ANTIMAFIA. OSSERVATORIO PUBBLICA MANUALE SU UTILIZZO BENI SEQUESTRATI
+++Convegno nazionale in aula consiliare. Sbriglia: spiegare
norme in modo semplice. Zanin: giovani Fvg protagonisti+++
(ACON) Trieste, 6 dic - Anche un manuale può servire a
combattere la criminalità organizzata. È questa l'intuizione
dell'Osservatorio regionale antimafia (Ora) del Fvg che oggi in
aula consiliare ha presentato - nel corso del convegno di respiro
nazionale sui beni confiscati alle mafie - un vademecum che ha la
funzione di un libretto di istruzioni per gli amministratori
locali e le associazioni. L'obiettivo è quello di spiegare in
modo semplice le procedure per il riutilizzo dei beni sequestrati
alla criminalità organizzata, talmente complesse che in qualche
caso rischiano di scoraggiare l'iniziativa degli interessati.
"L'iniziativa del vademecum - ha spiegato Enrico Sbriglia,
presidente dell'Osservatorio - è frutto della collaborazione con
le Università di Trieste, Udine e Padova e ha l'obiettivo di
coinvolgere sempre di più enti locali e territorio. Il rischio
della complessa normativa sul riutilizzo è infatti che i
patrimoni della criminalità cadano in abbandono, se non
addirittura che tornino nelle mani dei mafiosi. L'opuscolo che
abbiamo realizzato permetterà invece anche ai piccoli enti locali
di impiegare quei beni in modo diretto o attraverso i soggetti
del terzo settore".
"Qui in regione - ha aggiunto il presidente dell'Ora - il numero
dei beni confiscati è limitato, e tale dovrà rimanere, ma
l'impegno è soprattutto quello di destinarli e impiegarli nel
modo migliore".
"Oggi i protagonisti sono i ragazzi - ha sottolineato Piero Mauro
Zanin, presidente del Consiglio regionale -, quei giovani che
troppo spesso in Italia si rinchiudono nel privato, ma in questo
caso si sono confrontati con la dimensione pubblica su un
argomento non facile, dimostrando grande serietà e impegno". Il
riferimento è agli stagisti dell'Ora, ma anche agli studenti
dell'istituto superiore Marinoni di Udine che si sono cimentati
nei progetti di riutilizzo.
"Questi giovani - ha ripreso Zanin, che prima dell'inizio del
convegno aveva ricevuto nel salottino del Consiglio un ospite di
prestigio dell'assise, il sottosegretario all'Interno Emanuele
Prisco, assieme ad alcuni dei relatori - hanno dimostrato senso
etico, al quale dovranno affiancare il principio della
responsabilità: questo ci dà speranza per il futuro".
"La cosa che alle mafie fa più male - ha ricordato ancora il
presidente dell'Aula - è perdere i propri beni, vedersi colpire
nel portafogli. E riuscire a utilizzare quegli immobili per fini
positivi è una catarsi, una sorta di legge del contrappasso".
Zanin ha ringraziato dunque l'Osservatorio, ricordando la scelta
del Consiglio regionale di affidarsi a esperti esterni di alta
professionalità e mettendo in rilievo il ruolo delle Università
che tramite gli studenti stagisti esercitano appieno la loro
"terza missione" di supporto al territorio.
Dopo i saluti di Annunziato Vardè, prefetto di Trieste - che ha
sottolineato l'alto numero di beni sequestrati già destinati in
Fvg e nella città capoluogo - e del procuratore capo Antonio De
Nicolo, che si è soffermato sulla "cronologia" giuridica che
prevede sequestro e confisca prima del riutilizzo dei beni, sono
intervenuti i docenti Gian Paolo Dolso (Università di Trieste),
Alessia Ottavia Cozzi (Ateneo di Udine), Giuseppe Mosconi
(Università di Padova) e il presidente di Anci Fvg, Dorino Favot,
che ha ribadito la disponibilità dei Comuni alla piena
collaborazione su queste tematiche.
L'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza,
Pierpaolo Roberti, ha concluso la prima parte del convegno con
una riflessione sull'importanza della prevenzione,
dell'anticipare i problemi e non solo di rincorrerli.
"In Fvg, è stato detto, il numero dei beni confiscati è modesto
rispetto a molte altre regioni, non solo del Sud. Ma qui oggi -
ha aggiunto Roberti - è importante lanciare un messaggio preciso:
la criminalità organizzata deve sapere che questo territorio non
è ricettivo, grazie all'alleanza tra le diverse istituzioni. Ed è
importante farlo in questo momento storico, quando gli
investimenti legati al Pnrr e al rilancio di Porto Vecchio di
Trieste potrebbero alimentare appetiti legati agli appalti".
ACON/FA-rcm