approvata all'unanimità dall'Aula nel maggio del 2021. A organizzare l'iniziativa è stata infatti la Consulta regionale sulle fucilazioni e decimazioni per l'esempio, istituita proprio dalla norma che a distanza di più di cent'anni da quel tragico 1 luglio 1916 ha voluto restituire l'onore ai quattro alpini che vennero uccisi a Cercivento per aver disobbedito a un ordine suicida.

"Siamo stati la prima Regione in Italia - ha sottolineato Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, nel suo videomessaggio proiettato all'inizio del convegno - ad approvare una norma del genere. Abbiamo preso spunto dalla tragedia di Cercivento, che in Carnia è sempre stata vissuta come una profonda ingiustizia, e dalle sollecitazioni di molte persone, tra le quali vorrei ricordare Franco Corleone e Guido Crainz".

"Il convegno di oggi - ha aggiunto Zanin - in qualche modo completa la legge dell'anno scorso, perché tra i nostri obiettivi c'è sempre stata la ricerca storica sugli altri casi di fucilazione. Proprio a questo scopo è stata istituita la Consulta composta da Andrea Zannini, da Stefano Santoro e dallo stesso Crainz. Vogliamo infatti contribuire a scrivere una pagina di giustizia sui fatti di più di cent'anni fa".

Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Zanin da Roberto Pinton, rettore dell'Università di Udine: "Anche come semplice cittadino l'ho apprezzato molto per la determinazione con cui ha portato avanti l'iter della legge regionale. E la Consulta degli storici, con il suo approccio scientifico tipico di stampo universitario, è il miglior modo per fare chiarezza".

Luca Boschetti, oggi consigliere regionale e in passato sindaco di Cercivento, ha invece ricordato il peso della fucilazione dei quattro alpini nella storia del paese carnico: "Per molto tempo quella tragedia ha rappresentato qualcosa di osceno, da cancellare. Poi - ha ricordato Boschetti, che ha voluto sottolineare il ruolo giocato dall'ex parlamentare Diego Carpenedo, presente in sala - i fatti sono riemersi, in modo anche un po' fortuito, grazie a un ritaglio di giornale al mercato delle pulci di Parigi. E il Comune di Cercivento fu il primo a muoversi, erigendo un cippo in memoria dei fucilati, agendo contro tutti e contro tutto. Ora però bisogna andare oltre Cercivento e rendere giustizia e rispetto a chi morì ingiustamente".

Ricostruire gli avvenimenti della Prima guerra con l'approccio degli archivi e della storia, andando al di là della pur copiosa memorialistica, non è un compito facile, ma resta necessario. Lo ha ricordato Crainz, aprendo la sessione storico-scientifica del convegno. "Il rapporto tra storia e memoria non è semplice - ha spiegato - e c'è bisogno di borse di ricerca per giovani studiosi, come ha previsto la legge: ne parleremo al più presto all'interno della Consulta".

Numerosi altri spunti sono giunti dagli altri esperti, ospiti dell'Ateneo udinese nella sala del Consiglio di palazzo Di Toppo Wassermann, in via Gemona. "In generale gli italiani non sanno, né di Cercivento né di altre fucilazioni", ha constatato Nicola Labanca, docente dell'Università di Siena, che ha tracciato un accurato excursus sulla ricerca storica relativa a quei fatti, dal quale sono emerse le timidezze politiche che hanno reso gli anni del centenario qualcosa di simile a un'occasione persa.

Irene Guerrini, del Collettivo di ricerca internazionale sulla Grande Guerra, ha invece approfondito le fucilazioni senza processo sul confine orientale, parlando di 300 vittime di giustizia sommaria sul fronte dell'Isonzo. "Ma abbiamo perso le tracce di decine, forse centinaia di altre esecuzioni. In Francia si pensava a 800 fucilati per l'onore, ma poi la ricognizione storica ha fatto venire a galla più di mille sentenze, oggi tutte pubblicate su Internet". Marco Pluviano, un altro componente del Collectif de recherche internationale, ha approfondito in particolare i tragici giorni della brigata Catanzaro di Santa Maria la Longa, "unica vera rivolta tra il 1915 e il 1918". Il numero delle fucilazioni, comparato tra i diversi Paesi europei, è stato poi al centro della relazione di Paolo Gubinelli, pubblico ministero alla Procura di Ancona, che ha approfondito gli aspetti della "specificità italiana" relativamente alle esecuzioni sommarie. Emozionante anche la ricostruzione dei fatti di Santa Maria la Longa operata da Giulia Sattolo, dell'Università di Udine, che si è soffermata sulla decimazione e fucilazione dei fanti nel luglio 1917.

Sattolo ha parlato di "silenzio omertoso calato negli anni" su questo avvenimento, ricostruito solo in tempi recenti, a partire da un'intervista di un giornalista di "Storia illustrata" nel 1980, fino alla più recente collocazione di una lapide nel luogo della decimazione e ad altre importanti iniziative di recupero della memoria.

Il convegno si è chiuso con la relazione di Lucio Fabi, della Cineteca del Friuli, sul "caso Villesse", ovvero le cinque vittime civili uccise dal fuoco amico. Nel corso del dibattito, l'ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone, ha auspicato "un approfondimento degli studi storici, grazie alla norma regionale, per poi in futuro riprendere la sfida di una legge nazionale su questo tema". Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Zannini, della Consulta regionale sulle fucilazioni e decimazioni per l'esempio. ACON/FA-li



L'intervento in videocollegamento di Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale
Da sinistra, lo storico Guido Crainz, il consigliere regionale Luca Boschetti e Roberto Pinton, rettore dell'Università di Udine
Un momento del convegno, nel palazzo Di Toppo Wasserman a Udine
La locandina del convegno organizzato dalla Consulta regionale sulle fucilazioni e decimazioni per l'esempio