POLITICA. ZANIN: DEVE AIUTARE I CITTADINI O SERVE A NIENTE
(ACON) Gorizia, 25 nov - "Recuperare i valori della formazione
nella politica per affrontare un problema ormai sostanziale e
strutturale. Anche il principio della sussidiarietà costituisce
un ambito sul quale si deve ragionare per non arrendersi
all'ignoranza e al presappochismo, immaginando scorciatoie anti
democratiche e riconoscendo che siamo in una fase di profondo
cambiamento. La politica rimane una splendida occasione di
progresso umano e sociale che, tuttavia, ha bisogno di essere
indipendente e deve costituire un modello. Come si farà è la
sfida del futuro".
Lo ha sottolineato, a Gorizia nella sala conferenze del Centro
Culturale Incontro di via Veniero in San Rocco, il presidente del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin,
ospite della presentazione del libro di Mario Brancati dal titolo
"Pericle: democrazie a confronto" (Nuove Edizioni della Laguna).
"Dobbiamo intenderci: la questione - ha aggiunto il vertice
dell'Assembla legislativa regionale - non riguarda solo la
politica, ma la società intera. La politica è l'espressione della
ricerca del governo della comunità, ma sono cambiati alcuni
riferimenti verso cui la politica di Pericle era stata costante
nell'interpretazione di un modus proseguito fino alla fine della
Prima Repubblica di questo Paese".
L'appuntamento, organizzato dall'associazione culturale Maestro
Rodolfo Lipizer Onlus e moderato dal giornalista Marco Bisiach,
deriva dalla scelta di Brancati (già politico di rilievo e oggi
alla guida della sezione isontina dell'Anffas e della Consulta
provinciale Disabili) di trasformare in volume il frutto della
sua terza laurea, quella in Storia, integrando la tesi discussa
sul padre della democrazia ateniese.
"La mia vita è stata fatta di tante sfide - ha premesso Brancati
- e gran parte le ho vinte. A 80 anni mi sono iscritto
all'università, dubbioso sulla mia memoria. Ho deciso subito di
scrivere una tesi su Pericle che, 2500 anni or sono, era stato
protagonista di una democrazia autentica con eguaglianza di
diritti e di parola. Una figura così lontana, eppure ancora così
vicina ai giorni attuali. Oggi, invece, c'è scarsa partecipazione
e manca la selezione che un tempo offriva una crema di soggetti".
Al dibattito ha preso parte anche il vice presidente del Cr Fvg,
Francesco Russo, che ha rimarcato "il fuoco interiore che ancora
oggi muove Brancati", per poi addentrarsi nella "ridefinizione
della società contemporanea in un tempo di metamorfosi: ti
addormenti bruco e ti svegli farfalla. Non c'è un passaggio lento
in mezzo, così emerge la paura davanti alle difficoltà nel
fornire le risposte. La democrazia che conosciamo noi è un
fenomeno novecentesco e ora è in crisi. Oggi il modello è la
disintermediazione: io sono il capo e parlo direttamente con la
popolazione, creando un successo rapido ma senza fondamenta e non
mediato da strutture intermedie preparate. Noi siamo la prima
generazione che non è in grado di garantire ai nostri figli
quanto i nostri genitori hanno garantito a noi. Il patto sociale
si è rotto".
"Quando parliamo di democrazia - ha precisato Russo - parliamo di
fenomeni ben definiti nell'arco della storia universale. Quella
di Pericle non è esattamente la nostra democrazia, ma un
laboratorio che ci ha ispirati a lungo. Inoltre, la democrazia
dei partiti di oggi non è quella che abbiamo conosciuto io e
Zanin: partiti forti perché i corpi sociali, le associazioni e il
mondo sindacale li aiutavano attraverso persone che si
preparavano con dedizione e impegno".
"Nella Grecia di Pericle - ha precisato Zanin - era concreta la
differenza tra popolo e folla. Se hai la cognizione di
rappresentare interessi diffusi, sei misurato in funzione della
capacità di creare il bene comune. Su questo lavorava anche
Pericle, mentre oggi si ricerca il bene personale, magari
attraverso scorciatoie. Non serve più la competenza: ci pensa il
leader e troppi aspettano la caduta delle briciole senza doversi
applicare".
I lavori sono stati seguiti anche dal sindaco di Gorizia, Rodolfo
Ziberna, dall'assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti,
dai consiglieri regionali Diego Bernardis e Diego Moretti, nonché
dal responsabile della parrocchia di San Rocco, don Ruggero
Dipiazza.
"Finché si attivavano l'ascendere sociale e la possibilità che la
ricchezza fosse diffusa, nessuno si preoccupava del guadagno di
un parlamentare - ha evidenziato Zanin - perché, al tempo stesso,
migliorava anche la capacità economica delle famiglie. La
politica è uno spaccato della società: se non mi permetti di
stare meglio, non servi a niente e il tuo stipendio diventa
perciò insopportabile".
"È stato gettato il bambino con l'acqua sporca a caccia di
soluzioni rozze - ha concluso il presidente del Cr - e, pur di
trovare qualcuno che nella crisi risolve il problema, molti
sembrano disposti a rinunciare a parte della loro libertà".
ACON/DB-li