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POLITICA. ZANIN: DEVE AIUTARE I CITTADINI O SERVE A NIENTE

25.11.2022
18:12
(ACON) Gorizia, 25 nov - "Recuperare i valori della formazione nella politica per affrontare un problema ormai sostanziale e strutturale. Anche il principio della sussidiarietà costituisce un ambito sul quale si deve ragionare per non arrendersi all'ignoranza e al presappochismo, immaginando scorciatoie anti democratiche e riconoscendo che siamo in una fase di profondo cambiamento. La politica rimane una splendida occasione di progresso umano e sociale che, tuttavia, ha bisogno di essere indipendente e deve costituire un modello. Come si farà è la sfida del futuro".

Lo ha sottolineato, a Gorizia nella sala conferenze del Centro Culturale Incontro di via Veniero in San Rocco, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ospite della presentazione del libro di Mario Brancati dal titolo "Pericle: democrazie a confronto" (Nuove Edizioni della Laguna).

"Dobbiamo intenderci: la questione - ha aggiunto il vertice dell'Assembla legislativa regionale - non riguarda solo la politica, ma la società intera. La politica è l'espressione della ricerca del governo della comunità, ma sono cambiati alcuni riferimenti verso cui la politica di Pericle era stata costante nell'interpretazione di un modus proseguito fino alla fine della Prima Repubblica di questo Paese".

L'appuntamento, organizzato dall'associazione culturale Maestro Rodolfo Lipizer Onlus e moderato dal giornalista Marco Bisiach, deriva dalla scelta di Brancati (già politico di rilievo e oggi alla guida della sezione isontina dell'Anffas e della Consulta provinciale Disabili) di trasformare in volume il frutto della sua terza laurea, quella in Storia, integrando la tesi discussa sul padre della democrazia ateniese.

"La mia vita è stata fatta di tante sfide - ha premesso Brancati - e gran parte le ho vinte. A 80 anni mi sono iscritto all'università, dubbioso sulla mia memoria. Ho deciso subito di scrivere una tesi su Pericle che, 2500 anni or sono, era stato protagonista di una democrazia autentica con eguaglianza di diritti e di parola. Una figura così lontana, eppure ancora così vicina ai giorni attuali. Oggi, invece, c'è scarsa partecipazione e manca la selezione che un tempo offriva una crema di soggetti".

Al dibattito ha preso parte anche il vice presidente del Cr Fvg, Francesco Russo, che ha rimarcato "il fuoco interiore che ancora oggi muove Brancati", per poi addentrarsi nella "ridefinizione della società contemporanea in un tempo di metamorfosi: ti addormenti bruco e ti svegli farfalla. Non c'è un passaggio lento in mezzo, così emerge la paura davanti alle difficoltà nel fornire le risposte. La democrazia che conosciamo noi è un fenomeno novecentesco e ora è in crisi. Oggi il modello è la disintermediazione: io sono il capo e parlo direttamente con la popolazione, creando un successo rapido ma senza fondamenta e non mediato da strutture intermedie preparate. Noi siamo la prima generazione che non è in grado di garantire ai nostri figli quanto i nostri genitori hanno garantito a noi. Il patto sociale si è rotto".

"Quando parliamo di democrazia - ha precisato Russo - parliamo di fenomeni ben definiti nell'arco della storia universale. Quella di Pericle non è esattamente la nostra democrazia, ma un laboratorio che ci ha ispirati a lungo. Inoltre, la democrazia dei partiti di oggi non è quella che abbiamo conosciuto io e Zanin: partiti forti perché i corpi sociali, le associazioni e il mondo sindacale li aiutavano attraverso persone che si preparavano con dedizione e impegno".

"Nella Grecia di Pericle - ha precisato Zanin - era concreta la differenza tra popolo e folla. Se hai la cognizione di rappresentare interessi diffusi, sei misurato in funzione della capacità di creare il bene comune. Su questo lavorava anche Pericle, mentre oggi si ricerca il bene personale, magari attraverso scorciatoie. Non serve più la competenza: ci pensa il leader e troppi aspettano la caduta delle briciole senza doversi applicare".

I lavori sono stati seguiti anche dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, dall'assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti, dai consiglieri regionali Diego Bernardis e Diego Moretti, nonché dal responsabile della parrocchia di San Rocco, don Ruggero Dipiazza.

"Finché si attivavano l'ascendere sociale e la possibilità che la ricchezza fosse diffusa, nessuno si preoccupava del guadagno di un parlamentare - ha evidenziato Zanin - perché, al tempo stesso, migliorava anche la capacità economica delle famiglie. La politica è uno spaccato della società: se non mi permetti di stare meglio, non servi a niente e il tuo stipendio diventa perciò insopportabile".

"È stato gettato il bambino con l'acqua sporca a caccia di soluzioni rozze - ha concluso il presidente del Cr - e, pur di trovare qualcuno che nella crisi risolve il problema, molti sembrano disposti a rinunciare a parte della loro libertà". ACON/DB-li



L'intervento del presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin
Il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin, insieme al vice presidente Francesco Russo e a Mario Brancati
L'intervento del presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin
L'intervento del vice presidente del Cr Fvg, Francesco Russo